L’atterraggio
Immagina di atterrare alle Hawaii, il viaggio dei tuoi sogni.
L’aereo scende dolcemente lungo la pista d’atterraggio.
Con delicatezza le ruote toccano terra mentre la velocità del velivolo diminuisce finché l’aeroplano si ferma con la dolcezza di una carezza.
Pochi minuti, sgranchisci le ossa.
Finalmente libero da quella stretta prigione, recuperi il bagaglio a mano, esci dall’aeroplano, raggiungi l’uscita pronto a scoprire il nuovo mondo.
Una gentile signorina hawaiana in costume e ghirlanda di fiori ti accoglie con un sorriso ammiccante: «Aloha su faCCebook, li blog dei mostri!».
Con l’entusiasmo contagioso, ti spiega dove sei.
Tu, affascinato, ascolti estasiato.
Che cos’è la landing page
La landing page di faCCebook è online.
Sentivo il bisogno di dotare la mia casa digitale di un’elegante porta d’ingresso, una pagina per sintetizzare il mostro-pensiero e racchiudesse in un solo punto tutte le info utili.
Il gradito ospite, con un solo sguardo, intuirà subito chi siamo e quale sia l’obiettivo del blog ufficiale dei «mostri».
Sul web troverete innumerevoli definizioni di landig page: per il sottoscritto è l’ingresso al sito (non la homepage!), la pagina di benvenuto capace di attirare l’attenzione del visitatore e tramutare l’emozione del momento – il vero motore di ogni scelta – in un clic significativo.
Una pista d’atterraggio, appunto, che conduce il viaggiatore al nuovo mondo col sogno segreto di convertire la visita in un’azione (chiedere ai siti di e-commerce).
La landing page non è la homepage
La landing page può coincidere con la homepage di un sito ma, in generale, non accade quasi mai (sarebbe uno spreco).
Pensiamo ai colossi dell’informazione del web: la landing page viene perlopiù utilizzata per sparare un banner pubblicitario prima di giungere alle notizie principali.
Nel caso del blog trovo utile preparare il Lettore ed una breve introduzione sugli argomenti trattati è un buon biglietto da visita.
Come nel nostro caso.
A proposito.
Ben atterrato alle Hawaii 🙂
Lascia un commento