Napoli, quel balcone dove Garibaldi proclamò l’Unità d’Italia [FOTO]
3 Gennaio 2020Una visita a Palazzo Doria D’Angri, in via Toledo
Chissà se il mio amico che, qualche anno fa, celebrò il matrimonio a Palazzo Doria D’Angri, conosce l’importanza storica di quel luogo.
Difatti, dal balcone di quel nobile palazzo, in via Toledo, il 7 settembre del 1860, Giuseppe Garibaldi annuncia al popolo napoletano l’annessione allo Stato italiano.
Eppure, quando in una fredda giornata di fine dicembre, giungo in piazza 7 settembre per cercare qualche traccia del memorabile annuncio, non trovo nessuna targa commemorativa.
Così, il fiume di persone (e turisti) dedito allo shopping, in modo distratto, supera l’imponente portone ignorando il balcone che avrebbe tante verità (storiche) da raccontare.
Garibaldi, quale verità?
Possibile che mille eroici uomini giunti dal Nord e sbarcati in Sicilia, entrino a Napoli, caccino gli invasori dalla città senza sparare un colpo?
E’ accettabile che, a distanza di più di un secolo, nei testi scolastici, sia ancora omessa parte della verità su come i garibaldini liberino il Sud Italia?
Poi, dopo l’incontro di Teano (o meglio, di Vairano Scalo come documentato nell’ebook gratuito Il luogo esatto dello storico incontro del 26 ottobre 1860 del bravo Lorenzo Izzo), cosa accadde realmente nel Sud Italia?
E’ surreale affermare che i posti di potere furono assegnati dai garibaldini ai futuri mafiosi, camorristi e delinquenti per ricambiare l’aiuto ottenuto durante lo sbarco?
Palazzo Doria D’Angri, le foto
Entro nell’atrio, supero il controllo del portiere, visito l’ampio cortile, alzo lo sguardo e – con un sorriso soddisfatto – osservo il cielo illuminare il palazzo.
Di Garibaldi, però, nessuna traccia.
Vado via con una domanda che mi ronza nella testa: «quale è la verità?»