Andy Warhol a Napoli: l’incontro (e lo stupore) [FOTO]

San Domenico Maggiore, Andy Warhol presentato da Sergio Gaddi

«Possibile che una banale lattina di Coca Cola venga considerata un’opera d’arte?» chiedo tutto d’un fiato a Sergio Gaddi, il curatore della mostra dedicata a Andy Warhol.

Siamo nella Sala del Capitolo del Museo di San Domenico, nel centro storico di Napoli, all’evento organizzato da Arthemisia per “Valore Cultura” di Generali Italia per presentare (e pubblicizzare) la mostra dedicata all’artista statunitense.

Arte classica vs Pop art

La domanda non è originale, concordo.
Ma il contrasto tra gli immortali affreschi del 1600 dipinti nella splendida Sala del Capitolo e i consueti oggetti della quotidianità mostrati dalla Pop Art, acuiscono il mio stupore.

Davvero rientrano nel concetto di bellezza le scatole di zuppa della Campbell disegnate dall’eccentrico artista nel 1962?
E perché quel ritratto di Marilyn Monroe è divenuto una icona globale?

Andy Warhol è un genio?

«Nel campo dell’arte, Andy Warhol è stato un precursore, dunque un genio» così risponde l’esperto d’arte Sergio Gaddi alle perplessità del sottoscritto.

Precursore: prima dei suoi flash, nessun altro ha immaginato l’arte come lui.
Le sue opere, dunque, rappresentano uno spartiacque: c’è un prima e un dopo Andy Warhol.
L’artista introduce nuovi stili validi ancora oggi che anticipano mode attuali.

Sergio Gaddi risponde convinto: il divulgatore stimola la mia curiosità.
E, forse, il compito dell’arte è anche questo: spingere a scoprire ambiti a noi completamente sconosciuti.

Lo studio continua: andrò alla mostra di Andy Warhol.

La galleria fotografica

Segue la galleria di immagini scattate a San Domenico Maggiore, al workshop presentato dal bravo e convincente Sergio Gaddi.

Le ultime due foto sono dedicate al centro storico di Napoli, una passeggiata speciale che, ogni volta, regala nuove sensazioni.

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