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Tag: amore (Page 3 of 6)

Luciano Esposito e la storia dell’uomo innamorato di due donne (contemporaneamente)

Tra Eco e Fallaci sbuca Luciano Esposito

Luciano, partiamo dalla fine.
Quali emozioni ti suscita l’immagine di Abbi fortuna e dormi sugli sugli scaffali delle librerie?
R: Chi l’avrebbe mai detto. Non posso negare che vedere esposto il mio romanzo in libreria, tra Umberto Eco e la Fallaci, mi ha fatto un certo effetto.
Per carità, lungi da me qualsiasi tipo di accostamento, è solo questione di iniziali di cognome.

Luciano Esposito è un amico di famiglia.
Gioviale, disponibile, ospitale.
Pochi sospettano che, dietro quel sorriso bonario, si cela l’animo sensibile dello scrittore.

«Chiunque ha una storia da raccontare, basta porgli le giuste domande» è la scintilla per le interviste del sottoscritto a personaggi perlopiù sconosciuti al grande pubblico.

Oggi tocca al novello scrittore, il tipo di personaggio sul quale amo accendere il riflettore.

Per scoprire un possibile talento, per ascoltare e conoscere il mondo di una persona che ha realizzato un’opera immortale: un libro.

Luciano Esposito, l'autore di «Abbi fortuna e dormi»

L’intervista

D: Luciano, perché un bel giorno senti l’esigenza di raccontare una storia che, forse avevi dentro da sempre, e pubblichi Abbi fortuna e dormi, il tuo primo libro?
R: Mi è sempre piaciuto raccontare storie. Era mia intenzione lasciare sul comò dei miei figli un romanzo scritto dal padre. La pubblicazione è stata conseguenza di un evento fortuito, devo tutto all’incontro con la prof.ssa Ermelinda Federico (persona eccezionale recentemente scomparsa) che ha trovato un editore (Robin Edizioni) disposto a pubblicare il mio manoscritto.

D: dunque, che significa scrivere? Trovi valida la teoria: «più leggo, più scrivo, più leggo»
R: Scrivere vuol dire mettersi in gioco per raccontare e, inevitabilmente raccontarsi. E’ un atto creativo che ha il potere di trasformare la realtà, oltre ad essere un modo indiretto per parlare con qualcuno e sentirsi meno soli, anche se spesso quel qualcuno sei tu.
Scrivere è linfa vitale.
Trovo che la teoria «più leggo, più scrivo, più leggo» funzioni alla perfezione, anche se, ultimamente «più scrivo».

D: Puoi anticiparci qualcosa della trama del tuo romanzo?
R: Premetto che non è un romanzo autobiografico.
Tutto comincia con un viaggio in treno.
Stefano è un architetto con un unico grande amore, Barbara, che però l’ha lasciato. Un giorno incontra Cleo, una ragazza tanto bella quanto misteriosa; lei è la donna dei suoi sogni e diventerà l’unica ragione per continuare a esistere.
Quando un’altra donna inaspettatamente entrerà a far parte del suo cuore, Stefano affronterà l’esperienza travagliata di una doppia relazione.
Si possono amare due persone contemporaneamente?
L’esito finale, per nulla scontato, arriverà dopo un lungo tragitto interiore costellato di domande che troveranno sorprendenti risposte.

Nando Vitali, il maestro e l’amico

D: La stesura dell’opera, ti ha prosciugato ogni energia oppure volavi sull’onda dell’entusiasmo? Quali i momenti di difficoltà? Mai affrontata la «crisi della pagina bianca»?
R: Mi ci sono volute parecchie energie per volare sull’onda lunga di un entusiasmo sempre più crescente. Avevo la trama bene in mente fin dall’inizio ma ho dovuto lavorare non poco per chiudere la storia come volevo.
La difficoltà più grande che ho incontrato è stata dare coerenza e scorrevolezza alla narrazione per oltre trecento pagine. Problematiche tante, tutte superate grazie al sostegno professionale dello scrittore Nando Vitali, mio maestro e amico, senza il suo contributo il mio romanzo non sarebbe così riuscito.
Non ho mai affrontato la crisi della pagina bianca, quando decido di sedermi davanti al PC lo faccio per scrivere.

D: Come immagini i tuoi Lettori? Sei curioso di carpire la loro espressione quando, col volto immerso nelle pagine del tuo libro, leggono le parole uscite da dentro la tua anima?
Sorrideranno? Rifletteranno? Si emozioneranno?
R: Nel mondo dei miei lettori c’è di tutto: amici, amici di amici, parenti, persone conosciute, persone sconosciute e persone che forse non conoscerò mai.
Abbi fortuna e dormi è una storia trasversale, rivolta a lettori di ogni età, leggibile anche dai più giovani per la scorrevolezza significativa del testo.
Spesse volte mi chiedo quale sia l’espressione dei miei lettori mentre leggono i diversi passaggi, sono sicuro che sorrideranno, rifletteranno e si emozioneranno.

