Un soccorso in mare vissuto in diretta
Quale sentimento spinge una persona ad abbandonare la sicurezza della propria vita per lanciarsi in mare e soccorrere uno estraneo in difficoltà?
E’ la domanda che mi pongo oggi mentre assisto – dalla spiaggia di un lido del litorale domizio – al salvataggio di un gruppo di bagnanti che, per le condizioni del mare avverso, non riescono a tornare a riva.
A pochi metri dalla spiaggia libera, le forti onde creano un fosso tra un gruppo di persone e la costa.
Un uomo inizia a sbracciare per segnalare l’emergenza: nuota ma le correnti lo allontanano dalla riva.
Nonostante non affondi del tutto, è in forte difficoltà.
Il mare lo sovrasta, poi riemerge, sbraccia ancora.
Con lui si distinguono altre persone, forse un bambino ed una giovane ragazza.
Tutti in pericolo.
L’intervento dei bagnini (e dei volontari)
Dai lidi limitrofi, i bagnini scattano immediatamente.
Con le tavolette rosse in pugno, superano il fosso marino ed, in pochi istanti, raggiungono il gruppo di persone in totale panico, a poche decine di metri dalla spiaggia.
Li soccorrono.
Insieme ad altri volontari, li riportano tutti sul bagnasciuga.
Giunge anche un terzo bagnino con l’imbarcazione di salvataggio per aiutare chi è senza energie.
Per fortuna, la missione di si conclude con un lieto fine.
Il coraggio dei volontari
Da sotto l’ombrellone, noto delle persone correre verso il mare.
Non capisco cosa stia accadendo finchè non raggiungo la folla in riva ed ascolto i commenti preoccupati.
La squadra di volontari che si è lanciata verso i bagnanti in difficoltà è davvero numerosa.
Conto almeno una decina di uomini, qualche ragazzo ed una giovane donna.
Li vedo rientrare affaticati, raccontano di un anziano in preda al panico (credo l’uomo che sbracciava) e di un bambino impaurito.
Li hanno raggiunti – chi dalla spiaggia, chi via mare – ed, insieme ai bagnini, salvati.
Ascolto l’impresa con ammirazione.
Queste persone, non temevano di affogare?
Prima di tuffarsi, hanno riflettuto sul pericolo al quale andavano incontro?
Rischiano la vita per soccorrere degli estranei.
L’azione di questi volontari non finirà mai sui giornali e nessuna Istituzione gli renderà i giusti meriti.
Ma, entrano di diritto nell’esercito di eroi silenziosi che combattono i «mostri» della nostra società.
A loro, il nostro pubblico ringraziamento.
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