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Category: Media (Page 7 of 11)

Central Park, di Guillaume Musso – la recensione

Alice e Gabriel, personaggi affascinanti

Premetto: non amo i gialli.
Ammetto che Central Park di Guillaume Musso è la piacevole eccezione.

Si fa presto ad amare Alice, la delicata e forte poliziotta dal passato atroce.
E come non rimanere intrigati dal misterioso e sensibile Gabriel?

La storia è appassionante già dalla primo rigo: perché Alice e Gabriel si svegliano una mattina ammanettati tra loro su una panchina di Central Park a New York? (lei vive a Parigi, lui a Dublino)

Un giallo psicologico

La trama è avvincente, i colpi di scena si susseguono.
Più che sparatorie e scazzottate, la vicenda è incentrata sui misteri della mente e l’indagine scorre veloce tra ipotesi, moventi ed intuizioni.

Attenzione: non parliamo di una novella Agatha Christie ma di una poliziotta che combatte prima di tutto contro i fantasmi del passato.

Al povero Lettore non resta che leggere tutto d’un fiato il libro fino allo sconcertante finale.

Central Park, di Guillaume Musso - un giallo psicologico

Central Park, di Guillaume Musso – un giallo psicologico

Il dettaglio per i personaggi ed i luoghi

I personaggi – principali e non – sono profondi e tratteggiati con dettaglio.
L’autore pone attenzione anche a descrivere i luoghi con particolari maniacale: durante le scene di azione ambientate a New York sembra di vedere un film!
(scommettiamo che dal libro tirano fuori una pellicola hollywoodiana di successo?)

 

Perché (non) leggerlo

Per il finale di speranza.
Per il finale amaro.
Dipende dagli occhi del Lettore.
A voi la scelta.

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Obsidian (Lux Vol. 1) – la recensione

La saga dei Luxiani in sei volumi

Non amo le saghe ma l’epopea dei Luxiani fa eccezione.

Jennifer L. Armentrout costruisce un mondo avvincente nel quale gli alieni (i luxiani appunto) vivono tra noi, con le nostre sembianze – anzi, risultano molto più affascinante e prestanti – ma celati dietro un’esistenza segreta.

Il Governo, infatti, li costringe isolati in una piccola cittadina americana.
Oltre a subire il controllo dei militari, i Luxiani devono difendersi dagli attacchi di spietati alieni pronti a sterminare la razza.

 

Obsidian, il primo volume

In Obsidian (Lux Vol. 1) Daemon (l’affascinante alieno) conosce la nuova vicina di casa, Katy, trasferitesi da poco nell’anonimo (all’apparenza) paesino sede della comunità dei Luxiani.

Tra odio ed amore, i due ragazzi «costretti» a frequentarsi, affronteranno la calma quotidianità tra i banchi di scuola e le mille emozionanti battaglie notturne nei boschi limitrofi.

Pagina dopo pagina, emergeranno verità inconfessabili, antiche paure e speranze future.
Perché i sentimenti sono i medesimi nell’intero Universo …

Obsidian vol1,  di Jennifer  L. Armentrout

Prima il prequel o il volume uno?

Obsidian (Lux Vol. 1) riprende le medesime dinamiche del prequel, Shadows (Lux Vol. 0).

Se sei un Lettore che ama stupirsi durante la narrazione (a costo di non comprendere appieno la storia) consiglio di partire dal volume uno (e poi il prequel).

Al contrario, se preferisci una lettura più lineare ma meno sorprendente, leggi il prequel e poi il volume uno: in questo caso, comprenderai ogni riga di Obsidian (Lux Vol. 1) ma con minor coinvolgimento emotivo.

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Avvertenza per il Lettore incauto

Confermo quanto già affermato per il prequel, Shadows (Lux Vol. 0)

Scritto con uno stile semplice e discorsivo, nonostante si parli di ragazzi, la trama risulta avvincente e adatta per lettori di tutte le età.
Un’unica avvertenza: iniziata la prima pagina, la dipendenza immediatamente prenderà il sopravvento e si farà fatica a smettere.