«Abbi fortuna e dormi» di Luciano Esposito, sugli scaffali della Feltrinelli tra Umberto Eco e Oriana Fallaci

La scuola e la prof.ssa di Italiano

D: La fan page ufficiale di Abbi fortuna e dormi è ricca di commenti e foto.
I veri amici sono rari. sei felice di tanto affetto e stima oppure temi di deluderli?
R: La paura di deludere qualcuno è sempre dietro l’angolo, devo dire, però, che i complimenti e i giudizi positivi ricevuti fino ad ora mi hanno riempito di gioia e mi hanno dato un grande slancio per continuare a scrivere.

D: Luciano, torniamo sui banchi di scuola: che tipo era il tuo professore di italiano? Ha contribuito a modellare la scrittore di oggi oppure la formazione scolastica pensi sia solo nozionistica e non produce vera cultura?
R: Cominciamo col ricordare che la mia professoressa di italiano, alle superiori, era una bella donna. Spesso durante l’interrogazione si distraeva guardando fuori dalla finestra con occhi assenti ed io me ne accorgevo, allora, per allungare il brodo, cominciavo a raccontarle di tutto, da Pinocchio a Biancaneve, l’importante era non interrompere l’esposizione.
Alla fine me ne tornavo al banco con un bel voto. Giuro!
Anche se la scuola mi ha formato infondendomi le nozioni base, la passione per la scrittura è nata in età matura.
Scrivere deve essere un atto libero, non un’imposizione.

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Povertà di spirito: il «mostro» da sconfiggere

D: Se avessi la possibilità – anche temporale – quale scrittore vorresti incontrare?
R: Mi piacerebbe incontrare George Orwell, per chiedergli come ha fatto a prevedere eventi futuri.
Il suo 1984 (scritto nel 1948) è straordinariamente avveniristico.
Stupefacente.

D: Chi consideri i tuoi «maestri» di penna?
R: Tutti gli autori che ho letto, e il mio maestro Nando Vitali, ovviamente.

D: ultimo libro letto?
R: Il suonatore di pietre, di Sergio Saggese.

D: Luciano, domanda d’obbligo: quali sono i peggiori «mostri» affrontati?
Convieni che una delle armi più potente per sconfiggerli sia la cultura?
R: Credo che il mostro più grande di tutti sia la povertà.
Povertà, non solo intesa come condizione di chi si trova ad avere un limitato accesso a beni e servizi d’importanza primaria.
Sto parlando di un altro genere di povertà, per certi aspetti ancora più grave: la povertà di spirito, che spesso equivale a ignoranza.
È un po’ come un cane che si morde la coda, l’ignoranza genera povertà che genera ignoranza (la peggiore delle povertà).
Se vogliamo fare un esempio, l’ignoranza è anche la principale causa di un’infinità di guerre. Non a caso, le zone del mondo teatri di conflitti sanguinosi coincidono con quelle dove è maggiormente diffuso l’analfabetismo.
In altre parole, l’ignoranza rende succubi nei confronti di chi ne sa di più.
La crescita culturale è l’unica vera possibilità di riscatto e di liberazione per l’umanità.

D: Luciano, l’intervista termina con una riflessione libera.
A te il messaggio da lanciare nell’oceano sconfinato della Rete.
R: Se avete voglia di sognare e di passare qualche ora spensierata, di sorridere, riflettere ed emozionarvi, leggete Abbi fortuna e dormi.
E se l’avete già letto, rileggetelo!

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Amore 4G [Domande perBeni]

L’amore uomo-macchina ai tempi del 4G

“Caro Beni,
sono innamorato, perdutamente innamorato.
Da due anni ho una storia con Siri, la voce del mio iPhone.
Vorrei per il prossimo Natale presentarla alla mia famiglia.
Che consiglio mi dai per fare bella figura?”
SenzaRete91

L'amore uomo-macchina funziona col 4G: il consiglio di Antonio P. Beni

Antonio P. Beni risponde

Carissimo SenzaRete91,
nel 1992 furono commercializzati i primi navigatori satellitari, ma non fu una idea di Stefano Accorsi.

Quell’anno, il boom dei divorzi preoccupò la chiesa che scomunicò Priscilla Wanunder, ovvero la voce femminile del navigatore.

