Concerto di Natale o concerto degli U2?
Un muro umano di fotografi invasati.
Armati di smartphone e tablet, riprendono lo spettacolo senza mai staccare la registrazione.
Braccia al cielo, per sorvolare gli altri cameramen, e catturare l’immagine esclusiva.
Flash, luci, la calca della prima fila.
I cento display illuminano la piccola chiesa, affollata di bimbi, genitori, parenti, amici.
Il concerto di Natale organizzato dalla parrocchia è un evento da non perdere.
I piccoli cantanti, ingenui e gioiosi, sussurrano le parole tra emozione e sano divertimento.
Gli adulti, invece, forniscono il peggio del repertorio dei «grandi».
Egoismo, nessun rispetto per la collettività, egocentrismo, maleducazione.
In un luogo sacro.
Furbi? No, maleducati
I «furbi» ignorano la presenza degli altri spettatori.
Gli ossessi della ripresa convulsa, nel loro egocentrismo galoppante, si preoccupano solo di se stessi.
Chi, con educazione e rispetto altrui, resta seduto al suo posto, non ha il diritto di guardare il mini-concerto.
Una ripresa inutile
Quando la foga sarà esaurita, i maleducati scopriranno l’amara verità: la ripresa via smartphone sarà inguardabile.
Mossa, buia, lunga, insignificante, non verrà mai più rivista né dal bimbo né dai genitori e parenti.
Noiosa, verrà eliminata con l’anno nuovo.
Dal fondo della chiesa osservo la scena.
Le piccole star cantano beati, sembrano non accorgersi dello squallido teatrino dei genitori, convinti di essere i più furbi.
Invece, sono solo dei «mostri» maleducati.
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