«La carezza della memoria», i (divertenti e profondi) ricordi di Carlo Verdone
19 Ottobre 2021«La carezza della memoria», un libro nato durante il lockdown
Aprire un vecchio baule, prendere a caso una foto sbiadita e azionare la macchina dei ricordi.
Ecco il gioco al quale si sottopone Carlo Verdone, poliedrico artista e autore di La carezza della memoria, il suo terzo libro.
Un’opera nata durante il lockdown, quei mesi tremendi nei quali – confinati in casa – ognuno ha cercato la sua personale evasione.
Oppure, ha investito quel tempo sospeso per scoprire (o riscoprire) nuove e vecchie passioni sopite.
Come un baule pieno di foto, oggetti antichi e dimenticati.
Che, però, nascondono ricordi, affetti, amori, pezzi di Vita, storie impossibili da cancellare.
Anzi, storie da raccontare per non rischiare che volino via.
Un racconto di episodi indipendenti e slegati
La carezza della memoria è un insieme di racconti indipendenti, slegati tra loro e non necessariamente in ordine cronologico.
Una narrazione che salta da vicende comiche – nel classico stile di Carlo Verdone – a passaggi più drammatici, dipendenti della casualità della scelta (ad esempio, una foto ricorda la FIAT 1100 appena acquistata dall’amato padre oppure un vecchio quadro, il regalo di un amico di gioventù – storie narrate con passione e commozione).
Ogni oggetto pescato dal baule dei ricordi genera una riflessione, più o meno profonda, comica, seria ma raccontata dall’autore sempre con estrema sincerità.
Ecco, la differenza sostanziale con La casa sopra i portici (il secondo libro scritto da Carlo Verdone), più vicino al genere “romanzo autobiografico”.
Quest’ultima opera, invece, seppure intima e personale, è una raccolta di riflessioni di un artista desideroso di conservare (e condividere) esperienze di vita straordinaria.