Napoli nessuna e centomila: siamo davvero diversi?
19 Marzo 2021Napoli nessuna e centomila: in omaggio con Repubblica (gennaio 2021)
Napoli è la città dove un giorno Dio e il diavolo si sono seduti in riva al mare a giocare una partita a scacchi (Yu Hua, scrittore)
Davvero Napoli è una città diversa da tutte le altre?
Perché, da lontano, vedono la nostra terra con un occhio (eccessivo) pronto a ingigantire ogni evento?
Colpa dei media che narrano di una città in continua lotta tra Paradiso e Inferno?
Oppure i tanti luoghi comuni, il folclore esasperato, la Napoli mezza furba e mezza ladra …, sono solo il frutto dell’ignoranza e del facile pregiudizio?
Per rispondere a tali domande, lo scorso 28 gennaio acquisto La Repubblica con allegato copia omaggio di Napoli nessuna e centomila, un libro con cinquanta racconti di scrittori italiani e stranieri che descrivono, appunto, il loro rapporto con Napoli.
Napoli vista da cinquanta scrittori (stranieri e non)
I cinquanta racconti presenti in Napoli nessuna e centomila sono interessanti perché, nel loro insieme, esprimono punti di vista distanti e quindi, un giudizio più ampio.
Il rapporto con la città di un autore napoletano è, per forza, diverso rispetto all’esperienza vissuta da uno scrittore venuto da un’altra regione come turista o ospite di una rassegna di libri.
E, ancora, il punto di vista di uno scrittore straniero è ancora più dissimile – per nazionalità e visione culturale – di un italiano.
Dunque, nei cinquanta brani che si susseguono emerge una fotografia di Napoli non ricondotta ai soliti inflazionati stereotipi.
Il filo conduttore è il ben noto (e famigerato) doppio volto della nostra terra: da un lato, la bellezza e la storia millenaria, dall’altro l’anima nera della città pronta ad attaccare e distruggere tutto ciò che tocca.
Questa continua contraddizione è l’elemento costante presente nell’intera narrazione.
Un contrasto chiaro, netto, reale.
La perenne lotta tra cultura e degrado, l’atavica oscillazione tra miseria e nobiltà.
Un paradosso ancora più evidente nelle testimonianze degli autori stranieri (vedi il cinese Yu Hua).
Come può tanta bellezza essere mortificata, depredata e sfregiata?
E tu, visiteresti Napoli?
E allora, invece di chiederci se Napoli è davvero una città diversa dalle altre, mi pongo un altro interrogativo: se non fossi nato a Napoli, la visiterei?
Se fossi uno straniero oppure un cittadino italiano di un’altra regione, organizzerei un viaggio a Napoli per scoprire – senza pregiudizi – la bellezza di questo luogo famoso nel mondo?
Avrei la volontà di conoscere, visitare, frequentare, approfondire una città magnifica e complessa come Napoli?
Io non avrei dubbi.
Proprio come i cinquanta scrittori di Napoli nessuna e centomila.