Vendo dati smog luglio – settembre 2017
Periodo di pedalate: primi di luglio, fine settembre.
Come ogni tre mesi, sostituisco il filtro della maschera antismog.
Perchè recarsi al lavoro in bici è un’ottima idea – per la mente e per il fisico – ma richiede le opportune difese.
In primis, la maschera antismog contro le polveri sottili, il «mostro» invisibile.
D’altronde, il suddetto filtro (lercio) ricopre un ruolo statistico importante: in assenza di dati credibili sull’inquinamento reale a Napoli, lo stato di usura del filtro della maschera antismog è un ottimo indice di misurazione dell’avvelenamento dell’area cittadina.
Il sottoscritto, vista la perenne crisi economica che attanaglia le Istituzioni, è disposto a vendere agli enti interessati, il filtro sporco di smog per eventuali misurazioni.
Al museo nazionale non c’è smog?
Il sito dell’ARPAC CAMPANIA riporta le tabelle riassuntive relative alle “Mappa interattiva Rete di Monitoraggio della Qualità dell’aria” con le zone ed una media giornaliera dell’U.M.
Tabelle comprensibili solo ad un esperto.
Ad esempio, nel momento in cui scrivo, al Museo Nazionale di Napoli, per ottobre 2017, viene indicata una media giornaliera pari a 39.
Ad Acerra, invece, nello stesso periodo, nei pressi della scuola Caporale, c’è un pericoloso 54 digitato in rosso – credo, per indicare, un valore superiore alla media consentita.
Dunque, dalla dati ARPAC, si evince che nella zona del museo nazionale di Napoli, congestionata dal traffico H24 e smog alle stelle, l’inquinamento non supera il livello di pericolo?
Interpreto bene i dati pubblicati?
Lo scrivente, ogni giorno, in bici attraversa la suddetta zona.
Continui zig-zag tra le auto bloccate nel solito mega-ingorgo, incrocio paralizzato a tutte le ore del giorno, vigili eroici per il rispetto del semaforo, autobus che sbuffano fumo nero e l’esercito di scooter guidati da mille Valentino Rossi senza regole.
Tutti davanti al museo nazionale di Napoli.
Ogni giorno.
Per tutto l’anno.
La testimonianza dei livelli di smog sono stampati sul filtro della maschera antismog: le macchie scure parlano chiaro – al contrario dei numeri dell’ARPAC.
Proposta: un filtro al posto della centraline
Se ho ben inteso le informazioni divulgate dall’ARPAC CAMPANIA, deduco il malfunzionamento delle centraline installate nei pressi del Museo Nazionale.
Propongo di sostituire questi costosi macchinari – forse, privi della corretta manutenzione? – con i filtri della maschera antismog dei vari ciclisti napoletani.
Per risparmiare i soldi dei contribuenti ed ottenere dei dati reali dell’inquinamento.
Per i mesi precedenti, metto a disposizione i miei vecchi filtri.
Lerci, sporchi, usurati ma veri indicatori dello smog cittadino.