L’esperienza insegna e mi son fatto furbo.
Giunto all’ultima riga dell’ultima pagina, Jennifer Armentrout non mi ha fregato.
Stavolta sono pronto: ho già acquistato il volume due 🙂

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«Cucina QB, l’Anti-manuale di cucina» (recensione di un ebook gratuito)

In cucina vince il «quanto basta»

Scritto con ironia e leggerezza,Cucina QB. L’anti-manuale di cucina è un invito alla sperimentazione culinaria.
Rispettare analiticamente le quantità stabilite nelle ricette?
La cucina è il nostro mondo e – almeno a casa nostra – decidiamo noi le regole!

Difatti, lo stesso piatto preparato da due persone diverse avrà un sapore ed un significato differente perché cucinare è un’arte e come tale è libera espressione dell’individuo.

Pagina dopo pagina, con stile brioso, l’autore smantella i rigidi teoremi gastronomici fondati sulla precisione e dogmi inossidabili («il vino bianco va servito freddo») e rafforza il concetto elastico e personale del «QB», il quanto basta.

Le ricette prevedono una dose numerica?
La cucina è esperienza, test, ricerca: la giusta quantità sarà discrezione del cuoco … quanto basta appunto!

Un ebook gratuito con cento ricette

Dopo i primi capitoli sui concetti generali della «teoria del QB», l’autore – celato dietro la sigla CM (una fantomatica e divertente «Commissione Magagne») – sprona il lettore ad indossare il grembiule e gettarsi tra i fornelli.

La cucina è sperimentazione!

Cucinare per se stessi e per gli altri, col gusto dell’esploratore indomito, mettersi alla prova, sbagliare, provare e riprovare perchè ogni piccolo fallimento sarà un’esperienza utile per il piatto successivo.

Il menù parte con fantasiosi antipasti, poi i primi piatti (noti e non), consigli sui piatti unici, contorni e seconde pietanze fino al caffè col dessert.

Ricette di facile applicazione, forse elementari per gli esperti del settore ma certamente fonte di spunti interessanti  da tener presente nelle cene con ospiti (graditi e non).

Lettura apprezzata e consigliata (evidenzio il download gratuito)

Scarica gratis Cucina QB. L’anti-manuale di cucina da Amazon

 

La fusione di multinazionali, i motivi del fallimento

La fusione, da «Caos calmo»

Caos calmo, il libro di Sandro Veronesi (dal quale, nel 2008, venne tratto il film interpretato da Nanni Moretti) mi fornisce un importante spunto di riflessione sul destino che tocca ai dipendenti di qualsiasi multinazionale coinvolti nella fusione con un’altra grande azienda della medesima importanza.

La tesi esposta nel romanzo (descritta in una lettera di un dirigente coinvolto nell’operazione) la ritrovo applicata sulla mia pelle, lavoratore di HP Pozzuoli.

Perchè la fusione tra due multinazionali fallisce

HP-EDS, durata della fusione: 7 anni

Per giungere ad oggi, rivivo le tappe fondamentali:

  • 1998: assunto in EDS, una multinazionale operante nell’Information Technology (dello stesso calibro di IBM, giusto per intenderci)
  • 2008: EDS viene acquisita dalla ben più famosa Hewlett Packard costituendo di fatto l’attuale HP Enterprise Services (per la quale lavoro insieme ad altri 160 colleghi)
  • ottobre 2015l’HP chiude la sede di Pozzuoli trasferendo i 160 lavoratori in Maticmind, piccola società che orbita intorno alla multinazionale americana.
  • novembre 2015: HP si divide in due distinte compagnie.
    Nascono Hewlett-Packard Enterprise e HP Inc rinnegando di fatto la fusione con EDS

Durata della fusione HP-EDS : sette (tormentati) anni.

La parola ad Enoch, capo dell’Ufficio del Personale.

Che cos’è una fusione?

Che cos’è una fusione? Una fusione è il conflitto di due sistemi di potere atto a crearne un terzo, realizzata per finalità finanziarie.
È concepita per creare valore, ma la creazione di valore è un concetto buono per gli azionisti, o per le banche d’affari, non per gli esseri umani che lavorano nelle aziende, per i quali una fusione è, al contrario, il trauma lavorativo più violento che possa essere loro inflitto.

