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Rotonda di Agnano, mix vincente tra pubblico e privato

Mix pubblico-privato

La rotonda di Agnano è l’esempio vincente di una giusta collaborazione tra pubblico e privati.
Il Comune affida un’area verde ad un imprenditore (piccolo e non) che si impegna a manutenere la piazzola/giardino utilizzando tale spazio per reclamizzare la sua attività.

Da questa semplice idea ci guadagnano tutti: lo Stato risparmia risorse, lo sponsor si fa conoscere ed apprezzare migliorando l’immagine, il cittadino resta gratificato dalla visione di uno luogo pubblico ordinato e ben conservato.

Napoli, la rotonda di Agnano una giusta collaborazione tra pubblico e privato

Testimonianza diretta

I risultati sono evidenti e difatti la medesima iniziativa è applicata dai negozianti in tutti i quartieri di Napoli.

Durante le mie passeggiate metropolitane, osservo le aiuole pubbliche e – con piacere – posso affermare che generalmente sono ben tenute.
Dal Vomero a via Toledo, sul lungomare liberato, Fuorigrotta, Pianura, Posillipo, Chiaia, Scampia – al centro come in periferia – un cartello indica l’autorizzazione comunale e l’affidamento dello spazio (pubblico) al commerciante di turno.

Gli ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti i napoletani e penso di non poter essere smentito.
Stavolta non ci sono «mostri», i conti tornano perfettamente.

Il benzinaio fantasma

La teoria delle finestre rotte

«Se in un quartiere un teppista spacca una finestra, e nessuno la aggiusta, è molto probabile che ben presto qualcun altro faccia lo stesso se non peggio, dando così inizio ad una spirale distruttiva»: è il concetto base della Teoria delle finestre rotte.

Consegue: «Per cui, creare un ambiente di un certo tipo, con finestre rotte, per esempio, porta la comunità attigua a distruggere, un ambiente invece ben curato porta la comunità (anche quella non naturalmente “curata”) a curare l’ambiente che la circonda».

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Il distributore di benzina abbandonato

Il degrado urbano, dunque, contribuisce al degrado morale dei cittadini.

E’ la riflessione che ogni giorno mi balena quando, giunto ad Agnano (a poche centinaia di metri dalle rinomate terme), osservo il distributore di benzina dell’ESSO abbandonato e fatiscente.

Il benzinaio fantasma

Di chi la responsabilità?

A chi spetta abbattere questo triste ecomostro?
Tocca al Comune bonificare la zona oppure la responsabilità è della multinazionale del petrolio?
Sotto questa superficie, sono ancora presenti i grossi serbatoi dei carburanti?
Non andrebbero ripuliti e – magari – rimossi?
E’ utopia immaginare un’area verde con alberi e fiori in sostituzione di questa struttura fantasma?

L’assuefazione a questi penosi spettacoli metropolitani è il primo passo – senza più scandalizzarsi – ed accettare come normale una piccola, grande «finestra rotta».

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