Corsia ciclabile di corso Umberto: tre domande (sei anni dopo) [FOTO]
19 Maggio 2022Corsia ciclabile di corso Umberto: il fallimento e l’ipocrisia
Pongo tre semplici domande a chi ha progettato e dovrebbe manutenere (e controllare) la corsia ciclabile di corso Umberto, nel centro di Napoli.
Parliamo di meno di un chilometro di strada, l’arteria che congiunge piazza Garibaldi (stazione centrale) con via Duomo (e relativa stazione della metropolitana).
Premessa: corso Umberto è una via strategica, dove è necessario incentivare l’uso di mezzi alternativi all’auto privata per decongestionare il perenne traffico, liberare dall’invasione delle auto/scooter una via frequentata da moltissimi cittadini e turisti.
E allora, dopo anni (io ne ho contato sei!) di progettazione, discussioni, dibattiti, idee … finalmente nasce e viene inaugurata a inizio 2022 la tanto attesa corsia ciclabile di corso Umberto.
Ma, dal giorno successivo all’apertura, la corsia ciclabile di corso Umberto è, in realtà, per i ciclisti impraticabile
Esiste solo nella testa di chi l’ha progettata.
Esiste perchè sull’asflato sono disegnati quattro simboli oramai sbiaditi.
Nessun controllo delle forze dell’ordine.
Ci sostano auto, scooter, mezzi di carico/scarico merci, interrotta dalle fermate dell’autobus è – in pratica – invisibile.
Tre semplici domande da parte di un ciclista urbano
L’occupazione della corsia ciclabile di corso Umberto è quotidiana.
La mia affermazione nasce dall’attraversamento in e-bike di tale via per diversi mesi (è compresa nel tragitto casa-lavoro).
E confermo che lo stato di abbandono nel quale verte questo pseudo percorso dedicato alle biciclette, è quotidiano.
Da ciclista urbano, pongo all’assessore dei trasporti del Comune di Napoli tre semplici quesiti:
- la corsia ciclabile di corso Umberto così come è oggi, è utile ai ciclisti e alla collettività?
- perchè Vigili e Forze dell’Ordine non intervengono con multe e controlli?
- tale corsia è l’esempio di come il Comune interpreta la mobilità alternativa?
Avrei altre mille domande ma, per motivi di sintesi, al momento metto un punto.
L’inutilità delle corsie ciclabili napoletane
Se allarghiamo la questione alle altre corsie ciclabili disegnate tra il Centro Direzionale e la stazione centrale, scopriamo l’inutilità di tali opere.
Corsie disegnate senza un criterio logico, una che parte dallo stazionamento dei taxi per poi sparire dopo alcuni metri.
Un altro pezzo di quest’opera fantasiosa – sempre al Centro Direzionale – inizia, corre parallela al marciapiede e poi svanisce appena superata la curva …
La totalità di queste corsie ciclabili invisibili fungono da parcheggio per le auto in doppia fila e – vista l’assenza di manutenzione – entro l’autunno verranno depennate dagli agenti atmosferici.
E così, finalmente, finirà questa ennesima ipocrisia.
Le foto (quotidiane) della vergogna
Ogni dieci metri un auto parcheggiata, uno scooter in sosta, un furgone di carico/scarico merci con le quattro frecce lampeggianti fermo sulla corsia ciclabile di corso Umberto.
Eppure, se veramente il Comune credesse nella mobilità sostenibile, quale enorme sforzo occorrerebbe per far rispettare le regole basilari in meno di un chilometro di strada?
Chissà quanto è costato tale inutile opera.
Sperpero di denaro pubblico, presa in giro continuo per i ciclisti urbani, ipocrisia istituzionale, tempo sprecato.
Continuiamo ad ascoltare fiumi di parole e grandi progetti.
Nel mentre, l’inefficienza e l’incapacità progettuale è sotto gli occhi di tutti.