La reazione dei dipendenti

I problemi più grossi di una fusione non sono legati al documento che la sancisce.
Prima che di cifre, infatti, un’azienda è fatta dagli uomini che ci lavorano, cioè dai suoi dipendenti, e dopo l’annuncio di una fusione la reazione di qualsiasi dipendente a qualsiasi livello è l’incertezza.
Che cosa mi aspetta? Resterò o verrò mandato a casa? La mia funzione cambierà? Di chi mi devo fidare? Come verranno risolti i miei problemi?
Riuscirò a mantenere i privilegi che mi ero conquistato?

L’ipocrita comunicazione standard

Durante una fusione bisognerebbe parlare con i dipendenti, informarli e aggiornarli tutti il più spesso possibile; il dipendente ha bisogno di fiducia, di sentire che non è considerato solo una pedina.
Invece gli viene riservato un discorso-standard, buttato giù una volta per tutte da un paio di consulenti in comunicazione interna, che ha il solo effetto di accrescere le sue preoccupazioni.
Quelle dichiarazioni asettiche su future sinergie che non toccheranno il personale sono ipocrisia bella e buona, poiché tutti sanno che l’unica garanzia concreta per creare valore sui mercati è la riduzione dei costi aziendali, e le riduzioni dei costi sono realizzate all’80% con tagli del personale.

I fedelissimi, i voltagabbana e i collaborazionisti

L’impatto è più devastante per la fascia d’età che va dai quaranta ai cinquant’anni, quando le risorse d’adattamento sono minori ed il rischio di perdere qualcosa nel cambiamento è molto più alto.
Si ha l’impressione di regredire, si percepisce un senso d’ingiustizia.
Il trauma da assorbire è enorme: si era attaccati ad una cultura aziendale, ad una squadra, a colleghi con cui si lavorava con piacere, con spirito di corpo. È una situazione altamente destabilizzante, e ci sono solo tre categorie di persone che riescono a reggerla: i fedelissimi, i voltagabbana e i collaborazionisti.
Tutti gli altri rischiano di andare a picco.

 Il fallimento

Bisogna sviluppare una grande resistenza, fisica e psicologica, per non crollare, e solo pochi sono in grado di farlo senza adeguata assistenza.
Ma un’assistenza del genere non esiste.
Così, il risultato più comune durante le fusioni è che una grande quantità di ottimi elementi lascia volontariamente il proprio incarico, prima ancora che la fusione sia compiuta; cosa che viene miopemente considerata con favore in quanto alleggerisce la successiva azione di taglio del personale, ma che invece rappresenta una perdita secca.
Perché gli uomini e le donne che se ne vanno si portano dietro le proprie conoscenze e le proprie capacità tecniche, ed a fronte del valore virtuale creato sui mercati, il risultato reale è uno spaventoso impoverimento.
Ecco perché non si è ancora vista una sola grande fusione che non sia fallita nel giro di un anno o due.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, di Luis Sepulveda (recensione)

Perché leggerlo

Sepulveda lancia un messaggio (ecologico) contro la colonizzazione selvaggia dei gringos, in difesa della foresta e dei suoi abitanti.
Scritto con uno stile pulito, i capitoli scorrono veloci come il grande fiume, ogni pagina è un attestato d’amore per gli indios shuar, il popolo che vive in simbiosi con la natura rispettandone tempi e regole.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore è un romanzo intenso, veloce ed attraverso gli occhi dei personaggi scopriremo un antico ed indimenticabile pezzo di Amazzonia.

Luis Sepulveda

La storia

Amazzonia, teatro del sottile equilibrio tra uomo e natura.
Il vecchio Antonio José Bolivar è l’uomo assoldato dall’irrispettoso sindaco del piccolo villaggio per cacciare un feroce animale assetato di rabbia, colpevole di inspiegabili uccisioni.

Nella solitudine della sua capanna, in riva al grande fiume, il vecchio ama leggere i romanzi d’amore e cerca la pace smarrita dopo una vita avventurosa.

L’uomo (bianco) salvato dagli indios ha imparato i segreti della foresta ed il rispetto per la natura.
Affronterà la belva per giungere all’amara verità.

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Elogio dell’imperfezione, di Rita Levi di Montalcini (recensione)

La donna e la scienziata

“Elogio dell’imperfezione” rispecchia fedelmente la vita di Rita Levi di Montalcini e può essere diviso in due parti: le pagine dedicata alla donna e quelle rivolte alla scienziata.

