La malalegna, di Rosa Ventrella: un appassionante libro per #iorestoacasa [RECENSIONE]

La malalegna, di Rosa Ventrella: un appassionante libro per #iorestoacasa [RECENSIONE]

19 Marzo 2020 Off Di mariomonfrecola

La malalegna e #iorestoacasa

Fuori al balcone, seduto sulla comoda “sedia del regista” con il dolce sole di marzo a rincuorare l’anima, evado da questo momento difficile grazie ad un libro appassionante.
Costretto in casa tra smart working e week-end dilatati, l’arte (in tutte le sue forme), mi viene in soccorso.

Dunque, per la “sedia del regista”, il sole ed il balcone – se non li avete – non posso far molto.
Per un buon libro, invece, si.
Il consiglio cade su La malalegna, l’ultimo romanzo di Rosa Ventrella.


La malalegna, di Rosa Ventrella: la mia recensione

La malalegna, storia di una famiglia contadina dal fascismo ad oggi

La malalegna è un libro che, all’inizio, parte lento.
C’è da costruire l’ambientazione, trasportare il Lettore a Copertino in Puglia, uno «sputo del mondo», paesino dimenticato del profondo Sud, nel bel mezzo del regime fascista.
In una modesta (ma felice) famiglia di braccianti.
In un periodo di estrema povertà dove la Terra, per molti, rappresenta l’unico sostentamento.
Per intenderci: gente che si alza alle quattro del mattino per spaccarsi la schiena su campi aridi, con il volto segnato dal sole e le mani ruvide come tronchi di ulivo.


La cultura contadina diviene Il fulcro dell’opera.
E, a ben vedere, i destini di Teresa ed Angelina – le due sorelle attraverso le quali viviamo l’evoluzione della trama – dipendono proprio dal rapporto della famiglia con l’amata/odiata Terra.


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La malalegna? La cattiveria delle malelingue

Due sorelle molto diverse tra loro, dai caratteri opposti.
Guidati da una madre, Caterina, dalla bellezza estrema.


Ecco l’altro pilastro del romanzo: in un mondo misero, dove lo sporcizia avanza di pari passo con le ingiustizie, la bellezza rappresenta il baluardo per contrastare il degrado (fisico e morale).

Ma sarà proprio la «bellezza» la rovina della famiglia: mentre il marito/padre è in guerra, le tre donne vedranno, per sempre, cambiare la loro vita (per necessità o per scelta?).

La malalegna, lettura intensa

Così, fuori al balcone, sotto il sole di marzo – seduto sulla “sedia del regista” – trascorro un tempo indefinito.
Entrato nel mondo di Teresa ed Angelina, la lettura diviene appassionante.
Difficile abbandonare Copertino.

Difficile prendersi una pausa da una trama mai piatta, capace di tenermi incollato alle pagine con dei salti temporali tra l’oggi e quel passato difficile (e intenso).
Perché la narrazione continua nel tempo, da bambine a ragazze, dal fascismo al post guerra mondiale.

Fino all’inevitabile finale: emozionante, perfetto.
Il cerchio si chiude per regalare il giusto senso alle esistenze di Teresa ed Angelina.


Rosa Ventrella, l'autrice di La malalegna

Rosa Ventrella, l’intervista esclusiva!

Orgoglio.
Ecco l’emozione che provai quando, a fine 2018, Rosa Ventrellascrittrice oramai affermatami concesse un’intervista, per il sottoscritto, esclusiva.
Per chi se la fosse persa e desidera conoscere meglio l’autrice, rimando all’imperdibile link: «Come in un film, le immagini della storia mi scorrono davanti»: l’ispirazione secondo Rosa Ventrella.

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