Il programmatore è un’artista?
14 Dicembre 2022Il programmatore è uno scrittore
L’esempio più calzante che mi balza alla mente è lo scrittore.
Ebbene, il programmatore è uno scrittore.
Ma, invece di utilizzare la lingua madre comprensibile a tutti, scrive in un linguaggio tecnico interpretabile da un computer (e dai suoi pari).
Entrambi affrontano la crisi della pagina bianca.
Lo sguardo concentrato, fisso sullo schermo.
Il cursore lampeggia in attesa di un comando.
Lo scrittore, in viaggio negli universi della fantasia alla ricerca della scintilla che ispiri una storia da raccontare.
Il programmatore, di corsa lungo le autostrade digitali, pronto ad afferrare la soluzione (la migliore tra le infinite – o nessuna! – possibilità) capace di sciogliere la matassa.
E, quando l’ispirazione giunge improvvisa, lo scrittore/programmatore inizia a digitare con veemenza sulla vecchia tastiera per tramutare il flusso magico in parole.
Il foglio bianco si affolla di frasi, termini, teorie: e nascono nuovi mondi.
Dedicato a chi salva il mondo
La genialità, ecco l’altro elemento comune alle due figure sopra citate.
E’ indubbio: uno scrittore talentuoso vede e narra trame inimmaginabili per le masse.
Il suo dono gli permette di creare realtà parallele affascinanti, popolarle di personaggi credibili e intrecciare amori, guerre, destini, vite.
Il programmatore, a ben riflettere, agisce allo stesso modo.
Viaggia in universi digitali pieni di insidie, attraversa città nate dal nulla, le ampia e ne crea di nuove in uno spazio temporale quasi sempre insufficiente a stilare un valido piano regolatore.
Un enorme montagna (di codice) cresciuta a dismisura in base alle esigenze del momento.
Catapultato in intrigati labirinti, strade senza via d’uscita apparente, all’eroico programmatore viene assegnata la missione impossibile: salvare il mondo in tempi stretti, economici, immediati.
Tenacia, competenza, esperienza.
Ma anche fantasia, elasticità, pazienza, curiosità e forza.
Al programmatore sono richieste doti sovrannaturali (e anche geniali, aggiungo).
Il programmatore crea
Lo scrittore e il programmatore, dunque creano.
Creazione, la capacità di ideare, pensare, riflettere, immaginare, costruire.
Dunque, realizzare.
Un bel romanzo, un’app di uso quotidiano.
Ma anche un breve racconto e il sito web di una banca.
L’articolo di un giornale e il sofisticato videogioco.
Una poesia e il software di segreteria di una scuola.
Opere nuove fino a ieri inesistenti e da oggi presenti – in forma artistica/virtuale – nel nostro mondo reale.
E chi crea, non è forse un’artista?