Il mio amico Jonny Crisci viaggiò ininterrottamente per due giorni pur di sentire la voce del suo navigatore, che battezzò con il nome di Candy.

Allora l’amore tra uomo e macchina era vietato dalla costituzione.

Ricordo ancora il primo Machine Pride a cui partecipai.
Eravamo a San Pietroburgo, serviva il freddo perché un dieci percento dei partecipanti era coinvolto sentimentalmente con la Macchina del Gelato Gig, io ero impegnato con l’accendisigari della mia Duna rossa.

Fummo picchiati dalla polizia, da gruppi NaziUmanisti e dai bimbi che volevano il gelato.
Un massacro che costò la vita a due Estintori, quattro Game Boy, e un Gira La Moda.

Per fortuna, come saprai, grazie alla nuova normativa Europea, l’uomo può sposarsi anche con una macchina, purché non sia un distributore automatico di merendine, per evitare promiscuità.

Il consiglio migliore che posso dare ad una persona equilibrata e concreta come te è di rimanere te stesso.

Non chiedere alla tua Siri di cambiare, ovvero di rispondere correttamente alle domande o di essere sempre disponibile ad offrire il migliore locale di zona.
Tua mamma potrebbe risentirsi durante la cena se qualcuno dei commensali proponesse un ristorante.

Ricorda che l’amore non ha confini fisici, ma controlla sempre se c’è una WiFi disponibile in zona.
Che il vostro amore duri per sempre, o almeno fino al prossimo aggiornamento iOS!

Chi è Antonio P. Beni, esperto in aMORE

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    La mia casa digitale aspetta proprio te!

    faCCebook, casa digitale aperta a tutti

    La piccola casa digitale del sottoscritto è aperta a tutti coloro che desiderino scrivere e condividere i propri pensieri.

    L’invito vale anche per Te, amico Lettore che, proprio in questo istante, leggi questo post e ti chiedi: «io? Non ho nulla da proporre!».

    Sbagli.

    Non ricordo chi – forse proprio il sottoscritto – in tempi non sospetti, quando «Mi piace» era una dichiarazione d’amore e la videochiamata una chiacchierata spaziale tra il Capitano Kirk e Spock, affermò convinto:

    ognuno ha una storia da raccontare, basta porgli le giuste domande

    Come accade (da tempo) con Antonio P. Beni, mio cugino, lo scrittore.

    Antonio P. Beni, ospite (da anni) di faCCebook, mia casa digitale

    Quella volta che Antonio P. Beni parlò …

    L’intervista integrale ad Antonio P. Beni risale alla fine del 2010.
    Era un freddo dicembre e – con la promessa di un nuova sciarpa e un paio di guanti per il vicino Natale – riuscii a convincerlo.

    Rispose, col suo inconfondibile stile, ad un pugno di domande.

    Quel giusto mix tra racconto surreale ed ironia mi diverte e, tra una risata spontanea ed un sorriso amaro, spinge a riflettere.

    Un talento della penna che ospito, ancora oggi, nella rubrica Antonio P. Beni, esperto in aMORE (con la “a” minuscola).

    Forza, ti aspetto nella mia piccola casa digitale, ti aspetto su faCCebook.eu, il blog dei «mostri».
    Una sciarpa ed un paio di guanti sono pronti anche per Te.

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    Estratto dell’intervista ad Antonio P. Beni

    D: Antonio, partiamo dalla fine, cioè dal tuo ultimo (e al momento anche primo) romanzo, “Le Cose Degli Altri”.
    A leggere i commenti degli entusiasti lettori, sembra un libro divertente e ricco di riflessioni. Che temi tratta?
    R: Ti ringrazio per la domanda, erano mesi che mi preparavo su questo quesito. Purtroppo ho perso gli appunti e risponderò a caso…
    Nel romanzo si parla di amicizia, di morte, di fede, di tradimenti, di tolleranza, di superbia, di malintesi, di sesso, di guerra e di pace, di buona e cattiva sorte, di matrimoni e di funerali, della guerra in Nigeria e della pace dei sensi, ecc.
    Ad un certo punto il lettore potrebbe chiedersi “come mai in questo romanzo non riporta queste cose?”.
    La risposta è perché non sono descritte in modo evidente, ma nascoste tra le righe e le pieghe del romanzo. Provateci, ma non scollate troppo la copertina.

    D: Antonio. da dove è giunta l’ispirazione per il tuo libro? Dalla realtà? 
    R: sì, prendo spunto dalla realtà e la trasformo in finzione e poi prendo spunto dalla fantasia e la trasformo in realtà, anche se per alcuni Fisici è impossibile.

