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Author: Mario Monfrecola (Page 16 of 57)

Napoli all’imbrunire, una foto speciale

All’imbrunire, panorama dalle mille luci

All’imbrunire, la città sembra acquietarsi.
Le mille luci sono lontane, i clacson impazziti giungono smorzati.
Dopo una giornata frenetica, finalmente cala la sera.

Fermo su una piazzola di via Girolamo Santacroce – la strada panoramica che dalla collina del Vomero porta giù Napoli, nel centro storico – parcheggio la bici.
Col solito rituale, aziono il cavalletto, sfilo i guanti, tolgo la mascherina antismog e poi ll casco.
Recarsi a lavoro in bici presenta impagabili vantaggi tra i quali, godersi la città e scoprire nuove prospettive.

Osservo il panorama.

Stavolta i mille colori della città rubano la scena al Vesuvio che, conscio del momento, si ritira in disparte.
Le grandi star accettano la sconfitta (momentanea).
Hanno la certezza che l’indomani, col sorgere del sole, torneranno a primeggiare.

Napoli all'imbrunire: una foto magica per un'atmosfera speciale

Foto e bici, binomio vincente

La serata è tiepida, il gelo di gennaio è un brivido dimenticato.

Osservo Napoli illuminata dalle mille luci.
Immortalo il quadro mentre una coppia di fidanzatini, seduti su una panchina, si scambia sogni e baci.
Dopotutto, il luogo ispira.

Guardo il risultato.
A volte succede: al fotografo di turno, baciato da un colpo di fortuna, con le impostazioni automatiche di un qualsiasi smartphone, cattura un momento magico.

Soddisfatto, risalgo in bici.
Il viaggio continua.

Fino al prossimo scatto.


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Sante Roperto e quelle magiche atmosfere della Calabria dimenticata

Sante Roperto, La notte in cui gli animali parlano

Ho un debole per i romanzi ambientati in Calabria, l’ammetto.

Il mare alto già a riva, le lunghissime giornate trascorse in spiaggia (piena di sassolini), la pelle arrostita, gli alberi di fichi, il verde intenso, i paesini arroccati sulle colline, le strade desolate sotto il sole cocente, i volti degli anziani scavati dal tempo, le vacanze dell’infanzia.

E dunque, riconosco ed amo le atmosfere profumate raccontante dal bravo Sante Roperto in La notte in cui gli animali parlano.

Sante Roperto, l'autore di "La notte in cui gli animali parlano"

Gli amori non vissuti

La notte in cui gli animali parlano è ambientato tra le viuzze di Conflenti, piccolo paesino in provincia di Catanzaro che, scopro con divertimento, esistere per davvero.

Il protagonista è proprio Conflenti – il paese – il luogo dove la storia inizia e tutto finirà.

La trama, come un cerchio ideale, si chiude alla perfezione: passato e presente confluiscono nell’unico punto capace di concentrare i destini dei vari personaggi.

Matteo e Claudia, l’amore giovanile non vissuto, si alimenta del ricordo.
Ma il ricordo idealizza, pone su un immeritato piedistallo l’oggetto del desiderio.
Il desiderio è anche forza: le mille vicissitudini di Alessandro, il nonno di Matteo, partito per la seconda guerra mondiale con il sogno di tornare dall’unico, grande amore della sua vita.

 

Perché leggere La notte in cui gli animali parlano

Trattasi un romanzo di pura evasione.
Storia leggera, il libro alterna il presente (Matteo) col passato (nonno Alessandro), sempre incentrato sui sentimenti puri, tipici del tempo che fu.

Scritto con uno stile lineare, le pagine corrono via veloci fino all’atteso finale.
Piacevole, nostalgico al punto giusto, Sante Roperto non scade mai nei facili sentimenti.

Dopotutto, chiunque di noi potrà ritrovarsi nelle riflessioni di Matteo e Claudia.
Ed è il risulato al quale aspira l’autore:

Ogni Lettore, quando legge, legge se stesso
(Marcel Proust)

Acquista La notte in cui gli animali parlano di Sante Roperto su Amazon!

 


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L’amore non invecchia [Domande PerBeni]

Se ti innamori di tua suocera

“Caro Beni,
amo una donna da due mesi.
Il problema è che questa persona è mia suocera.
Cosa devo fare?”
Genny

Quel mostro di mia suocera

Antonio P. Beni risponde

Caro Genny,
il tuo è un problema che alcuni sprovveduti potrebbero definire “gerontofilia”.

