Dal piazzale sulla salita di Coroglio, osservo Bagnoli
Sullo sfondo la zona flegrea, Pozzuoli, il promontorio di Monte di Procida con l’isola a far da scudo. Sotto il naso, invece, il pontile di Bagnoli: la passeggiata nel mare, un kilometro che divide l’ex Italsider e la rosa dei venti scolpita alla fine del percorso, una strada che parte dal vecchio «mostro» siderurgico e termina tra le onde.
L’enorme complesso industriale dismesso mi angoscia: quante tonnellate di rifiuti industriali avrà inghiottito il mar Tirreno napoletano?
Nessuno lo saprà mai.
Un tizio alla mia destra si lancia nel solito ragionamento italiano ascoltato milioni di volte, il ritornello dei politici nostrani. Vista la convinzione con le quali conferisce le sue tesi, non escludo che egli stesso sia un candidato alle prossime elezioni.
«Eppure potremmo vivere di turismo»
E’ vero.
E’ una affermazione inconfutabile.
Ma purtroppo non è così.
Il fallimento della politica
Rispetto alle incommensuràbili bellezze naturali che il Signore ci ha donato, esiste un’altrettanta incommensuràbile incapacità politica – nel senso generale del termine – presente in tutte le componenti della società.
La lista degli insuccessi è più lunga del pontile di Bagnoli e non la ripeto, è nota a tutti.
Resta l’amara riflessione con la quale saluto il tizio alla mia destra: «Bagnoli, ciò che era ieri, ciò che potrebbe essere domani e ciò che è oggi: se dopo mezzo secolo ciò che era non è divenuto ciò che poteva essere, non possiamo parlare di turismo ma di un misero fallimento».
Se il tizio alla mia destra è davvero un politico, non mi candiderà mai nel suo partito.
Mario Monfrecola
PS: la foto l’ho scattata io 🙂