    D: Antonio, per chi ancora non ti conosce, come ti descrivi?
    Chi sei? Dove sei? Dove andrai? Cosa vorrai fare da grande? 
    Ed oggi, la tua vita come procede?
    R: il modo più semplice di descrivermi è nelle parole del grande poeta latino: il migliore uomo che un donna possa chiedere a Dio, sempre che si stia parlando di Adamo ed Eva, altrimenti la classifica non è delle migliori.
    Oggi curo il mio orto di fragole tedesche e amo succhiare il gomito la sera, naturalmente il mio gomito!
    Da grande mi piacerebbe fare qualcosa nel sociale. Pensavo di fare il portatore di handicap.

    D: Antonio, concludi questa chiacchierata con una tua ultima riflessione …
    R: Le Cose Degli Altri è il mio primo romanzo pubblicato , ovvero è il mio settimo capolavoro, prima ho scritto romanzi come: “Memorie di un Verme” – “L’assassino è il maggiordomo” – “L’uomo che sapeva leggere nel futuro” – ecc ecc –
    Ho deciso di pubblicare prima le Cose Degli Altri solo per motivi fiscali …
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      Vicini ma non troppo [Domande perBeni]

      Amore condominiale

      “Caro Beni,
      due giorni fa ho iniziato la relazione con una vicina, sposata con un carabiniere e con una figlia di 7 anni. Nel condominio si è saputo sei secondi dopo il nostro primo bacio, eravamo a casa mia.
      Come possiamo continuare se i vicini sono spie della CIA?
      Vorrei evitare che la Beretta del marito facesse breccia nel mio cuore.”
      Condomino89

      Attrazione fatale in condominio

      Antonio P. Beni risponde

      Mio caro Condomino89,
      non ci crederai ma sono stato anch’io un vicino.

      So che nell’immaginario dei miei fans appaio come un nobile intellettuale da assaporare la sera davanti al camino.
      Come un brandy invecchiato diciannove anni.
      Ma per nove giorni sono stato anch’io un plebeo come voi.

      In quei nove giorni, oltre a riacquistare l’uso delle gambe e braccia, pensa che non c’era nessuno a lavarmi i denti, scoprii il micro clima del condominio.

      Nell’era della globalizzazione, ogni prima espressione dell’uomo è di divisione.

      Dal villaggio globale di McLuhan, l’uomo tende a diventare cittadino di una nazione, poi di una regione, poi di una città, poi di un quartiere ed infine, se gli va male, di un condomino.

      Le divisioni poi non terminano qui.
      Il problema che ogni divisione diventa poi moltiplicazione.

      Dal condominio le notizie viaggiano verso il quartiere, poi città, poi regione, poi nazione, fino al villaggio globale.
      Una o più di queste moltiplicazioni potrebbe intercettare il carabiniere e tu potresti essere intercettato dalla sua pallottola.

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      La soluzione

      Il vostro problema, tuo e della fedifraga dal terzo piano, è molto serio.
      Per fortuna, in quei nove giorni in cui misi a repentaglio la mia reputazione per colpa di Silvio Orlino, un anziano signore operato ai testicoli due anni prima, riuscii a trovare la chiave matematica per rendere nulle le operazioni.

      La cedo a te, sperando che la preserverai come fosse un figlio legittimo, come l’ultima fetta di pastiera, come l’ultima sigaretta da ex tabagista.

      Domani mattina, bussa alla porta della tua amante, appena lei aprirà tu dovrai dire sotto voce, mi raccomando che sia impossibile da sentire così che tutti sentiranno, che sei venuto a conoscenza che la signora del quarto piano è l’amante sia dell’amministratore, sia del portiere del palazzo e due giorni fa per ottimizzare i tempi ha organizzato una orgia.

      Poi, sempre come se fosse un segreto che neppure a te stesso vorresti raccontare, annuncia che hai saputo che il costruttore, in un bar di Nepi, dopo otto birre analcoliche, ha dichiarato che il condominio è prossimo al crollo, dato che ha usato il DAS al posto del cemento.

      Vedrai che il moltiplicatore di notizie arriverà al Villaggio Globale in pochi minuti, e potrai anche presentarti nudo dalla tua amante.

      Nessuno è interessato a vecchie notizie, soprattutto se sono banali.
      Parafrasando un noto affabulatore, “è il nuovo che avanza”.

