«Il club degli incorreggibili ottimisti»: il romanzo da leggere due volte

«Il club degli incorreggibili ottimisti», di Jean-Michel Guenassia

Non rileggo mai un romanzo, ci sono troppi libri in giro e l’idea di ripetere due volte lo stesso percorso non mi entusiasma.
Eppure, dopo l’ultimo rigo de Il club degli incorreggibili ottimisti, l’opera di maggior successo di Jean-Michel Guenassia, sento la necessità di tornare indietro, ripartire dall’inizio della storia.
E rileggere.

Tornare all’origine dopo aver viaggiato per cinquant’anni con gli amici del Balto – un bistrò di Parigi – stavolta conoscendo già i loro destini, le scelte impossibili intraprese, mi aiuta ad apprezzare (ancor di più) l’emozionante vicenda.

Un club nascosto dietro una porta di un locale anonimo, frequentato da gente fuggita dall’ex Unione Sovietica e paesi dell’Europa dell’Est, scampati alla prigionia del regime comunista post seconda guerra mondiale, in piena guerra fredda.
Una fuga da un sistema totalitario del quale loro stessi erano degni rappresentanti e, nello stesso tempo, vittime.

Storie profonde di persone eccezionali, raccontate dalla voce narrante di Michel Marini, un adolescente alla scoperta del mondo.
Un fiume di parole, un romanzo lungo, avvincente da quel lontano 1959 fino ai giorni nostri.

Un’opera corale con mille storie personali

Il club degli incorreggibili ottimisti é un romanzo affollato di personaggi.
E, evento raro, non parliamo di figure secondarie.
Ognuno potrebbe ricoprire il ruolo di personaggio principale, da protagonista in un libro dedicato.

Storie legate ad un passato non troppo lontano, quando il mondo era diviso in due superpotenze, il muro divideva persone e ideali.
Così, in questo piccolo locale di Parigi, tra un bicchiere di vodka e un cognac, tra interminabili partite a scacchi, si discute fino allo sfinimento.
I temi dibattuti dai vari Igor, Leonid, Imré, Pavel, Tibor, Sasha sono molteplici: ci si scontra sull’utopia del comunismo, un sistema politico teoricamente perfetto trasformatosi in un inferno per colpa dell’avidità umana.

E mentre le rivoluzioni cambiano il mondo, si sgretolano certezze ataviche e avanzano nuovi modelli di società, attraverso la presenza costante e attenta al club di Michel, conosciamo le storie personali dei protagonisti.
Che, ben presto, diventeranno un riferimento per il giovane costretto anche lui ad affrontare le prime questioni sentimentali e difficoltà della Vita.

Amori, amicizie, guerre, ideali traditi, speranza.

Destini intrecciati di uomini che hanno perso tutto.
Ma che guardano al futuro con impagabile ottimismo.
Perché, nonostante tutto, oggi sono cittadini liberi, esseri pensanti, uomini vivi.

 

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Ricordate il consiglio di lettura: giunti alla fine, tirate un sospiro di sollievo, godetevi il momento, ringraziate Michel, Igor, Leonid, Imré, Pavel, Tibor, Sasha.
E poi rileggete i primi capitoli …

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