Le ciclostazione del bike sharing? Attaccapanni

La ciclostazione è proprio di fronte Castel dell’Ovo.
Perfetta per appoggiare il giubbotto e annessi prima della foto-ricordo.

Perché le postazioni abbandonate del bike sharing napoletano, oggi, a questo servono: da attaccapanni per chi si mette in posa, una inattesa panchina se vuoi recuperare le energie, da toilette per la zampa del quadrupede in cerca di stimoli.

Dopo il tour sulla magnifica terrazza di Castel dell’Ovo, il «mostro» me lo ritrovo davanti in tutto il suo degrado: un monumento all’incuria per ricordarci che il bike sharing a Napoli è ufficialmente morto.

Bike sharing Napoli, servizio fermo da anni. Perchè?

Bike sharing, educazione alla pedalata

Oggi pedalo per gioco.

Domani riprovo, tanto il servizio è gratuito e posso spostarmi in città in modo veloce e senza stress.

La settimana successiva – vista la reale efficacia del bike sharing – riuso la bici per andare e per tornare.

Finché lo sfizio diviene una (sana) abitudine.

E poi, quasi quasi, mi compro una bella bicicletta, magari a pedalata assistita.

Lascio finalmente l’auto in garage e pedalo fino in ufficio.
Divento talmente convinto che, se abito lontano, raggiungo la stazione in bici e continuo col treno.

Fino ad un mese fa, questi erano pensieri scandalosi.

Poi, grazie ai piccoli, quotidiani spostamenti con il bike sharing comunale, scopriamo che la mobilità sostenibile non è un parolone valido solo a Copenaghen.
Al contrario, è applicabile anche nel nostro piccolo mondo.

Se c’è volontà politica, organizzazione, disponibilità.
Strumenti per convincere gli indecisi e trasformare lo sparuto numero di ciclisti metropolitani in un esercito di pendolari ecologici.

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A Napoli, quando riprendiamo a pedalare?

Il bike sharing educa il cittadino all’uso della bici.

Un elementare mezzo di trasporto per introdurre il primo, fondamentale passo alla mobilità alternativa, un segnale essenziale delle istituzioni verso il cittadino: lo Stato ci crede e ti aiuta a pedalare.

Purtroppo la realtà racconta altro: in città, il bike sharing non è attivo da diversi anni (l’ultimo post sul blog del sito ufficiale risale al 23 maggio 2016).

Restano le ciclostazioni abbandonate.
A ricordare a tutti che una realtà diversa è possibile.

Ma al momento, per l’incapacità della politica, non realizzabile.


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