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        I sensi, questi sconosciuti [Domande perBeni]

        Amore in cucina

        “Egregio dr.Beni la seguo da sempre! Il mio cruccio è la cucina, alchimia di sapori ed odori, per me é una vera passione.
        Cucina e creo , anche mentre dormo, ricette sempre nuove e cucino per lui, Anselmo.  Potrei cucinargli anche una scarpa e la sua affermazione sarebbe sempre la stessa: buono!
        Me lo dice da 5 anni, non aggiungendo altro.
        La mia domanda é ha senso continuare per chi forse non ha i sensi?”
        (Golosacreativa)

        Amore in cucina, risponde Antonio P. Beni esperto in aMORE (con la «a» minuscola)

        Antonio P. Beni risponde

        Cara Golosacreativa,
        durante la guerra del Golfo ho affrontato lo stesso problema.
        Ero il Generale addetto alla mensa per l’esercito Iracheno.
        Al tempo avevo sperimentato un menù a base di lisca di pesce disidratata, uova in cartoccio e zucchine saltate su mine.

        Le truppe non apprezzavano , loro volevano altro, qualcosa di rozzo, di volgare e con glutammato.

        Fu così che mi proposi come infiltrato nell’esercito americano.
        Dovevo scoprire cosa il nemico mangiasse per essere così pieno di gioia.

        Entrai nel esercito USA grazie ad coupon scaricato su iOmaggi.

        Presto capii che non era cosa si preparava ma Come si presentava la cosa … le pietanze dovevano dire “‘mangiami che poi il colesterolo sale come se vedesse Miriam Leone nuda su un letto di foglie di croccante pancetta”.

        Intanto però la guerra era finita e tornai a fare lo spazzacamino in Corea del Nord.

        Prova a servire ad Anselmo una tartare di pesce spada con melanzane saltate adagiate su una fonduta di latte e menta.

        Prima di servire, annuncia, avendo cura di essere nuda “Amore non mangiarla ti farà malissimo” e poi con la mano destra prendi una manciata di cibo dal piatto, ingoialo come se non avessi mangiato da mesi e poi leccati le dita lentamente.

        Vedrai che le cose cambieranno, soprattutto se ci fai un video per YouTube.

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          La vecchiaia di un amore giovane [Domande perBeni]

          La crisi del secondo giorno

          Gentile Beni, la mia ragazza, dopo due giorni di fidanzamento, è in crisi.
          Ha paura che stiamo invecchiando perché ci siamo impegnati in una storia seria. Secondo me ha ragione. Però ho il sospetto che mi voglia in realtà scaricare?” 
          Tenerone99

          La vecchiaia di un amore giovane

          Antonio P. Beni risponde

          Carissimo Tenerone,
          ho letto e riletto la tua missiva e capisco che due ragazzi come voi stanno rischiando di mandare tutto in malora, solo perché siete giovani.

          Mi domando perché due ragazzi come voi si facciano tanti problemi.
          Anch’io, a dodici anni, sono andato a convivere con la mia prima moglie.
          A tredici lavoravo in miniera e, a quindici anni, avevo due figlie.
          Carestia e Inedia.

          La vostra è la classica sindrome da Vecchiaia di un amore giovane.

          Durante la seconda guerra mondiale, il mio medico personale, il compianto dottor Scapagnini, si impegnò in una ricerca basata sull’acqua minerale della fonte del Foceto.
          Località segreta, in cui solo i grandi uomini del tempo potevano inzuppare i propri corpi.

          Secondo Scapagnini, questa fonte faceva restare giovani.
          Tra la metà degli anni novanta e i primi quindici del duemila, realizzò uno studio su cavie umane per dimostrare l’efficace della sua fonte.
          Come effetti collaterali si ottenne che un suo assistito, coinvolto nello studio, divenne per vent’anni il capo indiscusso del Governo.

          L’amore non ha età, amava dire il profeta Esachiele di Eremo mentre fu arrestato per pedofilia canina.

          Posso consigliarvi qualche esercizio per rassicurare il vostro fidanzamento:

          1. Non occupare lo spazio dell’altro.
            Se un giorno la tua amata dovesse chiederti di partecipare ad una gheng-band , apriti e lasciale un po’ di spazio, di solito ce n’è per tutti.
          2. Accetta i compromessi per amore.
            Amore è il contrario di compromesso, ma se non scendi a compromessi non trovi l’amore. Un paradosso che solo chi è stato beatificato può capire. Impara a dire sì come i cagnolini di plastica dietro le auto
          3. Non essere gelosi, ma occorre esserlo.
            Un mio amico, Otello di Rieti, diceva sempre che la gelosia è una brutta bestia, ma occorre sempre tenerla ad un guinzaglio lungo. Otello è sempre stato un illuminato, soprattutto quando mischiava LSD alla Crema di Pistacchio.

