Scrivere, leggere, viaggiare: riflessioni a voce alta
17 Ottobre 2019Scrivere, leggere …
Amo scrivere e vorrei firmare le prime pagine dei quotidiani.
Ma, amici Lettori, per vostra fortuna l’inchiostro resta nella penna causa successione di doveri.
Costretto a ridurre le attività ad un paio di articoli a settimana – anche se i «mostri» sono ovunque e prolificano come le zanzare – sogno una Redazione H24 e sempre sul pezzo.
Amo leggere, soprattutto romanzi e biografie (e poi pubblicare le recensioni).
Ma, purtroppo, dopo una giornata di lavoro, la stanchezza morde i polpacci ed il divano-tentatore mi scaraventa, impietoso, verso il buio della notte.
Quante volte, la sera a letto, mentre frequento i personaggi di un romanzo, gli occhi si chiudono e il Kindle scivola via dalle mani?
La resa è totale, Morfeo sferra il colpo del KO e la gara (impari) termina senza ulteriore resistenza (tranquilli, il lettore di ebook protetto da opportuna custodia, è salvo).
… e viaggiare
Terzo desiderio: viaggiare.
Mettere piede fuori di casa, esplorare nuovi orizzonti, conoscere realtà diverse, staccare per un po’.
E raggiungere piccoli obiettivi, come salire su quel caro colle dell”Infinito, a Recanati.
Innocui sogni realizzati, forse è questo il segreto della Vita?
Scrivere, leggere, viaggiare: e allora?
Concordo l’obiezione: giunti a fine lettura, emerge una sensazione di incompletezza.
Quale il messaggio di questo articolo?
Cosa ci vuole comunicare l’autore?
Chiedo venia: trattasi di riflessioni personali, un ragionamento a voce alta.
Come uno di quei pensieri che di notte, con la testa sul cuscino prima di cedere a Morfeo, sembrano geniali ma, alle prime luci dell’alba, risultano assurdi.
Sogni d’oro 🙂
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