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Tag: capri

Capo Miseno, il faro delle meraviglie [FOTO]

Il fascino di Capo Miseno

Ci sono dei luoghi che colpiscono più di altri.
Per fascino, storia, bellezza naturale, mistero.

Capo Miseno rientra in questa categoria.

A pochi chilometri da Napoli, nel cuore della zona flegrea, un litorale magnifico con una vista straordinaria.

Capo Miseno, luogo meraviglioso alle porte di Napoli

Da giovane, in bici a Capo Miseno

Da giovane raggiungevo il mare di Miseno in bici.

Abitavo in un paese limitrofo, a pochi chilometri da Bacoli, il comune della spiaggia di Miseno: meno di un’ora di pedalate con lo sforzo massimo per superare la salita del castello di Baia, poi una lunga discesa fino alla villa comunale di Bacoli, poche centinaia di metri e giungevo sulla spiaggia libera di Miliscola.

Con la bici parcheggiata in spiaggia, senza ombrellone e creme solari, un panino e tanto sole.
Capri di fronte, a destra Procida e poi Ischia.
Un tuffo, due bracciate, il pomeriggio rientro a casa.

Miliscola e la spiaggia di Capo Miseno

Il faro di Capo Miseno

Da quanto non visitavo il faro di Capo Miseno?
Troppo tempo.

Il sole è già caldo, un vento fastidioso non rompe la magia del luogo.
La vista resta eccezionale, come vent’anni fa.
Oggi, però, niente bici: l’auto mi porta fin sopra la collina, dopo la grotta ai piedi del faro.

Parcheggio e fotografo.
Il panorama è come lo ricordavo: magnifico.

Il faro di Capo Miseno

Lo smartphone riuscirà ad immortalare la magia di questi luoghi?
Ci provo.

Il magnifico panorama dal faro di Capo Miseno

Qualche altro scatto prima di andar via.

Il magnifico panorama dal faro di Capo Miseno

Un post per l’album fotografico

Scarico le foto sul computer, le osservo soddisfatto.
Rifletto: questa domenica di fine marzo merita un ricordo speciale.

Scrivo questo post di getto e l’album delle foto di Capo Miseno entra di diritto nel diario digitale del sottoscritto.

Riguardo le foto.

E’ vero, certi luoghi sono speciali.
Confermo: Capo Miseno rientra in questa categoria.

Il magnifico panorama dal faro di Capo Miseno


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Grotte di Seiano, panorama mozzafiato [FOTO]

Grotte di Seiano, 800 metri dopo …

Lunedi 19 settembre

Quindici minuti, è il tempo necessario per attraversare la Grotta di Seiano, la galleria che da Coroglio porta ai piedi della collina di Posillipo.

Meno di ottocento metri e ci lasciamo alle spalle l’ex Italsider, il «mostro» di Bagnoli.
Meno di ottocento metri per giungere nel magnifico parco archeologico -ambientale di Posillipo o del Pausilypon, tra il vallone della Gaiola e la baia di Trentaremi.

Usciti dalla grotta, ci aspetta un panorama mozzafiato, impossibile (per il sottoscritto) da descrivere.

Panorama dalle Grotte di Seiano, Napoli

Procida, Ischia e Capri: il trio delle meraviglie

La pioggia della notte spazza via la foschia, i colori sono vivi e la visuale perfetta.

Alla nostra sinistra, dopo la baia di Trentaremi, la zona flegrea, Capo Miseno, Procida ed Ischia sono in mostra per uno scatto perfetto.

Dopo la Gaiola, Capri è in posa: la vanesia signora distesa nel mare attende solo di essere immortalata.

Capri dalla Gaiola, Grotte di Seiano

La galleria fotografica

Le parole sono superflue, il luogo è un concentrato di storia e natura unici nel loro genere.
A voi Lettori la mia testimonianza.


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Il fascino dell’isola (vista dalla terraferma)

L’isola vista dalla terraferma

«Bella Capri! Appena possible torno per un weekend!» sospiro mentre da Pozzuoli osservo l’isola.

Il vento spazza via le nuvole, il panorama è limpido, la visuale nitida.
Capri sembra una donna distesa, affascinante.
Già, affascinante osservata con i piedi saldi sul continente, con la possibilità di girare le spalle e fuggire via dove desidero.

Auto, metropolitana, treno ed aereo sono – in teoria – disponibili.
Spazio infinito, nessun confine fisico limita la mia libertà.
Scatto la foto, «proprio bella Capri!».

Gli isolani come vivono sull'isola?

La vita sull’isola

Come sarà l’inverno su un’isola?
A quale velocità scorrono le giornate a Procida, un fazzoletto di terra raccolto in un palmo di mano?
Col maltempo ed i collegamenti sospesi, quale sensazione pervade un luogo immerso nel mare?

La realtà, poi, si capovolge con la bella stagione.
L’invasione dei turisti – pendolari e non – sconvolge gli equilibri e porta nuova linfa vitale.
Per un paio di mesi il caos travolge l’isola per poi far posto di nuovo al silenzio assoluto.

Come nel libro di Enzo G. Napolillo

Penso alla vita di Salvatore, il protagonista del bel libro di Enzo G. Napolillo,
Le tartarughe tornano sempre ambientato a Lampedusa.

Perché Lampedusa può essere una prigione per chi ci nasce e la terra promessa per chi sogna una vita diversa da guerra e violenza.
Dipende dal destino quale prospettiva ti regala.

Forse la citazione vale per tutti i luoghi?

Per quanto tempo resisti?

Chi nasce su un’isola, fin da piccolo, si abitua ai ritmi dell’oasi.
Prigione o Paradiso?
Dipende dalla prospettiva (personale) con la quale osservi il mondo.

Per il sottoscritto – cittadino metropolitano – trascorrere la vacanza in un luogo isolato è un piacere: niente affollamento, zero stress, calma e relax.
Il piacere è totale perché terminata la settimana di ferie, torno a casa a respirare boccate di sano smog, passeggiare per la città, ritrovare i miei piccoli, grandi «mostri» di sempre.

Riuscirei a vivere su un’isola?

Mentre rifletto, immagino che dal belvedere di Capri – proprio nello stesso istante – un isolano guarda Napoli, punta con lo smartphone la costa e scatta una foto.
Perplesso, si domanda: «come riescono a vivere in città?».


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