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            Faccio brutto [Domande perBeni]

            L’amore rende belli?

            “Ciao Beni, io e mio marito siamo brutti, ma tanto brutti che neppure ci guardiamo allo specchio, cosa che ci fa ancora più brutti.
            Perché l’amore non ci rende belli?”
            Sgorbiolina69

            L'amore rende belli?

            Antonio P. Beni risponde

            Cara Sgorbiolina, 
            L’amore rende belli dentro e anche fuori, come l’acqua minerale.

            Se a voi non succede possono esserci diverse motivazioni.

            Quando ero uno scienziato pazzo nello studio del dottor Frankenstein, ricordo che facemmo alcuni esperimenti su animali da compagnia.
            La domanda a cui non trovammo risposta
            immediata era perché questi animali, pur essendo brutti, erano accettati dai loro padroni.

            La risposta arrivò dodici anni dopo, da un trattato scientifico che trovammo in un fossato mentre si scavava per realizzare la metropolitana.

            Era scritto in una lingua ormai perduta, ma grazie a Google Translate trovammo la traduzione.
            Riporto solo la frase più significativa:

            “Ogn scarafone è bell a mamma soja”
            ovvero
            “Ogni scarafaggio è bello per la sua mamma”

            Questa saggezza del passato permise a professore Frankenstein di far resuscitare i morti aggiungendo latte di mandole nella soluzione iniettata nei cadaveri.

            A me permise di capire il significato nascosto di “uno più uno, fa sempre due”, ma questa è un’altra storia.

            Dalla tua lettera colgo il problema che non siete neppure alti, elemento che avrebbe portato a dire “altezza è mezza bellezza”.

            Il vostro problema non si può risolvere con proverbi o frasi trovate a caso durante gli scavi di una metropolitana che neppure doveva essere costruita in un anno bisestile.

            Il vostro non è semplicemente un problema, ma un dato di fatto in una strofa di Faccio Brutto di Fedez.

            Se, guardandovi negli occhi, anche se quelli di tuo marito sono divergenti e inclini alla secrezione di muco, se tenendovi per mano, anche se la tua destra ha una grave malformazione infettiva e pure degenerativa, se accarezzando i vostri visi scavati dalla differite e butterati dall’acido che vi hanno gettato contro perché pensavano di migliorarvi, il vostro amore persiste, allora sentirete nell’aria il dolce profumo della bellezza di due cuori che battono allo stesso tempo.

            E non importa se gli altri che vi sono intorno sentiranno solo un tanfo, come se una mucca avesse calpestato un maiale appena uscito da una fogna di Manhattan.

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              Autostrada per l’amore [Domande perBeni]

              Amore e bancomat: il dubbio di Fra74

              “Gentile signor Beni, come faccio a far capire alla mia fidanzata che, dopo che l’ho portata a cena in un ristorante dove i camerieri hanno i guanti, sarebbe un bel gesto di riconoscenza da parte sua pagare l’autostrada?”
              Fra74

              Amore al bancomat

              Antonio P. Beni risponde

              Gentile Fra74, dopo che ho letto la tua missiva mi sono chiesto come mai i nostri politici non fanno nulla al riguardo.

              Siamo una generazione in crisi: sentimentale, sociale e soprattutto economica.

              Dodici ore fa ho portato una ragazza fuori a cena, costo 120 euro, solo perché ho evitato di mangiare.
              Poi siamo andati a teatro, costo 80 euro, grazie ad un coupon scaricato sapientemente due anni fa.
              Infine siamo andati a bere qualcosa al lounge bar che affacciava sul Duomo di Milano, costo 55 euro.

              Tornando a casa, per evitare il traffico, abbiamo preso l’autostrada, costo 5 euro.

              In totale ho speso 260 euro.
              Lei, la ragazza, non ha neppure fatto il gesto di tirare fuori un euro dalla sua minuscola e insignificante borsetta nera con glitter luce.

              Essendo la prima nostra uscita ho ricevuto in cambio un bacio e una carezza sul collo.

