«Magari domani resto» di Lorenzo Marone: fuggire o resistere?
10 Febbraio 2018«Magari domani resto», ai quartieri spagnoli di Napoli
Fuggire via per cercare una vita migliore oppure restare nel luogo dove sei nato?
Se poi sei nato e cresciuto nei quartieri spagnoli di Napoli, la voglia di scappare dai vicoli per costruire un destino diverso, è forte.
Magari domani resto di Lorenzo Marone racconta, attraverso gli occhi di Luce – giovane avvocatessa napoletana – il dilemma che attanaglia da sempre la città: evadere per sognare una vita altrove o, con l’impegno e l’esempio personale, migliorare il mondo che ci circonda?
Il dilemma: restare o fuggire?
La voce narrante di Luce accompagna il lettore tra i vicoli dei quartieri spagnoli dove il confine tra legalità e folclore è labile.
Il tema è scivoloso e l’autore ha il merito di non far cadere la storia nella palude dei soliti pregiudizi napoletani o macchiette tipiche della nostra città.
Le pagine sono dense di continue riflessioni: la protagonista ha alle spalle una famiglia disordinata, con un padre assente ed una madre integerrima che, nonostante l’ambiente difficile, educherà Luce all’integralismo morale.
Ma, come è noto, chi non accetta compromessi, spesso si ritrova a combattere da solo contro il mondo.
E così, con uno stile (troppo) scorrevole e lineare, Lorenzo Marone ci porterà verso il fatidico dilemma: chi fugge è un vigliacco e chi resta un eroe?
Oppure, chi resta non ha il coraggio di cambiare mentre chi parte è il vero coraggioso?
Un libro leggero, nel bene e nel male
Alla presentazione di Magari domani resto, io c’ero.
Il libro mi incuriosì da subito e fu interessante ascoltare e conoscere Lorenzo Marone (lo scrittore, disponibile e cordiale, mi rilasciò un’intervista che mi rese orgoglioso).
Mi andava di raccontare una parte della città che non avevo ancora raccontato, la Napoli popolare, e mostrare come, anche in un quartiere difficile, esistono persone che conducono vite normali, combattendo ogni giorno per affermarsi nonostante le difficoltà. (Lorenzo Marone)
Il romanzo, però, mi ha soddisfatto a metà: le pagine scorrono via con una velocità eccessiva.
La trama non presenta intoppi, la narrazione diviene – tra le mille riflessioni di Luce – troppo semplicistica, il finale si dissolve come un’onda sugli scogli.
Magari domani resto è un ottimo romanzo di pura evasione.
Perfetto se ami affrontare temi profondi con leggerezza, se, mentre leggi, desideri rilassarti.
Deludente se cerchi un senso alle riflessioni di Luce.
Perché, giunti alla fine del libro, ti guardi dietro e ti chiedi: quale tema abbiamo affrontato in questo lungo (e piacevole) percorso?
Ecco, io non cercavo un trattato sul Bene e sul Male ma speravo che, dopo l’ultimo rigo, Luce lasciasse un segno.
Il segno non c’è.
Resta, invece, una dolce e leggera carezza.