Il perché del (mio) clamoroso rifiuto
Perché a nessuno interessano gli abiti.
L’evento mediatico #DGLovesNaples – ripreso dalla celebre lettera Napoli è – non ha il sottoscritto come testimonial d’eccezione.
Gli organizzatori, nel panico per il forfait inatteso, dovranno accontentarsi dell’eterna Sophia Loren (ma per gli addetti ai lavori, la delusione è palpabile).
Come in un film di serieB, le lunghe gambe delle modelle attraversano gli stretti vicoli napoletani.
Sembrano aliene sui trampoli: slanciate, bionde, nordiche, americane, irraggiungibili.
Il contrasto è pacchiano: eleganza e tradizione, sfilata e folclore, pizza e lusso, il basso volgo ed il dorato mondo del fashion per un istante si incrociano.
Dolce&Gabbana (senza il sottoscritto)
Il tempo di un clic, il set cinematografico fa il giro del mondo.
Il resto è merito della location: il marchio D&B vola ai quattro angoli del pianeta col Vesuvio alle spalle.
Il sottoscritto, invece, non apparirà in nessuna delle mille gallerie fotografiche dedicate all’evento mondano.
Cercate pure: non troverete mai – e dico mai! – l’immagine dello scrivente associata ai due stilisti, a braccetto con i politici, in posa col vescovo, al fianco della Loren, avvinghiato a qualche modella, dietro un flash, d’avanti ad una telecamera.
A qualcuno interessano i vestiti?
Dopo tanto clamore, nella mente della casalinga di Voghera, quale messaggio resta?
E’ in grado di citare un solo modello presentato per la Campagna Autunno Inverno 2016-2017 di Dolce&Gabbana a Napoli?
Nell’immaginario collettivo e per gli esperti del settore, la moda è puro marketing oppure c’è ancora una relazione con gli indumenti indossati dalle persone?
La volpe e l’uva
A proposito.
Un dettaglio: quelle vecchie volpi di Dolce&Gabbana si sono premunite e non hanno invitato il sottoscritto.
Temevano il rifiuto?
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