In effetti sembri proprio affetto da questo tabù se non fosse che tua suocera è in un polmone d’acciaio!

Mi sono confrontato con il professore Whisky Allenth, noto psichiatra del comportamento umano nei confronti delle luci stradali e, con lui, ho concluso che tu sei affetto da una forma di “spettro autistico gerontofiliaco”.
È una rara forma di disturbo che spesso porta alla morte per asfissia, parlo di tua suocera, tu rischi solo il carcere.

Questo disturbo può essere guarito in un solo modo: devi avere un rapporto d’amore con tua suocera e poi con il polmone d’acciaio.
Infatti, solo oggettivando potrai allontanare da te l’amore.

Però devo avvisarti: questo processo di oggettivazione potrebbe portarti ad amare ancora di più tua suocera e/o il polmone d’acciaio, cosa che potrebbe crearti, in ordine:

  1. disturbi bi-polari, o a corrente alternata
  2. cambio colore dei capelli, diventerai biondo per colpa del ossigeno
  3. ritiro della patente
    – Inibizione ai pubblici uffici
    – Reversione pensione
    – Percezione errata dello spazio, crederai che le dimensioni saranno solo 2
    – Varie ed eventuali

L’amore è una cosa meravigliosa, ancestrale, antica come l’uomo.
Nel tuo caso, come la tua nonna.

Chi è Antonio P. Beni, esperto in aMORE

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    Ficarra e Picone: l’onestà vale solo per gli altri?

    E se giungesse un Sindaco integerrimo?

    Esco dal cinema con un senso di vergogna.
    L’ora legale, il nuovo film di Ficarra e Picone, lascia interdetti.

    La trama è incentrata su una domanda semplice dalla risposta non scontata.

    L’italiano si lamenta della malapolitica.
    Istituzioni corrotte, politici-ladri, nessuno compie il proprio dovere, meritocrazia assente, favori ad amici e parenti invece di operare per il bene comune.

    Ebbene, se per una serie di coincidenze assurde, il Sindaco della tua città (piccola o grande, al sud o al nord) è una persona onesta, integerrima, incorruttibile, applica la Legge senza preferenze alcuna, rispetta le regole: come reagisce la società? 
    (attenzione, parliamo di un Sindaco che, in altri Paesi, è «normale» mentre da noi sembra un alieno)

    L'ora legale, il nuovo film di Ficarra e Picone

    Italiani, popolo senza regole?

    Siamo un popolo senza spina dorsale?
    Allergici ad ogni tipo di regola del vivere civile?
    Esiste una remota possibilità di cambiare la nostra nazione?

    L’ora legale strappa risate amare su assurdità nostrane nelle quali ci riconosciamo perché vissute in prima persona.
    Il film ha il merito di scuotere lo spettatore assuefatto alla ordinaria inciviltà che appare oramai ineluttabile.

    Una fotografia comica e penosa dei nostri tempi, un film che non ti aspetti dal duo siciliano.

    Perché al di là delle facili battute sulle difficoltà della raccolta differenziata, dell’accettazione del parcheggio in doppia fila, dei favoritismi per il non-rispetto della coda — è in discussione la cultura di un paese.

    E’ facile criticare il prossimo ma essere onesti implica anche una serie di sacrifici individuali, l’azione in prima persona, il rifiuto del compromesso.

    Siamo capaci?

    L’onestà? La pretendiamo solo dagli altri

    Vogliamo onestà dalle Istituzioni?
    Pretendiamo trasparenza dai politici?
    Esigiamo il rispetto delle regole?

    Concetti affascinanti ma validi per gli altri.

    Noi, invece, siamo esenti: gettiamo il sacchetto dell’immondizia a tutte le ore, accettiamo un favore dal politico di turno ma spariamo, sbraitiamo, urliamo contro il vicino se deposita il sacchetto fuori orario oppure è un raccomandato.

    Assolviamo noi stessi e condanniamo gli altri: la ricetta è servita.
    Ma dove ci porterà questo atteggiamento egoistico?

