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Author: Mario Monfrecola (Page 37 of 57)

Napoli, tre scatti dal pontile di Bagnoli

La passeggiata nel mare

E’ bastato un raggio di sole dopo litri di pioggia e la voglia di libertà ritorna prepotente.
Il pontile di Bagnoli parte dall’ex ITALSIDER e viaggia per ottocento metri nel mare, in direzione Procida strizzando l’occhio a Nisida, Posillipo e la zona flegrea.

Una passeggiata ecologica in un luogo silenzioso, lontano dal traffico caotico della città che pure resta sempre ben visibile.

Smartphone alla mano, inizio a camminare e fotografare.

Se capitate da queste parti, regalatevi la passeggiata nel mare.
Ne vale la pena.

Nisida vista dal pontile di Bagnoli - Napoli

Pozzuoli vista dal pontile di Bagnoli (Napoli)

Un gabbiano osserva la zona flegrea - pontile di Bagnoli - Napoli

Napoli, se la vigilessa è in borghese …

I bimbi e la maestrina

Stamane resto bloccato in uno dei tanti incroci trafficati di Napoli.
A poche centinaia di metri, c’è il sospirato ingresso per la tangenziale.
Manca poco alla liberazione.

Una gentile signorina vestita con jeans, giubbotto e visiera è ferma al centro strada e combatte contro il fiume di auto che giungono da ogni direzione.

L’osservo con curiosità: alta, snella, con la coda di cavallo che sporge dal cappello, priva di agitazione, in un movimento sincronizzato – se non fosse per il contesto urbano, direi addirittura con eleganza – muove le braccia impartendo precisi ordini agli automobilisti indisciplinati.

Sembra quasi una maestrina delle scuole elementari e noi, fermi in una lunga fila al semaforo, i suoi obbedienti alunni in attesa di un’indicazione.

Con la mano destra impugna una sbiadita paletta della polizia municipale e con la sinistra regge un gruppo di fogli.
E’ una vigilessa.

La vigilessa senza divisa

E in estate?

Senza divisa, casacca o un segno distintivo.
La vigilessa si riconosce esclusivamente per la presenza della paletta d’ordinanza.
E per l’impegno eroico (aggiungo io).

D’accordo, i tagli delle risorse sono la realtà con la quale i Comuni devono combattere ogni giorno.
Però mi chiedo: possibile che non ci siano i soldi nemmeno per la divisa dei vigili urbani?

Attendiamo l’estate, probabilmente osserveremo le vigilesse controllare il traffico in costume.
Per la gioia di noi automobilisti indisciplinati.

Italiano per un giorno

L’inizio

Giunto in ufficio, passo il distintivo nel lettore magnetico che, dopo un attimo, autorizza l’accesso nello spazio aperto.
Raggiungo la solita postazione ed accendo il calcolatore.
Inserisco il nome utente e la parola d’ordine ed entro – anche oggi! – nella rete aziendale.
Lentamente Finestre fa il suo spettacolare ingresso, compaiono le prime iconcine sulla scrivania digitale.
Sono pronto per una nuova, intensa giornata lavorativa.

I due colossi

Apro il programma di posta per leggere i messaggi elettronici, ambasciatori di novità non sempre piacevoli (i tempi sono quelli che sono).
Immagino la felicità di Guglielmo Cancelli: tutte le mattina, negli uffici pubblici e privati, un elaboratore si attiva ed utilizza il suo sistema operativo.
Anche i soci di Stefano Lavori non si lamentano: la Mela è in ogni tasca di milioni di utenti fedeli a Cupertino.

La riunione

Ore dieci: il direttore convoca gli impiegati per una riunione.
I vertici sono cambiati: c’è da illustrare la nuova organizzazione aziendale.
Vengono mostrate una serie impressionante di diapositive, chi è del campo ammetterà senza esitazione che Potenza del Punto è un prodotto eccezionale per visualizzare in modo elegante informazioni noiose o, nel migliore dei casi, inutili.
L’incontro termina con il beneaugurante invito dell’amato superiore: «la mia segretaria vi ha appena inviato un messaggio elettronico con allegato un documento Parola, leggetelo con attenzione. E’ presente una sintesi dei dati, aprite anche l’archivio di Eccellere. Grazie a tutti per l’attenzione».
Sveglio il collega alla mia sinistra che oramai russa e l’invito alla macchinetta del caffè per una pausa ristoratrice.

La sfida

Dopo pranzo, consulto le ultime novità tramite la Rete Mondiale.
Accedo al libro delle facce e depenno duecentocinque amici (o presunti tali) dai restanti duemila e passa, mi disconnetto disgustato e lancio un cinguettio di centoquaranta caratteri ai miei seguaci: «io, italiano per un giorno: quale è il vero significato dei termini in corsivo di questo post?».