Le prime sono sincere, entusiasmanti, emozionanti, le seconde dense di passione, sacrifici, rinunce, successi.

La narrazione parte dai primi anni del novecento, attraversa i momenti tragici affrontati tra le due guerre con l’avvento del nazismo e termina con la fine del secolo.
Cento anni di incredibili aneddoti che evidenziano la caparbietà della scienziata intenta a studiare sotto i bombardamenti, un amore verso la ricerca che la porterà al premio Nobel nel 1986 ma l’impedirà di costruire una famiglia (lei stessa afferma di non desiderare il ruolo di moglie e madre).

Rita Levi di Montalcini

Lo stile

La scrittura della Montalcini è impeccabile: elegante, raffinata, accademica, umile.
I primi capitoli scorrono via veloci incentrati soprattutto sulle vicende familiari.
Le difficoltà emergono quando la Montalcini descrive gli studi sull’NGF (Nerve growth factor) con termini spesso incomprensibili, considerazioni, conclusioni e citazioni indecifrabili per noi comuni mortali.

Elogio dell’imperfezione

Il titolo racchiude perfettamente il contenuto del libro: l’imperfezione è il motore dell’evoluzione.
La natura, per correggere i difetti, si migliora.
Affascinante.

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Contro la pornografia mediatica

Sky dice no alla pornografia mediatica

Apprezzo la scelta editoriale di Sky: non trasmettere il video dei due giornalisti uccisi in diretta tv da un ex collega (analogamente alle atrocità dell’ISIS).

Alison and Adam i due giornalisti uccisi in diretta tv

Alison and Adam i due giornalisti uccisi in diretta tv

Il tg delle venti è un contenitore degli orrori quotidiani che si consumano nel mondo, meriterebbe il bollino rosso per la tutela dei minori, proprio come accade per i film adatti ad un pubblico adulto.

I servizi mostrano dettagli raccapriccianti per attirare l’attenzione degli spettatori oramai assuefatti ad ogni tipo di visione a qualsiasi ora del giorno.

Rifletto su un particolare: l’esecuzione mafiosa di un malvivente appartenente ad un altro clan oramai occupa lo spazio minimo di un trafiletto di giornale, quasi fosse normale ammazzare una persona perché rivale.

La mia scelta: non guardo il video

Così decido di non guardare dallo spioncino della serratura, evito la trappola della tragica realtà presentata come un film d’azione, dieci secondi di choc e poi il successivo servizio sul concorso dei cani a Riccione.

La pornografia mediatica merita la censura, ognuno di noi stabilissce se rigettare l’informazione-spazzatura oppure premiare il diritto di cronaca corretto.

A voi il telecomando.

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Repubblica, Renzi: «HP Pozzuoli non chiuderà»

Repubblica, la prima pagina di domani

Repubblica, la prima pagina di domani

HP Pozzuoli, mai più #hpemergency

Il Premier 2.0 interviene personalmente nella spinosa vertenza HP Pozzuoli che coinvolge 161 informatici altamente specializzati.

Renzi – come tutti i lavoratori della multinazionale americana della sede napoletana – non è soddisfatto delle mosse del Ministro Guidi: difatti, dopo l’interpellanza parlamentare di metà luglio, il Governo non ha preso posizione.

Il rottamatore fiorentino dunque, per rimediare all’immobilismo della politica, rilascia un’intervista esclusiva a Repubblica: il Sud è fermo, l’intero Mezzogiorno cresce meno dell’ultima periferia greca.
Il tempo delle parole è scaduto, la rinascita deve partire oggi stesso e la vertenza HP è un’occasione d’oro.

L’intervista si conclude con le parole che tutti noi avremmo voluto ascoltare al MISE lo scorso 27 luglio: tuteleremo HP Pozzuoli che NON CHIUDERA’ anzi il Governo rilancia con nuovi investimenti ed ASSUNZIONI.

L’intervista impossibile

L’intervista integrale sarà pubblicata sul giornale di domani.
Correte in edicola con fiducia, il ruolo della politica è proteggere gli interessi dei cittadini e i diritti dei lavoratori quindi non ci meravigliamo se il nostro Premier scende in campo con azioni concrete a favore del Sud.

