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Calcio, amore e … capricci: quando il campione è triste

L’esempio più famoso: lo sguardo verso il basso, il capo chino e l’espressione malinconica di Mario Balotelli.
Seguono volti meno noti ma pur sempre infelici: l’interista Mauro Icardi qualche settimana fa, il francese del Milan Jérémy Ménez l’ultimo depresso.

Dopo l’agognata rete, la star del calcio non esulta.
Anzi, invece di esplodere in una gioia spontanea, ostenta un’espressione offesa.

Calcio, amore e ... capricci: quando il campione è triste

Come un bambino capriccioso, la stellina è convinta di aver subito un’ingiustificata punizione e pretende prima le scuse e poi le nuove coccole.
Il campione cresce nella (sua) persuasione di essere un divo, un fotomodello da venerare che non merita critiche, un vero uomo indiscutibilmente perfetto da amare, sempre.

Ma il paterno procuratore rassicura: la faccia offesa del giovane viziato del pallone è un messaggio d’amore verso gli ultrà gelosi, schermaglie tra folli innamorati, dopotutto gli uni necessitano degli altri.
Quando la crisi è lampante, i blasonati capitani della serieA si abbassano a discutere con i fans incalliti: dopo i chiarimenti selvaggi, ritorna la pace e scoppia nuovamente la passione.

Al prossimo gol – speriamo tra le mura di casa – il (finto) campione corre ad esultare sotto la curva innamorata.
Il malumore è superato, la ferita rimarginata, il calciatore capriccioso è di nuovo felice.

Balotelli, rigore sbagliato ed espulsione: colpa di un tweet

La previsione

Il mio tweet delle 19.36 – settantanove minuti prima dell’inizio del big match Milan-Napoli – si insinua tra la cresta appuntita ed il cervello incerto di Super Mario:

“stasera prevedo un rigore a favore del #milan con errore di @FinallyMario balotelli. Cmq sia errore influente ai fini del 3a0 per il #napoli”

Balotelli, il mio tweet negli spogliatoi

Immagino la scena nello spogliatoio rossonero: pettorali all’aria, smartphone tra le mani, cuffie bianche nelle orecchie, Balotelli ascolta la sua playlist preferita in cerca della concentrazione smarrita.

Il cellulare vibra, giunge una notifica via twitter: “sei stato menzionato”.
Incuriosito, superMario pigia col pollicione sullo schermo e legge il mio tweet.

Ridacchia nervoso mentre l’Iphone passa tra le mani dei compagni: scherzi, virili pacche sulle spalle, battute scaramantiche per sdrammatizzare ma è evidente, il dubbio si è incuneato tra i giocatori, la fiducia incrollabile nel tiratore infallibile di penalty vacilla, la domanda aleggia tra la squadra: Balotelli può sbagliare un calcio di rigore?

Balotelli ed tweet maledetto

Il labiale di Balotelli

Il malefico cinguettio perseguiterà il bomber rossonero fino al 17′ del secondo tempo quando sbaglierà il suo primo rigore da professionista, il ventiduesimo (interrompendo una serie di ventuno centri consecutivi).

Il Napoli trionfa al Meazza e SuperMario non si dà pace, a fine partita sbraita, urla inviperito: «datemi il cellulare, voglio cancellare il mio account da twitter!».

I compagni cercano di calmarlo ma Balotelli è un furia, carico di rabbia corre verso l’arbitro: «tu non sei su twitter, non puoi capire!» strepita esasperato.

E difatti l’arbitro non lo perdona: alla conseguente espulsione, dal labiale dello stupito SuperMario si carpiscono poche, laconiche parole di meraviglia: «ma tu non sei nemmeno un mio follower, perché?»

Balotelli stupito in cerca di nuovi follower

 

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