La sfida tricolore è lanciata.
Viva la lingua italiana.

italiano per un giorno


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La scuola ecomostro su Il Fatto Quotidiano

1976

Nel lontano 1976 veniva posto il primo mattone per ciò che sarebbe dovuta essere la più grande scuola del sud Europa con cento aule per contenere più di duemila studenti, impianti sportivi e laboratori, aperti anche al pomeriggio per offrire un servizio agli abitanti della zona.

Dopo quasi quarant’anni, di quel colossale progetto, cosa è stato realizzato?

Lo scandalo

La scuola ecomostro di Bagnoli è finita su Il Fatto Quotidiano con mia somma soddisfazione (e rabbia).

La rubrica RiFatto ricostruisce le assurde vicende di questo scandalo nazionale nell’articolo «Bagnoli e la scuola che non c’è (da quarant’anni)».

Come accade in questi casi, più scavi e più aumenta la vergogna: così leggo che gli studenti del Liceo Scientifico Labriola di Bagnoli sono ospitati presso un edificio di proprietà della FIAT (affitto rinegoziato da un milione e centomila euro all’anno agli attuali quattrocento mila) mentre la mastodontica struttura pubblica resta abbandonata da oltre quattro decenni.

I politici

Al fiume di parole e promesse mai mantenute degli innumerevoli politici che si sono susseguiti dal 1976 ad oggi, abbiamo una sola certezza matematica: l’ecomostro di Bagnoli è un pozzo senza fondo di sperpero di denaro pubblico.

Sulla ripresa dei lavori non vi è certezza (la ditta appaltatrice del 2010 è fallita) ed ad oggi la scuola è un immorale cantiere degradato, icona del fallimento delle Istituzioni locali (e nazionali).

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Il Fatto

Avete preso RiFatto in edicola? Su Il Fatto Quotidiano di oggi la rubrica sull’Urban Art di David Diavù Vecchiato e Matteo Maffucci è su una scuola-ecomostro di Napoli mai terminata rivista dagli ORTICANOODLES. Correte in edicola.

La foto

L’edizione de Il Fatto di lunedì 2 febbraio 2015 a centro pagina riporta l’articolo con il mio scatto ritoccato da un gruppo di artisti, gli ORTICANOODLES.

A voi l’immagine dell’immortale ecomostro.

RiFatto de Il Fatto Quotidiano pubblica la scuola ecomostro di Bagnoli


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Io, rapinatore di caramelle al propoli

Ore diciannove

Il freddo penetra nell’anima e brevi folate di vento gelido tagliano il volto come rasoi affilati.
La pioggia incessante bagna pure il midollo – ovunque esso sia.

Chiuso nell’impermeabile nero, in un gesto di naturale difesa, immergo totalmente il viso nel cappuccio, infilo le mani nelle tasche superiori del giubbotto ed avanzo deciso.
Dalla sagoma sigillata, emergono solo le lenti degli occhiali.

La rapina

Suppongo che nel buio pesto dell’inverno, la visione del sottoscritto appaia minacciosa: il mio passeggiare sotto la pioggia ricorda più il malefico Uomo Nero che un onesto cittadino alla ricerca di innocenti caramelle al propoli.

Individuo la farmacia.
Procedo veloce.
Varco l’ingresso.
Il movimento della porta genera il suono di una campanella.
Entro.

La farmacia è vuota.
Un uomo ed una donna vestiti con il classico camice bianco, da dietro al bancone, alzano lo sguardo e scrutano la mia figura con preoccupazione crescente.
Spaventati, attendono la successiva mossa.

Le scene si susseguono come in film al rallentatore: estraggo la mano destra dalla tasca impugnando il cellulare mentre con la sinistra abbasso il cappuccio e scopro il volto.
Sorrido e saluto cordiale: «buonasera».

Scampato il pericolo, i due medici si rilassano.

L’effetto panico dovuto alle tante rapine subite distorce la realtà e ciò che normale non è – una rapina dovrebbe essere un dramma eccezionale – diviene una possibile azione alla quale soggiacere.

Acquisto le caramelle, saluto e vado via perplesso.
Essere scambiato per un possibile rapinatore è l’ennesimo inquietante segnale di un mondo invaso da «mostri».

La paura per il rapinatore di caramelle al propoli

Puzzle, il passatempo riscoperto?

Una domenica uggiosa

La pioggia incessante mi costringe in casa.
Prigioniero tra le quattro mura domestiche, riscopro vecchie passioni assopite: un puzzle da cinquecento pezzi steso sulla scrivania mentre osservo la grandine scendere tra i palazzi.

Passatempo o stress?