Se non troverete le suddette dichiarazioni su nessun quotidiano oppure siete convinti che tali affermazioni siano pura utopia, scaricate l’app gratuita Crea la prima pagina.

Come ho fatto io.

fanpage ed Il Mattino intervistano HP Pozzuoli

fanpage, il reportage di Antonio Musella

«Scusaci Antonio, fino a due settimane fa eravamo dietro ad un computer a lavorare» ci giustifichiamo per la naturale ritrosia davanti la telecamera.

Siamo i 161 informatici di HP Pozzuoli che da dodici giorni consecutivi scioperano per fermare la chiusura della sede ed Antonio Musella, reporter inviato da fanpage è pronto ad intervistarci.

Rompe il ghiaccio Peppe, un mio vecchio amico già ai tempi dell’università e poi collega ieri in EDS ed oggi in HP.

Parte timido ma subito emerge la rabbia, perché l’ingiustizia è cocente ed il tradimento di HP verso i dipendenti di Pozzuoli è una ferita aperta.
Le sue parole rappresentano bene il nostro modo di essere in HP ma evidentemente la multinazionale americana non ne è al corrente.

siamo persone che non si limitano a fare solo il loro lavoro ma ci mettono l’anima, il cuore e cercano sempre di dare un valore aggiunto

Il Mattino, articolo di Elisabetta Froncillo

La giornalista Elisabetta Froncillo accetta l’invito alla conferenza stampa indetta per sensibilizzare l’opinione pubblica e, fuori la sede di via Antiniana, ascolta i dipendenti HP. Chiede, osserva, memorizza …

Dopo fanpage anche Elisabetta Froncillo, la giornalista de Il Mattino, ascolta i dipendenti HP Pozzuoli

Dopo fanpage anche Elisabetta Froncillo, la giornalista de Il Mattino, ascolta i dipendenti HP Pozzuoli

Venerdì 24 luglio, edizione Napoli Nord, Il Mattino pubblica l’articolo.

Elisabetta Froncillo, il Mattino ed. Napoli Nord venerdi 24 luglio

Elisabetta Froncillo, il Mattino ed. Napoli Nord venerdi 24 luglio

Visibilità anche su Orizzonte Scuola

Il comunicato stampa rimbalza di sito in sito, viaggia attraverso i social e raggiunge l’importante Orizzonte Scuola, il punto di riferimento per i docenti ed – in generale – per il mondo della scuola.

E’ in corso lo sciopero dei dipendenti dell’HP, la società alla quale il Ministero affida lo sviluppo dei software per le le più importanti applicazioni …

NapoliTime e la Gazzetta di Napoli

Anche i portali NapoliTime e la Gazzetta di Napoli dedicano spazio alla vertenza HP Pozzuoli.

In Rete il nostro grido  non conosce soste.

Che tempo che fu: perché Fabio Fazio piace(va)

Tutti da Fabio Fazio

Fabio Fazio fa il pieno di super ospiti: il cantante disco di platino, lo scrittore-boom, il Premier, il politico più discusso, l’attore di successo, lo sportivo trionfatore, lo sconfitto galantuomo.

Tutti a Che tempo che fa, il talk show di Rai3.

Ogni puntata ospita il personaggio del momento con una storia speciale da raccontare: accolto in prima serata in un ambiente confortevole, la star si abbandona fiducioso tra le braccia del pubblico amico pronto ad applaudire la brillante (e leggera) intervista che seguirà.

Fabio Fazio, che tempo che fu

L’intervista-confessione

Fazio chiede garbatamente ed evita domande scomode, guida l’ospite con gentilezza e disinvoltura in una chiacchierata di sicuro successo: risposte sorridenti, tono sereno, l’ironia di sottofondo, ecco spiegato il perché di quell’errore, il vero motivo dello scandalo, esiste un alibi morale, forse non era così grave, dopotutto l’Italia è un grande Paese.

Dopo venti minuti, anche il più sinistro dei personaggi, migliora la sua immagine pubblica.

La battuta finale strappa-consenso congeda l’ospite rinfrancato.