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    L’ora legale, la conferenza di Ficarra e Picone


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    Foto d’inverno: la bellezza di pedalare per Napoli

    Lungomare liberato, anche d’inverno

    La pioggia polare caduta in questo freddo gennaio, costringe allo stop.
    Per sgranchire la gamba, al primo raggio di sole, non mi resta che salire sul sellino e pedalare.
    Destinazione: lungomare liberato.

    Lungomare liberato di Napoli, da godere anche d'inverno

    Il Vesuvio innevato e Castel dell’Ovo: le star

    Con piacere, accolgo l’invito di un amico.
    Pedalare in due è sempre un’esperienza divertente.

    Carichiamo le batterie delle nostre e-bike, tute termiche, guanti, caschetto.
    Nonostante un vento fastidioso, la temperatura, in questa domenica di fine gennaio, è accettabile.
    Si parte!

    In giro per Napoli in bici, poco traffico, molti ciclisti.

    Dal lungomare liberato, uno scatto al Vesuvio innevato è obbligatorio.
    Ma la vera diva, resta il mitologico Castel dell’Ovo.

    Il bianco e nero aiuta a trasferire la magnifica atmosfera del lungomare d’inverno?

    Castel dell'Ovo, la star del lungomare di Napoli

    N’Alberto,  la novità

    Quest’anno, la novità si chiama N’Albero.

    L’osservo, ci giro intorno, lo guardo con circospezione.
    Mi piace.

    Come in una bilancia magica, N’Alberto rappresenta il secondo peso per equilibrare l’indiscussa supremazia del castello.

    Impresa ardua ma N’Albero – con la sua giovanile audacia – può infastidire l’icona assoluta?

    Lungomare di Napoli, NAlbero non è la superstar

    Napoli vista da Posillipo

    Dal lungomare, decidiamo di salire: direzione Posillipo.
    La vetta è distante, la forte salita presenta ben presto il conto.

    Pedalo con fatica – nonostante l’aiuto del motore elettrico.
    Folate di vento gelido tagliano il volto come rasoi.

    Osservo il mio amico dinanzi pedalare con convinzione.
    Ruota nella ruota, sembriamo Coppi e Bartali scalare le vette in quelle leggendarie immagini in bianco e nero.

    Prima che ci scambiassimo la borraccia, il ronzio del motore elettrico ci riporta alla realtà.
    Sostiamo su una terrazza panoramica.
    La fatica vale il premio: la foto da cartolina è servita.

    Napoli vista da Posillipo, la foto da cartolina è servita

    Tappa cittadina da 23 km

    Il computer di bordo segna 23 km percorsi in due ore.
    Un piacevole allenamento, le due ruote regalano sensazioni speciali: senso di libertà,  piacere di vivere la città appieno, giusta fatica nelle gambe, amicizia.

    Una spremuta d’arancio e via.
    Si torna a casa.
    Con la voce rauca.
    Ma felici.


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    Amore in the Sky [Domande perBeni]

    Sky, la passione dopo la disdetta

    “Ciao Beni,
    spero che almeno tu abbia passato un felice Natale.
    Io no.
    Sono stato ore e giorni a leggere quella lettera. 
    Lacrime e rabbia, pazzia e disperazione.
    Sentimenti contrastanti per un amore contrastato.
    Il primi dicembre ho fatto disdetta a Sky ma ho ricevuto una lettera struggente in cui mi chiedevano di non terminare il nostro rapporto.
    Cosa devo fare?”
    CieloMiaMoglie76

    La lettera struggente di Sky dopo la disdetta, come comportasi? I consigli di Antonio P. Beni, esperto in AMORE (con la «a» minuscola)

    Antonio P. Beni risponde

    Mio triste CieloMiaMoglie76,
    ho passato un felice Natale, grazie.
    Mi dispiace che il tuo non sia stato degno del consumismo occidentale.

    Anche alcuni dei miei amici hanno provato a lasciare Sky o Premium, e anche loro non ci sono riusciti.

    Ricordo come se fosse ieri, ma era l’altro ieri, che Giorgio, il mio amico appassionato di Lirica rupestre, ricevette la lettera da Sky.
    La moglie, pace alla sua anima, gli consigliò di non aprirla, di non farsi tentare.

    Purtroppo Giorgio non riuscì a resistere e lesse quelle parole tristi, speranzose e piene di promesse.

