Mina Settembre, la Napoli che conosco (o vorrei?)

Mina Settembre, la Napoli che conosco (o vorrei?)

9 Febbraio 2021 1 Di mariomonfrecola

Mina Settembre, la fiction di Rai1 con Serena Rossi

Serena Rossi / Mina Settembre in giro per il tunnel borbonico è l’esempio più eclatante.
Ma anche la discesa dal Vomero giù al centro storico con la funicolare – il mio mezzo di trasporto pubblico preferito! -, continuare per i vicoli della Sanità, salire a Posillipo o passeggiare per il lungomare.

In effetti, guardare attraverso la fiction trasmessa da Rai1 i luoghi di Napoli che spesso frequento e fotografo, mi diverte (ad esempio, rimando agli scatti dell’interessante visita al tunnel borbonico con BeTime, l’Università del tempo libero).

La fiction però, nel sottoscritto genera un dubbio: la Napoli mostrata in tv è reale oppure inventata per accattivare il grande pubblico?


Mina Settembre, la fiction ambientata a Napoli con Serena Rossi

Una Napoli da cartolina?

Mina Settembre racconta una Napoli luminosa, azzurra, solare dove l’anima nera della città è periferica.
Una città di mare, allegra, colorata, gioiosa ma non folcloristica e – soprattutto – distante dall’immagine da cartolina, immacolata e irreale da spot pubblicitario.
La fiction ha il merito di non nascondere gli atavici (e innegabili) problemi della nostra terra, li narra, invece, con una prospettiva diversa.
Mina Settembre rappresenta la Napoli buona, sorridente, aperta verso il prossimo, capace di affrontare e risolvere i problemi (privati e pubblici).
Ma non è un personaggio assoluto, rigido, autoritario.
Al contrario, è l’ideale equilibrio tra rispetto della Legge e una giusta elasticità, sintomo di intelligenza e adattamento all’ambiente.
Perché, come ogni napoletano ben sa, spesso è necessario accettare un piccolo compromesso pur di raggiungere il lieto fine.


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Mina Settembre esiste davvero?

Dunque, la città raccontata da Mina Settembre è una Napoli immaginaria?
Non credo.
E’ una realtà davvero così luminosa e solare?
In parte (in alcuni periodi di più, in altri meno).
E’ una narrazione buonista?
Forse.
Insomma, i luoghi della fiction sono i quartieri della città che ogni napoletano vive e frequenta (o può raggiungere).
E allora, quale è la verità?
Il sottoscritto crede nella Napoli raccontata da Mina Settembre.
Perché, dopotutto, è la Napoli che vorrebbe.




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