#iorestoacasa, una settimana di smart working (con canzone ben augurante)
12 Marzo 2020Smart working: quanti siamo?
Da cinque giorni non esco di casa.
Sono tra i fortunati a poter lavorare senza recarmi in ufficio, lo smart working per garantire il distanziamento sociale.
Ma chiedo: in questa fase di emergenza coronavirus, quanti siamo ad operare tra le mura domestiche?
Un consistente esercito composto dai più svariati settori oppure un gruppo risicato di informatici?
#iorestoacasa, grazie Internet
Certo, rinchiusi in casa è un (piccolo) sacrificio per chiunque.
Non poter pedalare per Napoli con il mio carro armato rosso, visitare e passeggiare insieme agli amici di BeTime, l’Università del tempo libero, rimpiangere la routine spezzata, sono tutti seri indizi di una normalità smarrita.
Ma, più che recriminare, conviene riflettere sulle possibilità offerte dalla tecnologia.
Le infrastrutture, oggi scopriamo l’importanza (e la forza) della spina dorsale della nostra penisola.
Lavorare da casa è possibile perché siamo connessi.
E, in generale, #iorestoacasa diventa fattibile, in molti casi si alleggerisce dell’angoscia di non poter uscire, grazie ad Internet.
Internet diviene la prima arma per garantire il distanziamento sociale e contrastare la diffusione del coronavirus.
Il nemico invisibile combattuto dalla Rete – non poi così virtuale.
Abbracciame, un successo di Andrea Sannino
Guardo fuori dalla finestra: il mondo che, fino a una settimana fa era a portata di mano, oggi è distante.
Pazzesco.
Ma, dopo quasi una settimana di smart working, la speranza di ritornare al più presto alla normalità perduta, aumenta.
Da un balcone limitrofo, giungono i versi ben auguranti di Abbracciame, il successo di Andrea Sannino.
Ascolto, sorrido.
Forza, ce la faremo!