    La sua parabola, come per la tua, iniziò in quel preciso momento a scendere, mentre risaliva quella di Sky.

    Il mio amico non aveva mai ricevuto una tale lettera d’amore, non aveva mai sentito tanto affetto.
    La moglie, che riposi in pace, non lo amava, o meglio non come Sky.

    Se il tuo cuore non ha mai galleggiato sui canali della pay tv, allora non puoi dire che abbia amato.

    I nostri avi, pace alla loro anime in bianco e nero, vivevano nell’arido etere di due canali, di assenza di telecomandi e di tasti analogici grandi quanto l’ombelico di un lottatore di Sumo.

    CieloMiaMoglie76, non devi sentirti in colpa per avere tentato di lasciare il Satellitare, perché “lui” è al di sopra di tutto e perdona gli ingrati, soprattutto se tutte le fatture sono saldate.

    Non posso dirti cosa fare, solo tu, pace alla tua anima, puoi decidere, ma posso darti tre avvertimenti:

    • Lasciare qualcuno comporta sempre dei costi.
      In questo caso la penale sarà peggiore di un divorzio
    • La TV generalista non ha più nessuna novità.
      Tornare a Rai o Canale 5 potrebbe spingerti a pensare di essere tornato nel passato. Costanzo, Pippo Baudo e KristalBall ci sono ancora!
    • Ti sentirai solo, perché chi vive senza PayTV non ha amici, non ha famiglia e spesso non ha moglie.
      Infatti la tua è andata via, pace alla sua anima.

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      Bimbi scomparsi, la mia pagina 404 per la ricerca

      La tragedia dei bimbi scomparsi

      Aderisco con rabbia alla campangna lanciata da notfound.org.
      Per ricordare il volto di un bimbo scomparso.
      Per non assuefarsi ad un dramma immenso.

      Bimbi scomparsi, la pagina 404 Not found di faCCebook.eu

      Da Concita De Gregorio a Riccardo Scandellari

      Prima Mi sa che fuori è primavera, il drammatico libro di Concita De Gregorio che racconta la storia di Irina Lucidi, la mamma di Alessia e Livia di sei anni rapite nel 2011 dal folle marito/padre e non ancora ritrovate.
      Poi il post Dona la tua pagina 404 alla ricerca dei bimbi scomparsi di Riccardo Scandellari per pubblicizzare l’iniziativa di notfound.org.

      Per anni trascuri il dramma, poi – all’improvviso – due clic ti sbattono in faccia la tragedia.

      Ogni anno in Europa viene denunciata la scomparsa di 250.000 bambini, una ogni due minuti

      A riflettere, c’è da impazzire.

      Cos’è la pagna 404 not found

      Il messaggio «404 Not found» indica l’accesso ad un contenuto del sito inesistente.
      Accade, ad esempio, quando cancelliamo un post ma restano attivi i link condivisi sui social.

      Questioni rare, concordo, ma non impossibili.

      La causa dei bimbi scomparsi è talmente raccapricciante che vale la pena sfruttare ogni angolo remoto del web per combatterla.

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      La propria pagina 404 per Missing Children Europe

      Per i webmaster, basta seguire i seguenti, semplici passi:

      • registrare il proprio sito web su notfound.org
      • scaricare il pacchetto
      • copiare ed incollare il codice nel file .htaccess
      • trasferire la pagina 404.html sul server

      Per i siti WordPress

      • registrare il proprio sito web su notfound.org
      • accedere alla pagina 404.php presente in wp-content/themes
      • incollare il codice generato nel file 404.php

      Ecco un esempio di appello per la pagina 404 not found.


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      El Cafesino, buon primo compleanno!

      El Cafesino, auguri!

      El Cafesino compie un anno.
      Andrea ed Erika, genitori felici, festeggiano orgogliosi.
      Fieri della giovane creatura, offrono caffè e pasticcini agli amici.

      L’evento mondano non passa inosservato agli occhi attenti del sottoscritto, reporter on the road del Centro Direzionale di Napoli.

      L’inchiesta scotta – come il buon caffè di Andrea.
      Perché la data di nascita di El Cafesino è la prova schiacciante: si tratta di un chiaro caso di destini incrociati.

