Non c’è (mai) l’alternativa?
«Siamo sul baratro, il professor Monti ci salverà. Non c’è alternativa».
E uno.
«Monti ha fallito, è tempo di un governo di grande intese che unisca il Paese ferito. Letta è l’uomo giusto, farà le riforme di cui l’Italia necessita. Non c’è alternativa».
E sono due.
«Letta è bloccato tra le paludi della politica, occorre accelerare e Renzi è l’ultima possibilità. Non c’è alternativa».
E tre.
I tre Governi senza voto
Sono tre governi che noi, elettori senza voto, subiamo.
Secondo i partiti, l’alternativa al Premier-non-eletto sarebbe la catastrofe, The End.
Eppure, al fallimento dei tecnici – che pure furono annunciati come i salvatori della Patria – siamo sopravvissuti.
Tempo trasacorso dal «Non c’è alternativa a Monti» alla sua caduta: 1anno-5mesi-12giorni per un totale di 530 giorni
Il Governo dei compromessi, invece, con una serie di riforme doveva spingere l’Italia fuori dalla crisi ma ben presto si è inceppato tra i meandri dei suoi stessi compromessi.
Eppure siamo sopravvissuti anche alla caduta delle prime grandi intese.
Tempo trascorso dal «Non c’è alternativa ad Enrico Letta» alla sua caduta: 9mesi-25giorni per un totale di 300 giorni.
Oggi siamo al terzo governo consecutivo sostenuto dal postulato matematico «Non c’è alternativa».
La storia insegna che il vigoroso Matteo cadrà quando un suo alleato lo tradirà perché se ti accordi col serpente, prima o poi ti avvelenerà.
E’ solo una questione di tempo.
L’Italiano, il cittadino di ferro
Nel mentre, l’italiano fornisce l’ennesima dimostrazione di forza: difronte all’assenza della libertà di scelta, in bilico sul ciglio del burrone, sotto la costante minaccia di cadere nell’oblio, con la Vita appesa ad un sottilissimo filo trasparente, allo stremo delle forze ed ormai privo di sogni, l’Italiano resiste da oltre 830 giorni senza alternative.
E’ evidente, siamo più resistenti di qualsiasi altro cittadino europeo.
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