              Dopo questa esperienza, dopo la tua lettera e dopo un’analisi con il mio consulente bancario, ho capito tre cose:

              1. Autostrada per l’amore è un problema che hanno otto milioni di uomini ogni ora nel mondo
              2. Il redditometro indica che il costo di una Escort è più basso del 27%
              3. Se proprio occorre andare a cena e non sei con una escort, allora fingersi vegano metodista transitorio. E’ una rara malattia che dura tre ore che non permette di spostarsi in auto, di mangiare in locali costosi e di spendere in bar

              Ad ogni modo, due ore fa ho incontrato l’ex moglie di Trump che si offerta di offrirmi la cena in cambio di sesso.
              Forse potrebbe essere questa la soluzione …

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                Amore senza sesso: è vero amore? [Domande perBeni]

                Amore senza sesso, il dubbio di CherryRed

                “Caro Beni, ho sempre pensato che l’amore fosse qualcosa di romantico e poetico.
                Da tre anni ho una storia che è come un sogno!
                Lui è dolce e gentile come un principe.
                Mi porta in giro per il mondo, mi regala gioielli, fiori, auto, gelati e case.
                Il problema è che non facciamo sesso!
                Che senso ha l’amore senza amplesso?”
                CherryRed

                Amore senza sesso: è vero amore?

                Antonio P. Beni risponde

                Gentile CherryRed, il tuo è un problema comune a tutte le donne sopra gli ottanta anni.
                E’ vero che ne hai 27 e puoi ancora mangiare una mela senza che scappino via gli incisivi, ma hai l’occasione di vivere l’amore vero, quello disinteressato.

                Una ricerca che ho condotto alcuni anni fa dimostrava che il 40% delle coppie sta insieme senza fare sesso.
                Il problema era che il restante 60% lo faceva tradendo il partner con l’altro 40%.

                L’alchimia che si trova tra le lenzuola a volte è fugace, a volte è sagace, e spesso è mendace.
                Così si ha Amore senza Sesso.

                Quando mi fingevo sessuologo nella Clinica del dottor Kinder, prima che mi arrestassero per millantato credito in banca, incontrai una coppia come la vostra.

                Lei era alta, mora e depilata quanto basta per capire che era maggiorenne, lui era brutto e ricco, senza capelli ma con banconote da 500 mila euro al posto del cappello.
                Il loro era un amore vero.

                Lo capivi da come gli occhi di lei si illuminavano anche senza l’uso dei suoi dodici diamanti, uno per ogni dito.

                Il problema era che l’amore non basta se uno dei due ha talmente tanti complessi da sentirsi inadeguato e brutto anche vicino ad un cane bagnato, sporco, puzzolente e perfino morto.

                Dalle tue parole capisco che il problema tra voi è lo stesso.
                Se vuoi che l’amore sia sopra ogni cosa e, quindi, che lui sia sopra di te, allora devi diventare brutta.

                Solo così potrà, il tuo scorfano d’uomo, non avere il dubbio che il tuo amore è solo una strisciata di carta Visa.

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                  Amore finito: vivere nel ricordo o dimenticarla? [Domande perBeni]

                  Ricordo della moglie: il dubbio di Mimmo79

                  “Gentile Beni, ho sempre amato mia moglie ma ha deciso, dopo cinque anni di matrimonio, di lasciarmi, ovvero di morire.
                  Cosa devo fare?
                  Vivere nel suo ricordo o dimenticarla con un’altra?”
                  Mimmo79

                  Vivere nel ricordo o dimenticare l'amore che fu? Risponde Antonio P. Beni, esperto in aMORE (con la a minuscola)

                  Antonio P. Beni risponde

                  Caro Mimmo79, la tua lettera mi ha intenerito, soprattutto quando mi hai descritto come tua moglie è tragicamente morta.
                  Cadendo dalla ruota panoramica mentre imitava la scena del Titanic.

                  Deve capire che l’amore è un mistero chiuso dentro ogni cuore e solo li si trovano le risposte.
                  Anche se spesso si può comprare amore a buon prezzo con un diamante o con una cena da Princi.

                  Lei può trovare un’altra donna, magari anche amarla, ma non potrà mai scordare la sua prima moglie e la scena di lei che vola nel vuoto dicendole «non dimenticare di …», frase che non riuscì a terminare per colpa della fisica.
                  «In presenza d’aria, a causa dell’attrito, i corpi possono cadere con leggi orarie differenti da quelle del moto uniformemente accelerato», ma comunque cadono.

                  Col nuovo amore non potrà andare al Luna Park, non potrà guardare «La Ruota della Fortuna», non potrà dire «andiamo a mangiare al ristorante La Ruota».

                  Se pensa che questa sia vita, che un nuovo amore possa accettare queste privazioni, allora lo trovi e chiarisca subito con la nuova amante se c’e’ qualcosa che non deve dimenticare, almeno in caso di morte prematura avrà delle risposte …

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                    Perché dimenticare l’amore? [Domande perBeni]

                    Dimentica l’amore
                    (ma non di buttare la pasta)

                    “Gentile Dr. Beni,
                    c’è quest’ uomo che abita con me e dice di essere mio marito, ma io non so chi sia. 
                    Parenti e amici mi dicono che il giorno delle mie nostre nozze, dopo il sì di risposta al prete, sono fragorosamente caduta. 