La tecnica è elementare e la conoscono anche i più piccoli: partire dalla cornice.
Dopo trenta minuti di concentrazione massima, capisco perché abbandonai il micromondo di Ravensburger e compagni in tenera età: non sono capace.
Nonostante lo sforzo, della cornice non c’è traccia ed i quattro cuccioli restano un sogno irraggiungibile.

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La vendetta corre sul web

Devo arrendermi, prendo una pausa.
Il «mostro» è ancora sparpagliato sulla scrivania in centinaia di misteriose, piccole forme pronte a sfidarmi.
La grandine continua a cadere senza tregua.

Immortalo il momento: dopotutto, con la pioggia Internet è il passatempo ideale.
Altro che un fantasioso puzzle colorato!

Un passatempo del passato: il puzzle


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Mattarello

Il tweet ufficiale del Premier

Matteo Renzi ufficializza la candidatura di Sergio Mattarella come futuro #PresidentedellaRepubblica.

La scoperta

Via Google cerco notizie sul candidato ma un refuso inganna il risultato: una maldestra «o» al posto della «a» ed il futuro Presidente si trasforma in un mattarello.
Nonostante la differenza palesi, lo strumento tuttofare e l’uomo politico non sono poi così distanti come una prima, superficiale analisi potrebbe far apparire.
Non mi resta che rispondere al tweet del Premier con i 140 caratteri del #Mattarello

Mattarello e Mattarella

Pozzuoli inclinata

La pausa pranzo

Pozzuoli è magnifica anche nello scatto rubato durante un frettoloso rientro dalla pausa pranzo, mentre sei in auto con i colleghi e ritorni in ufficio per la seconda metà della giornata lavorativa.
Il meteo regala una pausa dalla pioggia, approfittiamo?
La pizza – nuovo locale? – col salto nel buio si sfora il tempo concesso, al caffè nessuno rinuncia e allora via di corsa torniamo subito tra le quattro mura.

Riflessioni

Il lavoro oggi, un privilegio ed una prigione, sogni ed aspirazioni da condividere con i compagni di tutti i giorni (feriali).
Per mesi.
Per anni.
Fino all’immaginaria pensione.

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La foto in movimento

Abbasso il finestrino, l’auto vola veloce – ci provo! – scatto e catturo il panorama.
Inclinato.
Artistico.
Fortunato.

Il mare.

Pozzuoli.
Monte di Procida.
Procida.

Stupendo.

Pozzuoli in movimento


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Funny Girl, di Nick Hornby (recensione)

Nick è cresciuto

Il single in cerca di avventure, il tifoso appassionato ed il fanatico di musica hanno ceduto il posto a Barbara, una giovane e sensuale ragazza degli anni cinquanta che vive in un paesino vicino Londra.
Barbara detesta la piccola realtà dove è cresciuta e, a differenze delle sue coetanee, non aspira a lavorare nei grandi magazzini e sposare un gentiluomo – meglio se benestante.
Sogna la carriera cinematografica: con tutte le sue forze, vuole divenire un’attrice comica.

Attraverso gli occhi di Barbara, Nick ci porterà in un lungo viaggio, dagli anni sessanta fino ai giorni nostri tra serie TV, sit-com inglesi, i leggendari studi della BBC, attori, sceneggiatori, vita privata e (vana) gloria.

Nick Hornby, funny girl (recensione)

Trama (troppo) rassicurante

La storia è raccontata con uno stile pulito e lineare, un libro col bollino verde (da trasformare in un possibile film «per tutta la famiglia»?).

Leggere Funny girl equivale a percorrere una kilometrica autostrada dritta sprovvista di discese e salite, un percorso privo di intoppi, buche e curve pericolose.
Pagina dopo pagina, si macinano metri senza particolari sussulti emotivi (è un bene o un male?), un viaggio riposante indice di una trama rassicurante che guadagnerà la fiducia del lettore con delicatezza aggiungendo nuovi dettagli alla vita di Barbara, a volte pezzi di carriera oppure informazioni personali.

Gli uomini che ruotano intorno alla giovane star costituiscono un quadro esilarante, tra voglia di successo, la prima ed ingenua popolarità televisiva, desiderio di affrontare temi più delicati della semplice comicità e l’aspirazione ad infrangere i tabù di una società in via di emancipazione frenati dalla censura ottusa.

Giunti alla meta, il viaggio termina con un dolce finale privo dei fuochi d’artificio – in linea con l’intera storia.
Lettura consigliata a chi ama la pura evasione.

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Adotta una buca killer (una lunga storia d’amore)

Amore eterno

L’amore esiste e l’ulteriore conferma l’ho ricevuta questa mattina.
Percorro la strada nei pressi delle terme di Agnano di Napoli e li osservo sbigottito.

