«L’amico ritrovato», un piccolo grande libro per il Giorno della Memoria
26 Gennaio 2021L’amico ritrovato, di Fred Uhlman
Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva.
L’uno è figlio di un medico ebreo, l’altro è di ricca famiglia aristocratica.
Tra loro nasce un’amicizia del cuore, un’intesa perfetta e magica.
Un anno dopo, il loro legame è spezzato.
E’ il lontano 1988, frequento il primo anno di università (di Matematica), a casa di un amico studio per il prossimo esame.
Quando sei un giovane studente, il tempo è un concetto relativo e le pause assumono lo stesso significato dell’impegno.
«Io mi fermo, continua tu» affermo mentre mi alzo dalla scrivania, stiro la schiena e gironzolo per la stanza in cerca del nulla.
Osservo con distrazione un gruppo di libri sparsi su una mensola.
Afferro il più sottile, un libricino con la copertina gialla e l’immagine di due giovani ragazzi, uno biondo e l’altro bruno.
Guardo il titolo: L’amico ritrovato.
Poi scruto l’autore: Fred Uhlman.
Mai sentiti.
Una storia d’amicizia ambientata nella Germania degli anni trenta
Prelevo il libro dallo scaffale e inizio la lettura.
Immerso nella storia, dimentico dove sono e vengo catapultato nella Germania degli anni trenta in compagnia dei due giovani ragazzi, Hans – ebreo – e Konradin von Hohenfels – tedesco.
La potenza della vicenda cancella l’Università, l’esame, la stanza dove studio.
Ciò che conta, ora, è scoprire come finirà quell’amicizia spezzata, sullo sfondo della violenza della guerra e l’assurdità di un popolo ipnotizzato dal nazismo (e, sono convinto, questa intensa lettura l’ho rivissuta – anni dopo – nel mio indimenticabile viaggio in una magnifica Berlino).
Dopo un’ora, termino le le novantasei pagine del libricino giallo.
Emozionato, ripongo il romanzo sulla mensola ed esco per una passeggiata.
Non posso più studiare, necessito di una boccata d’ossigeno.
Sono trascorsi anni e ricordo ancora L’amico ritrovato con commozione.
Vorrei che lo leggessero tutti, giovani e adulti.
E allora, il minimo che possa fare, è consigliarlo proprio oggi, nel Giorno della Memoria.