Il murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli di Napoli: tra culto e arte [FOTO]
17 Novembre 2021Al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli
Alle mie spalle, un gruppo di turisti argentini o forse spagnoli.
Ammirano il murales di Maradona, disegnato nel lontano 1990 da Mario Filardo per celebrare il secondo scudetto del Napoli – opera poi restaurata nel tempo – entrata, di diritto, nell’universo delle leggende napoletane.
E’ un mite sabato mattina di metà novembre, sono nel cuore dei Quartieri Spagnoli, a piazzetta Maradona.
Mi unisco al pellegrinaggio di tifosi, appassionati, turisti che giungono da ogni angolo del pianeta per celebrare l’immortale numero dieci argentino.
Questo morso di città merita una o più visite.
Perché in un fazzoletto di cemento si concentrano vari aspetti – anche contraddittori – della nostra realtà.
Soprattutto, amo osservare come l’Arte riesca a trasformare un ambiente degradato in un quadro colorato, un luogo che rinasce grazie ai murales, la fantasia (e volontà) dei cittadini della zona.
Così, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, l’Arte si fonde con il misticismo calcistico, la venerazione sacra e profana che, ancora una volta, mi cattura.
Il murales di Maradona e l’Iside di Francisco Bosoletti
Da via Toledo, salgo su per i vicoli che si intersecano per formare un’enorme scacchiera a cielo aperto.
Strade strette, attraversati da auto, scooter e pedoni.
Con la schiena attaccata al palazzo, attendo che passi il solito furgoncino per le consegne che occupa l’intero vicolo.
Manovra al millimetro, tra motorini parcheggiati e merce in bella mostra a ridosso del negozio.
E anche stavolta, il lento movimento funziona, il furgone passa, il vicolo si stura e il flusso di mezzi e persone riprende il suo moto perpetuo.
Insieme agli amici di BeTime, l’Università del tempo libero, raggiungiamo piazzetta Maradona soffermandoci sui tanti murales che trasformano l’arredo urbano in un continuo scoprire e fotografare (ad esempio, apprezzo la dedica a Luciano De Crescenzo).
Appena è possibile, difatti, torno volentieri in questo angolo di Napoli divenuto oramai un luogo di culto.
Dal video registrato nel 2017, la piazzetta è cambiata radicalmente.
Da semplice folclore, questo pezzo dei quartieri spagnoli è divenuto un santuario dedicato a D10S.
Con l’Iside di Francisco Bosoletti a far da comparsa e l’immancabile statua di Padre Pio a celebrare l’area mistica che, dalla sua scomparsa, avvolge l’immortale Maradona.
La galleria fotografica
Anche il sottoscritto resta rapito dall’Arte presente in questo spicchio di città.
Dopotutto, sono tra i fortunati che godé delle prodezze di Diego Maradona al San Paolo (in quegli anni magici, studiavo all’Università e la domenica lavoravo come controllore ai cancelli dello stadio), le sue magie calcistiche le ho vissute in diretta.
E, oggi, sono felice di scoprire – ogni volta che torno al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli – l’amore divino che Napoli gli dedica, le emozioni che ci regala l’Arte, in tutte le sue forme.