L’assoluzione dai peccati

L’intervista di Fazio è una confessione: al (fortunato) convocato, è concessa la possibilità di redimersi davanti a milioni di spettatori fiduciosi, certi del buonismo sincero, la tv nazional-popolare trionfa con la meritata standing ovation liberatoria.

Prevedibile, banale, scontato.

Per questi (ovvi) motivi, se posso, guardo Che tempo che fa

Caos calmo, di Sandro Veronesi – la recensione

Caos calmo, la recensione

Passeggiare lungo un campo minato col rischio, in ogni istante, di saltare per aria.
E’ la sensazione provata durante la lettura di «Caos calmo» il libro del bravo Sandro Veronesi che, pagina dopo pagina, trattiene l’esplosione di dolore in una bottiglia chiusa ermeticamente.

Eppure, al rigo successivo, il tappo sembra non riuscire a contenere l’infinita disperazione per il lutto familiare che ha colpito padre e figlia ed è pronto a disintegrarsi in un boato liberatorio.

Ma il botto non avviene ed è rimandato al nuovo capitolo.

L’intera lettura è un’attesa – a volte angosciante, spesso stupefacente: l’attesa del dolore, l’attesa liberatoria, l’attesa del lutto, l’attesa della rinascita.

Un’attesa emozionante.

Caos calmo, di Sandro Veronesi - la recensione

Sandro Veronesi, lo stile

Lunghe frasi prive di punti costringono il lettore a digerire estenuanti periodi tutti d’un fiato.
La lettura – in alcuni frangenti – avviene in apnea e non resta che sperare nel punto per mettere fine allo sforzo.
L’attesa liberatoria anche per il lettore?

Un piccolo appunto: avrei fatto volentieri a meno di alcuni paragrafi per l’uso di piccole volgarità gratuite che non rendono giustizia ad un libro, in generale, lineare e pulito.

La trama

Pietro è un uomo di successo, con un ottimo lavoro, una donna che lo ama, una figlia di dieci anni.
Ma un giorno, mentre al mare salva la vita di una sconosciuta, è colpito da un tremendo lutto familiare.
Pietro si rifugia nella sua auto, parcheggiata davanti alla scuola della figlia, ed in attesa del dolore osserva il mondo con una calma incomprensibile per i suoi cari …

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CADZINE svela quanti capelli bianchi avremo nel 2035

Il quesito impossibile

Nel 2035 quanti capelli bianchi avrò?
Come ogni buon Matematico insegna, prima di trovare una soluzione occorre chiedersi se esiste la soluzione.
Dunque: nel 2035, se avrò ancora dei capelli, quanti di questi saranno bianchi?

La soluzione? Pag. 41 di CADZINE

La risposta giunge da CADZONE+, il sito della community G+ “AutoCAD, Rhino e SketchUp designer”, l’universo colorato creato da un gruppo di scienziati folli uniti dalla passione per la tecnologia, l’umorismo e le curiosità.

Con i potenti mezzi celati nelle segrete stanze del web-magazine, l’astuto caporedattore Salvio Giglio simula l’evoluzione della capigliatura del sottoscritto dal 1990 al 2035.

cadzine e la statistica dei capelli bianchi
Matematica e dintorni

L’immagine è allegata al secondo articolo di “Matematica e dintorni“, il mio piccolo spazio euclideo presente nella celebre rivista on-line.

La simulazione mostra il naturale passaggio dei capelli da uno stile Maradoniano tipico dei primi anni novanta fino ad un invecchiamento precoce datato 2035.
Di mezzo c’è la caduta del muro di Berlino, le straordinarie foto giunte da Marte, il primo Presidente americano di colore e – giusto per restare in tema – la comparsa della forfora.

Per prevedere la percentuale di capelli bianchi presenti sulle vostre zucche, vi rimando a pag.41 del numero di maggio di CADZINE mentre lascio ai parrucchieri l’ultima parola (ed ai vanesi la prenotazione delle opportune tinture).

Link utili

– La statistica dei capelli bianchi, il post originale
– CADZINE, numero 5 maggio 2015: lettura online su Calamèo
– CADZINE, numero 5 maggio 2015: download/lettura PDF (Full version)
– CADZINE, numero 5 maggio 2015: Download/lettura (Light version)
– sintesi completa e lettura dal sito ufficiale CADZINE

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