La collina del vento, di Carmine Abate: quando il libro va oltre il finale
4 Aprile 2017La collina del vento ed il destino della famiglia Arcuri
Ecco uno di quei libri che vorresti non finisse mai.
Un romanzo che, dopo l’ultimo rigo, continua nella mente del Lettore.
Perché La collina del vento di Carmine Abate è una storia avvincente.
Conquista il cuore, riempe l’anima.
Personaggi ben descritti, legati alla propria terra da radici profonde.
Il Rossarco diventa l’epicentro della narrazione, i destini di tre generazioni di Arcuri, la famiglia contadina che conquista, coltiva, protegge ed ama la collina.
Dall’inizio del secolo, attraverso il periodo fascista, fino ai giorni nostri: un segreto mai svelato, i sacrifici dei padri per i figli, l’amore, la saggezza, il rispetto.
Ma anche la morte, il dramma, l’orrore.
Carmine Abate racchiude in un romanzo intenso, i veri sentimenti presenti in ognuno di noi, al di là del tempo.
Calabria, storia di tre generazioni
Avevo già apprezzato Carmine Abate in Gli anni veloci.
Come nel precedente libro (anche se, in ordine cronologico, è più recente di La collina del vento) l’ambientazione è uno dei segreti del successo della storia.
Le tradizioni contadine, la saggezza dei nonni, il rispetto per la campagna, l’amore per la natura, la collina del Rossarco nella Calabria di ieri e di oggi, luogo magnifico e martoriato dall’illegalità, icone del sud del mondo in eterna oscillazione tra bellezza estrema e volgare degrado.
La collina del vento, perché leggerlo
Respirare il profumo della collina, amare i colori del Rossarco, veder esplodere la natura in primavera, sentire la brezza marina.
Carmine Abate ci fa viaggiare nella Calabria dimenticata, regione affascinante, misteriosa, violentata.
La storia di una famiglia che non si arrende ai mille volti della illegalità, gli Arcuri baluardi e simbolo di lotta per difendere le proprie origini.
E difendere se stessi.
Per amore della propria terra, la Calabria.