      Erika, moglie di Andrea e mamma de El Cafesino

      El Cafesino e Maticmind

      Gennaio 2016, nasce Maticmind Napoli
      Poco distante, i vagiti di El Cafesino attirano la nostra attenzione, novelli abitanti dell’isola G6.

      Soffia il vento di febbraio, cade la pioggia pazzarella di marzo, ci scongeliamo con il primo, dolce sole di primavera, cerchiamo refrigerio dal caldo torrido d’estate.
      Insieme ad Andrea, Erika ed i ragazzi dello Staff, trascorriamo le nostre pause di lavoro: al bar, sempre disponibili, ad ogni stagione, pronti a rifocillarci.

      E’ trascorso il primo anno.
      Volato via tra mille novità.
      Andrea Petringolo, emozionato, ringrazia e saluta da dietro al bancone – come sempre.

      La giovane famiglia guarda avanti: il tempo di un brindisi e poi si torna a sfornare caffè per tutti i gusti.

      Andrea Petringolo, papà de El Cafesino

      Lo Staff

      Dietro ogni successo, opera sempre una squadra coesa.

      Uno scatto per immortalare i collaboratori di Andrea ed Erika: Stefany, Cosmin, Francesca (manca all’appello l’altra Francesca).

      Sono – a tutti gli effetti – parte essenziale della grande, giovane famiglia di El Cafesino.

      El Ccafesino, lo staff

      Niente «mostri», oggi si festeggia!

      Oggi (9 gennaio) è un giorno di festa.
      Niente «mostri» da combattere, amici  Lettori, c’è da festeggiare un compleanno.

      Depongo lo smartphone nel taschino, mi accomodo, gusto un un buon caffè.
      Da El Cafisino, ovviamente 🙂

      El Cafesino, il bar al Centro direzionale isola G7


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      Dove il Mare Luccica [Domande perBeni]

      La richiesta della Sirena

      “Ciao, da oltre un mese ho una relazione con una Sirena.
      Da qualche settimana abbiamo dei problemi, lei vuole farmi conoscere i suoi genitori, ma io non so nuotare”
      Ulisse88

      La sirena, di Antonio P. Beni

      Antonio P. Beni risponde

      Caro Lettore,
      sono stato mezzo mozzo sul Nautilus col Capitan Nemo e ho avuto una storia con una Sirena di nome Antefatta.

      Il nostro amore era puro e cristallino come le acque del Pacifico.
      Era bellissima con le sue lunghe trecce bionde, i suoi occhi verdi e la sua pinna gialla.

      Antefatta amava lanciare il bastone ai pescecani, fare gavettoni e cantare.
      La sua voce soave mi faceva dormire sogni tranquilli, ero felice.

      Un giorno però Antefatta scoprì che con il Capitan Nemo mangiavo i bastoncini Findus.
      Rimase inorridita da quella scena, ancora oggi ricordo i suoi occhi rossi e le sue branchie fissarmi con disprezzo.

      Sua madre era stata presa per errore con la rete a strascico e inserita nella catena alimentare con una panatura croccante.

      Due giorni dopo mi lasciò per mettersi con un merluzzo ed io rimasi come un baccalà.

      Caro Ulisse, il consiglio che posso darti è di accontentare la tua sirena in tutto.

      Se non sai nuotare, devi imparare.
      Ci sono corsi per gente come te in ogni piscina comunale e non preoccuparti della pressione dell’acqua sotto i 100 metri, basta non pensarci.

      Ricorda però di non commettere uno dei seguenti errori, perché il mare è grande e i pesci che possono portarti via la tua sirena sono tanti.

      1. Non lamentarti se le pinne sono fredde.
        Alle sirene piace se sotto le coperte gli scaldi le pinne
      2. Non mangiare i bastoncini findus.
        Le sirene mangiano pesce, ma non sopportano che sia panato, in ogni famiglia di mezzi pesci almeno un componente è stato catturato ed impanato.
      3. Non ordinare al ristorante la Pizza Mare-Monti.
        La tua sirena potrebbe pensare che sei fedifrago.
      4. Ricorda che alle sirene non piace la pasta asciutta.
        Tutto deve essere umido.
      5. Non regalare perle, per loro è la pupu dell’ostrica.

      Fammi sapere com’è andata la cena con i suoceri e se dovessi incontrare Antefatta, dille che da allora non impano neppure la cotoletta alla milanese.