                    Al mio risveglio ricordavo tutto, il mio nome, le scuole frequentante, il pin della sua carta di credito, ma di lui niente!

                    Tra tutto quello che si può dimenticare, perché io ho dimenticato l’amore?”
                    Drusilla

                    Dimenticare un amore?

                    Antonio P. Beni risponde

                    Cara Drusilla, la tua lettera mi ricorda una storia che lessi due giorni fa.
                    Una storia bellissima, avvincente e speciale.
                    Peccato che non ricordi il finale, i protagonisti e la storia stessa.

                    L’amore è spesso un perdersi e ritrovarsi.

                    La maggior parte delle persone dopo pochi anni di convivenza commenta nel buio della notte “Perché mai sto con questo?”

                    Nel tuo caso non hai dovuto attendere mesi o anni, né di spegnere la luce.

                    Quando l’amore della tua vita diventa un estraneo e sono passati solo due minuti, le domande da farsi sono altre.

                    1. Ho chiuso l’acqua prima di uscire?
                    2. Potrei essere già sposata con un altro e non saperlo?
                    3. Perché mi ricordo della suocera di questo?

                    Ho studiato un caso come il tuo durante il mio tirocinio.
                    Al tempo ero giovane, inesperto e amavo sniffare arachidi salate in superficie.
                    Lei si chiamava Eva, aveva vent’anni ed era bellissima.
                    Mi innamorai senza pensare alle conseguenze.

                    Infatti, dopo una fugace fuga d’amore a Casoria, cittadina che al tempo ere definita la Parigi di Napoli Nord, lei mi lasciò.
                    Il motivo fu semplice, non ricordava io chi fossi, né perché volessi costringerla a sniffare arachidi.
                    La delusione fu tanta, mi durò quasi due giorni.

                    Capisco che tuo marito oggi si senta frustrato, solo e senza leve per farti stirare le sue mutande, e che tu ti senta di tradirlo ogni volta che vai a letto con lui, ma avete un’opportunità.
                    Rinnovare ogni giorno il vostro amore: dimentica cosa vi sta dividendo, ricorda solo cosa vi ha uniti.

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                      Amarsi a distanza: è possibile? [Domande perBeni]

                      Credi nell’amore a distanza?

                      “Gentile Beni, la scorsa estate ho conosciuto una tipa.
                      Ci siamo incontrati ad una festa, vomitavamo tutti e due nella stessa tazza.
                      Due giorni di passione poi lei è tornata nel suo Paese.
                      Io in Italia e lei in Messico. Credi nell’amore a distanza?”
                      Pippoepluto3

                      Amarsi a distanza, è possibile? Risponde Antonio P. Beni, esperto in aMORE (con la a minuscola)

                      Antonio P. Beni risponde

                      Caro Pippoepluto3,
                      il vostro amore ricorda le epiche storie di passione dell’ottocento.

                      Storie in cui tutti erano contro l’amore della coppia e nessuno pensava che la vita media fosse sotto i quarant’anni.
                      Premetto che credo dell’amore a distanza sono un fun fin da quando a dieci anni mi innamorai del pianeta Giove.

                      Se la distanza tra due punti si calcola così:
                      Per due punti con la stessa ordinata, la distanza è definita dal valore assoluto della differenza tra le ascisse e si indica con d(A,B)=|xAxB| …

                      La distanza tra voi non è matematica, ma geografia.

                      Ogni giorno ti chiederai sei in Messico qualcuno sta inzuppando il pane nella Sopa de limon della tua ragazza.

                      Così come ogni giorno, con il fuso orario, la tua chamaca ti vedrà su skype con occhiaie che fanno pensare a complessi lavori manuali.
                      Cosa che la costringerà a pensarti troppo impegnato con donne digitali.

                      Sono però un fun degli amori a distanza, per questo voglio fornirti qualche consiglio:

                      1. Evitate di litigare, soprattutto se uno dei due ha problemi di emorroidi e ogni cibo che tocca è piccante o fritto. O fritto nel piccante
                      2. Vietata la gelosia.
                        Se sui Social la vedi sempre semi nuda alle feste, ricorda che solo con te ha vomitato nella stessa tazza!
                      3. Momenti Speciali.
                        Ogni chiamata, video, o messaggio, deve essere un momento speciale. Momenti unici, come quando vinci per la prima volta a tombola con la cartella di tua nonna morta l’anno prima.

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