E’ una coppia, sono vicini-vicini ed, incuranti dei passanti scandalizzati, quasi si abbracciano.

Lui è vecchio, grosso, esteso, vive quì da sempre – forse dall’origine dei tempi – e nessuno osa contrastarlo.
Lei, giovane e ruvida, non è nativa del luogo ma è comparsa da qualche giorno, talmente pericolosa da dover essere imprigionata dalle autorità.

Sono l’uno accanto all’altro, si sfiorano ma non si toccano (ancora) divisi da pochi centimetri di strada.
Esposti alle intemperie, colpiti dall’incuria istituzionale e dall’indifferenza degli automobilisti, si alimentano di vento e pioggia divenendo di giorno in giorno una coppia di voragini sempre più cattiva.

Tale unione – se non fermata – si incollerà in un abbraccio mortale conquistando l’intera carreggiata.
E siccome trattasi di vero amore, la famiglia si allargherà: è prevista la nascita di piccole ed insidiose buche-neonate già nelle prossime settimane.

Detesto l’assuefazione e confermo l’iniziativa: sarò il primo genitore napoletano a provare la gioia di adottare le future buche killer.
E tu, cosa aspetti?

adotta una buca killer, una lunga storia d'amore

Meno di un minuto

Sessanta secondi

Un giro di lancette d’orologio e la vita cambia radicalmente.
A me è successo.
Anzi, per gli amanti della precisione, sono bastati cinquantasei secondi.

La curiosità mi spinge ad indagare e così scopro che, intorno al minuto, ruota una galassia di eventi stupefacenti.

Un ladro esperto può rubare qualsiasi auto.
Il nostro cuore batte per settanta volte.
La linea telefonica cade moltissime volte.
In qualche parte segreta del mondo, un server si sta riavviando.
Nelle stazioni della metropolitana di Londra, agli utenti viene ripetuto “Mind the gap” almeno dieci volte.

Anche il sottoscritto – modestia a parte – contribuisce ad estendere le incredibili statistiche che girano intorno al minuto.

Piscina scandone di Napoli, 50metri stile libero in meno di un minuto

Cinquantasei secondi

E’ il mio nuovo record stabilito per attraversare l’intera vasca olimpionica (50m.) della piscina Scandone di Napoli in stile libero.

Ai più questo dato non dirà nulla, concordo … ma per il sottoscritto rappresenta un risultato notevole: l’obiettivo da migliorare, la meta da superare, un tempo da frantumare.

La soddisfazione è ancora maggiore se ricordo gli albori: dopo il tuffo (anzi, la calata in acqua), l’altra sponda della vasca appariva un miraggio, ogni bracciata una fatica erculea ed i cinquanta metri impossibili quanto la traversata del deserto.

Il nuotatore brasiliano César Cielo Filho detiene il record mondiale (e tanti altri) della stessa specialità: venti secondi e novantuno centesimi.
Dopotutto, in meno di un minuto, entrambi abbiamo percorso cinquanta metri in stile libero.
E se ce l’ha fatta il campione, se ce l’ha fatta il sottoscritto siate certi: potete farcela anche voi.
Basta crederci.


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Una bionda al Quirinale #raffaellacarraforpresident

Una donna al Quirinale

Dopo undici Presidenti della Repubblica (uomini) e quasi settanta anni di politica (al maschile), oggi – nel ventunesimo secolo – l’Italia chiede la prima Presidentessa della storia.
Raffaella Carrà piace al centro cattolico per una vita condotta senza l’ombra di uno scandalo, risulta gradita ai partiti moderni perché esempio di innovazione (vedi tuca tuca e la scossa del primo ombelico televisivo), sarà votata dalla destra moderna («è un’italiana vera») e dalla sinistra europeista (la showgirl è nata a Bologna, storica roccaforte rossa).

Non è un politico

I cittadini chiedono a gran voce una svolta: il nuovo Presidente difenderà le fasce deboli del Paese e non deve essere espressione dei partiti politici, autori – secondo i sondaggi- del macello sociale italiano.
Il popolo chiede una Lady D. nostrana, un volto noto di cui fidarsi e che dia voce agli ultimi.
Nessun uomo politico sarà capace di unire la nazione come Raffaella Carrà.

La disinvoltura della showgirl

Esperta di comunicazione, col sorriso e l’ottimismo utilizzerà il mezzo televisivo come nessun altro.
Il discorso di fine anno il capolavoro mediatico: i dati d’ascolto voleranno verso vette mai raggiunte prima.
Raffaella Carrà al Quirinale sarà una perfetta padrona di casa capace di tener testa ai potenti del mondo ed alle rispettive first lady.

Una bionda al Quirinale

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