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        faCCebook reloaded 2016, un anno di «mostri»

        Gennaio, parte Maticmind Napoli

        Il giorno degli scatoloni sancisce la fine dell’epopea HP (e dell’anno).
        L’apertura del 2016 è da cerchietto rosso sul calendario: l’avventura Maticmind entra nel vivo con l’inaugurazione della nuova sede al Centro Direzionale di Napoli.

        Voltiamo pagina.
        Ripartiamo.

        Il giorno degli scatoloni: dopo dieci anni, l'ultimo giorno di lavoro a via Antiniana (dicembre 2015)

        Libri, la passione di una vita

        Più leggo, più scrivo.
        Un loop nel quale amo perdermi.

        Condividere con Voi, amici Lettori, le recensioni dei libri, genera post gratificanti (e, auspico, utili per chi desidera acquistare l’opera).

        Con un clic sulla categoria Media, rivedo le mille pagine degli ebook divorati nel 2016.

        I sei volumi dell’avvincente saga dei Luxiani di Jennifer L. Armentrout (gli alieni sono tra noi) alla eccezionale biografia di Adriano Olivetti scritta da Carlo Mazzei, passando tra i romanzi gialli, sportivi, d’amore e d’avventura fino al capolavoro di Michael Dobbs, House of cards.

        Storia di donne, uomini, trame inventate, immaginate, a volte drammaticamente vere, sempre meravigliose.

        Libri amati, goduti rigo per rigo, recensiti.

        Resta forte la convinzione: la prima arma da utilizzare contro i «mostri» di ogni forma, colore e razza è nascosta tra le pagine di un buon libro.
        Si chiama Cultura.

        Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa: Storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi, di Mario Calabresi

        Io, giornalista per un giorno

        Il 2016 scappa via e regala al sottoscritto innumerevoli soddisfazioni.

        La gioia di vedere su Vivere, il giornale del Centro Direzionale, il post sul muro del carcere di Poggioreale resta indelebile.

        Io giornalista per un giorno: un sogno realizzato.

        «Il muro di Poggioreale» su Vivere, il mensile del Centro Direzionale di Napoli

        147 post contro l’assuefazione

        I 147 post pubblicati nel 2016 – in media tre a settimana – contengono un unico, potente messaggio: mai assuefarsi.

        Perché l’assuefazione è indice di rassegnazione e la rassegnazione porta alla resa.

        Quando ripartirà il servizio di bike sharing a Napoli?
        E’ utopia ripristinare i dispenser gratuiti per la raccolta degli escrementi dei cani lungo i marciapiedi infestati?
        Sarà riaperta l’area giochi per i bimbi al parco del Poggio chiusa da mesi?

        Oltre alla denuncia, ricordo con piacere gli articoli con le gallerie fotografiche realizzate dopo una visita speciale.
        Per combattere l’assuefazione alla bellezza dei nostri luoghi.

        Come agli Scavi di Ercolano, la meravigliosa macchina del tempo oppure le stupende grotte di Seiano.

        Capri dalla Gaiola, Grotte di Seiano

        2016, l’anno delle interviste

        Intervistare amici e conoscenti, sconosciuti, scrittori in erba, personaggi affermati o chiunque desideri dibattere di un argomento particolare è uno degli obiettivi della mia casa digitale.

        Accendere il riflettore – anche solo per un giorno – su una persona rende speciale il post.

        Come è accaduto, ad esempio, con Mario Cavaliere, l’instagramer di successo, Luciano Esposito, autore di Abbi fortuna e dormi oppure con Andrea Petringolo, il proprietario di EL CAFESINO, il bar sotto l’ufficio (solo per citarne alcuni).

        Un clic sulla categoria Interviste per leggere la soddisfazione che trapela tra le domande e risposte, sempre argute, mai banali dei graditi ospiti di faCCebook.

        Andrea Petringolo e lo staff de EL CAFESINO (Centro Direzionale di Napoli, isola G7)

        I miei primi 1000 km in bici

        Mille chilometri in bici, la rivoluzione personale nel trasporto urbano.

        Pedalare per spostarsi in città, scoprire nuove prospettive, il tubo di scappamento dell’auto resta freddo, l’ambiente ringrazia, la salute ne guadagna: io faccio la mia parte, vado al lavoro in bici.

