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Tag: Bersani

Il Bersani che non ti aspetti

In banca

«Se sposta il suo conto corrente da noi, non verrà addebitata nessuna spesa di chiusura» enuncia l’impettito uomo d’affari.
«Davvero non pagherò subdole penali dichiarate in caratteri invisibili sotto un asterisco truffaldino dietro un cavillo scritto in burocratese?» replico stupito.
«Confermo: per la Legge Bersani nel cambio della banca non pagherà un centesimo» ribatte lo zelante impiegato.

Al telefono

«Per la Legge Bersani, se accetta le nostra offerta, nel cambio di operatore non dovrà pagare nulla. Riceverà una sim nuova con tariffe super scontate!».
E’ la martellante premessa ripetuta dalle compagnie telefoniche per convincermi a cambiare gestore ed accettare la convenientissima promozione del momento.

«Per la Legge Bersani, se accetta il tutto incluso, non pagherà penali se passa con noi».
E’ il medesimo slogan rassicurante spiegato dal call center polacco se propendo per la vantaggiosissima proposta di Telecom Italia.

In auto

«Non si preoccupi, per la Legge Bersani lei usufruirà della stessa classe di merito di sua nonna risparmiando una discreta somma, non so se mi spiego» ammicca il promotore assicurativo.
«Accetto subito!» azzardo felice dopo aver visionato (con depressione crescente) dei preventivi per il rinnovo dell’RC auto più alti del valore della macchina da assicurare.

Il Bersani che non ti aspetti

«Per la Legge Bersani non verranno addebitati costi»

Il pacchetto delle liberalizzazioni proposto dall’allora ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani (2007, Prodi) comporta tutt’oggi delle innegabili conseguenze positive per noi cittadini.

Da allora, quanti Governi e promesse si sono susseguite?
Innumerevoli riforme annunciate e lasciate marcire nei cassetti del Parlamento.

Dunque, diamo a Pier Luigi ciò che è di Pier Luigi: il merito di aver migliorato – un primo passo, certo – la vita degli italiani.
Dopotutto, in due anni (dal 2006 al 2008) l’ex segretario del PD nonché ex Premier ha realizzato piccole e concrete riforme annunciate e mai compiute da altri quotati politici.

Per apprezzare i suo operato, provate a rispondere a questo semplice quesito: riuscite ad indicare un altro nome che ha operato come il buon ministro Bersani?

PD-PDL, la nuova guerra dei Roses «per il bene del Paese»

PD-PDL, sposati da vent’anni

Litigano da più di vent’anni ma continuano a restare insieme.
Lui è arrogante, lei è permalosa, impossibile trovare un punto comune.

Lui ama la libertà anarchica tipica di chi vive senza regole, lei è petulante, boriosa e autolesionista. 
Insieme sono capaci di distruggere qualunque cosa/persona incontrino sul loro tortuoso cammino, eppure convivono sotto lo stesso tetto.

Chi li conosce, ammette sconsolato: «sono il diavolo e l’acquasanta» e come tutti gli estremi si scontrano e si attraggono.

La diversità apparentemente palese è in realtà meno evidente di quanto appaia e dopo le urla pubbliche segue un’appassionata riappacificazione privata.

La guerra dei Roses (The War of the Roses, 1989)

Finti litigi, vere alleanze

La «guerra dei vent’anni» sfocia in lunghe e profonde crisi ma lui&lei trovano sempre un armistizio e «per il bene dei figli» evitano traumatiche separazioni.

La coabitazione forzata continua per interessi superiori e convenienza reciproca non certo per Amore.
D’altronde, gli adulti ragionevoli sono consci che a volte è necessario mettere da parte i sentimenti – o peggio ancora gli irrealizzabili ideali  – per necessità anche se sono convinti di poter vivere meglio l’uno senza l’altro, due entità egocentriche e fortemente individualiste che si sacrificano «in modo responsabile».

La separazione?
E’ un pensiero ricorrente ma è anche rischioso: nessuno vuole abbandonare la dimora ed i privilegi costruiti faticosamente nel tempo.

Va bene odiarsi ma con la sicurezza del tetto domestico.


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