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Tag: calabria

Sante Roperto e quelle magiche atmosfere della Calabria dimenticata

Sante Roperto, La notte in cui gli animali parlano

Ho un debole per i romanzi ambientati in Calabria, l’ammetto.

Il mare alto già a riva, le lunghissime giornate trascorse in spiaggia (piena di sassolini), la pelle arrostita, gli alberi di fichi, il verde intenso, i paesini arroccati sulle colline, le strade desolate sotto il sole cocente, i volti degli anziani scavati dal tempo, le vacanze dell’infanzia.

E dunque, riconosco ed amo le atmosfere profumate raccontante dal bravo Sante Roperto in La notte in cui gli animali parlano.

Sante Roperto, l'autore di "La notte in cui gli animali parlano"

Gli amori non vissuti

La notte in cui gli animali parlano è ambientato tra le viuzze di Conflenti, piccolo paesino in provincia di Catanzaro che, scopro con divertimento, esistere per davvero.

Il protagonista è proprio Conflenti – il paese – il luogo dove la storia inizia e tutto finirà.

La trama, come un cerchio ideale, si chiude alla perfezione: passato e presente confluiscono nell’unico punto capace di concentrare i destini dei vari personaggi.

Matteo e Claudia, l’amore giovanile non vissuto, si alimenta del ricordo.
Ma il ricordo idealizza, pone su un immeritato piedistallo l’oggetto del desiderio.
Il desiderio è anche forza: le mille vicissitudini di Alessandro, il nonno di Matteo, partito per la seconda guerra mondiale con il sogno di tornare dall’unico, grande amore della sua vita.

 

Perché leggere La notte in cui gli animali parlano

Trattasi un romanzo di pura evasione.
Storia leggera, il libro alterna il presente (Matteo) col passato (nonno Alessandro), sempre incentrato sui sentimenti puri, tipici del tempo che fu.

Scritto con uno stile lineare, le pagine corrono via veloci fino all’atteso finale.
Piacevole, nostalgico al punto giusto, Sante Roperto non scade mai nei facili sentimenti.

Dopotutto, chiunque di noi potrà ritrovarsi nelle riflessioni di Matteo e Claudia.
Ed è il risulato al quale aspira l’autore:

Ogni Lettore, quando legge, legge se stesso
(Marcel Proust)

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La Ringhio scommessa

Ringhio Gattuso disonesto?

Il Gennarino Nazionale coinvolto in un (possibile) giro di scommesse calcistiche mi desta una pacata ma amara riflessione.
Gattuso, l’uomo del Sud onesto, l’emigrante di successo esempio di integrità sportiva e morale, l’icona del grintoso portatore di sani e antichi ideali, l’ultimo samurai accusato di manipolare incontri di serieA.

Possibile?

Chi è il vero Ringhio Gattuso

Se fosse vero, un altro pezzo del puzzle andrebbe a farsi friggere.

L’immagine del nostro calcio bistrattato, già malato grave, si inasprirebbe ulteriormente e la credibilità dei giocatori-mercenari sarebbe inferiore anche a quella dei politici in campagna elettorale.

Ma in me è ancora nitido il ricordo del Ringhio Campione del Mondo, lo sguardo fiero del calabrese trionfatore in terra tedesca, la rabbia dell’uomo venuto dal nulla, la rivincita di tutti gli italiani derisi all’estero, l’orgoglio del combattente per il sogno realizzato, l’urlo liberatorio di chi si è fatto da solo, le lacrime di gioia per l’incanto del momento, gli occhi della tigre affamata di vittorie.

E’ lui il vero Rino Gattuso!

La Ringhio scommessa

Punto tutto su Gattuso innocente

Tolto il mutuo, le bollette, l’IMU, la TARSU e la TARES, le spese per i regali di Natale, la tombola di beneficenza ed il capitone della vigilia, punto tutto ciò che resta dallo stipendio sull’innocenza di Gennarino.

Scommettiamo che vinco?


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