        Anche nel 2017.

        Nel 2016, i miei primi 1000 KM in bici

        In redazione con Antonio P. Beni

        La collaborazione col talentuoso Antonio P. Beni è un’altra importante novità dell’anno appena trascorso.

        Le divertenti risposte (con pratici consigli) alle domande poste dai Lettori nella rubrica «Domande perBeni», rappresentano un punto di vista diverso ed originale.

        Il sottoscritto ringrazia lo scrittore «nato nel nel centro del mediterraneo» per i post surreali ed unici.

        La redazione, ovviamente, è aperta a tutti.
        Anche a Te che, proprio in questo istante, sei giunto fin qui.

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        Addio 2016, evvvia il 2017!

        Riavvolgo velocemente il nastro del film di questo intenso anno.
        I vecchi «mostri» sono già alle spalle.

        Un respiro profondo, un istante di concentrazione, il 2017 è ad un metro, pochi passi ed inizia una nuova avventura.

        Mi resta un ultimo, sentito rigo da digitare, un grazie speciale, caro Lettore.

        Auguri sinceri a Te ed i tuoi cari per l’anno che verrà.


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        Natale 2016, 5 consigli da (non) seguire

        Natale 2016, 5 azioni da evitare

        • Lo smartphone scarico il 25 dicembre: gravissimo.
        • Condividere su facebook la foto del capitone che sguazza nel lavandino: orripilante.
        • Affondare il volto nel cellulare mentre gli altri giocano a tombola: asociale.
        • Guardare «Una poltrona per due» su Italia1: anacronistico.
        • Copiare ed incollare gli auguri virtuali via Whatsapp: testone.

        Natale 2016, i miei più sinceri auguri

        Natale 2016, 5 consigli da seguire

        • Tagliuzzare in piccoli pezzettini le voluminose confezioni dei regali: W la raccolta differenziata.
        • Telefonare ed incontrare amici e parenti: rafforza i legami.
        • Godere del buon cibo tradizionale: una volta l’anno, è lecito impazzire (anche a tavola).
        • Dedicare il tempo ai propri cari e a ciò che ti appassiona: relax.
        • Vivere l’atmosfera natalizia con calma e serenità: è una festa, non una «guerra».

        I miei auguri? Non nascere capitone

        Caro amico Lettore, auspico per te ed i tuoi cari, un Natale che soddisfi i suddetti punti.

        Ricordati di non andare al cinema il 26 dicembre (di peggio c’è solo il 26 dicembre al centro commerciale), di non assuefarti mai al Natale.
        Dopotutto è un giorno solenne.

        Ma, consiglio vitale, se in una futura vita rinasci, meglio evitare di reincarnarsi in un capitone.
        Chiedi all’interessato per comprendere.

        Buone feste 🙂


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        Natale ghiacciato [Domande perBeni]

        L’odio per il Natale

        “Gentile Beni, da otto anni odio il Natale.
        La mia psicologa dice che l’odio deriva da ciò che prima era amore.
        Il mio ragazzo mi lasciò a Maggio, ma si chiamava Natalino.
        Mi dai un consiglio?”
        PasqualinaZu

        Se l'amore finisce a Natale ...

        Antonio P. Beni risponde

        Cara PasqualinaZu,
        Il Natale è una festa che è sempre esistita, anche prima della nascita di Gesù.

        Nei secoli religione e paganesimo hanno modificato il suo nome, lasciando invariato il risultato: gente piena di cibo mangiato con parenti ubriachi.

        A differenza tua, mio cugino perse il suo amore proprio il 25 dicembre.

        Ricordo le sue lacrime scendere copiosamente sul menù natalizio, facendo diventare tutti tristi.
        Anche Babbo Natale, che allora esisteva, pianse.

        Zia Ghida, pace alla sua anima, gli consigliò di immergere la punta del naso e poi quella del sedere, in due litri di vino bianco ghiacciato.
        Il risultato fu incredibile, mio cugino dimenticò la perdita del suo amore.

        Forse per il principio di congelamento, forse per aver bevuto tutto il vino riscaldato sapientemente, seppur fatto col culo.

        Solo ghiacciando altre parti del tuo corpo, scioglierai il tuo cuore e potrai augurare un buon Natale.

        Chi è Antonio P. Beni, esperto in aMORE

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