La follia dell’automobilista napoletano
Caro automobilista napoletano,
Ti osservo ogni mattina, lungo via Foria, bloccato insieme ad altri mille esseri della tua stessa specie.
Prigioniero tra le lamiere, come una belva in gabbia.
Una belva stupida, se mi permetti.
Perché anche ieri e l’altro ieri hai subito lo stesso, inesorabile, destino: avvelenato dai tuoi scarichi, legato al seggiolino della tua utilitaria, col sangue agli occhi, impotente, puoi solo attendere che l’ingorgo si sblocchi.
Sfoghi la rabbia prendendo a pugni il clacson mentre io, libero, ti sorpasso con tutta la calma di questo mondo e, in sella all’e-bike, mi godo il tragitto casa-ufficio.
Mentre pedalo, ti scruto sbigottito.
Proprio non comprendo il tuo assurdo, testardo, comportamento:: ti rendi conto della follia che generi?
Napoli, terza città più inquinata d’Europa per polveri sottili
Allora automobilista napoletano,
alla fine ce l’hai fatta.
Grazie alla tua pigrizia (fisica e mentale), siamo saliti sul podio: dopo Milano e Torino, lo scorso gennaio, Napoli è risultata la terza città più inquinata d’Europa per polveri sottili.
Se non credi alle centraline impazzite dell’ARPAC o al drammatico report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, domani mattina, mentre sei immobilizzato nel solito mega-ingorgo di via Foria, abbassa il finestrino della tua gabbia metallica.
Inspira e respira per trenta secondi.
Poi attendi il mio silenzioso passaggio in bici.
Ti regalerò il filtro della maschera antismog da poco sostituito (l’ho utilizzato nel periodo ottobre – dicembre 2017).
Guardalo bene – tanto, bloccato nel traffico, il tempo non ti manca.
Contiene le tracce del «mostro» invisibile: le polveri sottili
Vedi, lo smog non è un’entità astratta.
Ha una forma ed un colore: il nero del catrame.
Studia le macchie, soffermati su quelle chiazze tetre.
Le produci pure tu, sei cosciente?
E colpiscono tutti.
Automobilista napoletano, è tempo di cambiare aria
La lunga fila di mezzi bloccati nel traffico è un film dell’orrore che si ripete ogni giorno.
Le eccezioni le accetto, va bene, non tutti possono rinunciare all’auto.
Ma la stragrande maggioranza di voi, invece, con un po’ di buona volontà, un’alternativa la trova.
Non abbiamo più alibi.
E’ tempo di cambiare aria.
Allora, automobilista napoletano, lasciamo l’auto a casa e saliamo su un mezzo pubblico – o meglio ancora – su una bella bici?
Vedrai che, superate le prime difficoltà, non ti fermerai più.
Pedalare per credere.
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