«L’amica geniale» di Elena Ferrante: il romanzo che rapisce
11 Ottobre 2021«L’amica geniale», la colpa di Elena Ferrante
Spendo il mio tempo libero per leggere, nel più breve tempo possibile, L’amica geniale (Vol. 1): infanzia, adolescenza.
Dunque, se nell’ultimo periodo sono assente dal web, prendetevela con la magistrale Elena Ferrante, autrice di un’opera capace di assorbire le mie residue energie post-lavoro.
Perché L’amica geniale rientra nella categoria di libri che vorresti non finissero mai (per fortuna, parliamo di un consistente primo volume di una quadrilogia).
Così, pagina dopo pagina, cresce la voglia di scoprire le sorti di Lenù e Lila – le due piccole protagoniste -, capire dove è ambientata la vicenda.
Ecco, questo romanzo ha l’indubbio merito di alimentare quella insaziabile passione per la lettura, la voglia di divorare con forza ogni pagina, quel sano sentimento di appagamento, sicuri di avere tra le mani un libro avvincente, coinvolgente, emozionante.
«L’amica geniale», infanzia, adolescenza (primo romanzo)
Forse, L’amica geniale (Vol. 1): infanzia, adolescenza è un romanzo autobiografico?
Il narrare vicende vissute in prima persona, potrebbe spiegare la capacità (notevole) di Elena Ferrante nel creare un universo di personaggi, luoghi e intrecci tanto intriganti quanto reali?
Perché ciò che rapisce in L’amica geniale, è la profondità dei personaggi, la cura con la quale l’autrice disegna l’animo dei vari protagonisti – in primis, il rapporto intimo e speciale tra le due amiche.
Ma, anche la perizia nel descrivere il quartiere, a tratti identificabile con una qualsiasi periferia del mondo, altre volte caratterizzato da elementi tipicamente napoletani.
Un quartiere-isola, dove la vita scorre seguendo una dinamica separata dal resto della città.
Una prigione dell’infanzia e location principale di questo primo, intenso episodio della saga di Lenù e Lila.
Tra Barra e Ponticelli?
Mi soffermo sul quartiere-isola dove è ambientata la storia.
Un confine che le due amiche, spinte dalla curiosità, ben presto tenteranno di superare per esplorare il mondo oltre quelle degradate “colonne d’Ercole”.
Ma in quale zona/quartiere di Napoli è ambientato il romanzo?
Dalle descrizioni (piazza Garibaldi, la galleria, la sospirata industrializzazione) credo tra Barra e Ponticelli, a est di Napoli, non lontano dalla stazione centrale, luoghi feriti dalle inquinanti raffinerie poi dismesse e non più bonificate.
Un territorio martoriato, un quartiere trattato come se fosse un paese distaccato dalla città e, troppo spesso, dimenticato dalle Istituzioni.
Una pausa digestiva e poi il secondo volume
Dunque, giunto alla fine del romanzo – primo episodio -, necessito di una pausa.
Il tempo di digerire leggendo un libro più leggero e poi sono pronto per il secondo, atteso volume di quest’imperdibile saga de L’amica geniale.