El Cafesino, auguri!
El Cafesino compie un anno.
Andrea ed Erika, genitori felici, festeggiano orgogliosi.
Fieri della giovane creatura, offrono caffè e pasticcini agli amici.
L’evento mondano non passa inosservato agli occhi attenti del sottoscritto, reporter on the road del Centro Direzionale di Napoli.
L’inchiesta scotta – come il buon caffè di Andrea.
Perché la data di nascita di El Cafesino è la prova schiacciante: si tratta di un chiaro caso di destini incrociati.
El Cafesino e Maticmind
Gennaio 2016, nasce Maticmind Napoli
Poco distante, i vagiti di El Cafesino attirano la nostra attenzione, novelli abitanti dell’isola G6.
Soffia il vento di febbraio, cade la pioggia pazzarella di marzo, ci scongeliamo con il primo, dolce sole di primavera, cerchiamo refrigerio dal caldo torrido d’estate.
Insieme ad Andrea, Erika ed i ragazzi dello Staff, trascorriamo le nostre pause di lavoro: al bar, sempre disponibili, ad ogni stagione, pronti a rifocillarci.
E’ trascorso il primo anno.
Volato via tra mille novità.
Andrea Petringolo, emozionato, ringrazia e saluta da dietro al bancone – come sempre.
La giovane famiglia guarda avanti: il tempo di un brindisi e poi si torna a sfornare caffè per tutti i gusti.
Lo Staff
Dietro ogni successo, opera sempre una squadra coesa.
Uno scatto per immortalare i collaboratori di Andrea ed Erika: Stefany, Cosmin, Francesca (manca all’appello l’altra Francesca).
Sono – a tutti gli effetti – parte essenziale della grande, giovane famiglia di El Cafesino.
Niente «mostri», oggi si festeggia!
Oggi (9 gennaio) è un giorno di festa.
Niente «mostri» da combattere, amici Lettori, c’è da festeggiare un compleanno.
Depongo lo smartphone nel taschino, mi accomodo, gusto un un buon caffè.
Da El Cafisino, ovviamente 🙂
Facebook, ecco il commento più digitato
By Mario Monfrecola
On 27 Gennaio 2014
In Tecnologie
facebook, gli ultimi 100 commenti?
E’ evidente, il 99% degli utenti registrati a facebook genera contenuti inutili.
Difatti, il mondo dell’informazione vivrebbe bene anche senza i milioni di post digitati da ogni angolo del Pianeta da chiunque.
La mia amara considerazione non vuole essere una critica al citizen journalism ovvero il giornalismo partecipativo bensì a tutti coloro che utilizzano i social network in modo distorto.
Per dimostrare la mia tesi, ho analizzato gli ultimi cento commenti dei miei «amici» presenti sul sito di Mark Zuckerberg.
Uno studio senza precendenti
Uno studio serio (e senza precedenti) su un vasto campione che ben rappresenta la popolazione globale: i miei contatti vanno dallo studente (di ogni ordine e profitto) fino al professore universitario, dall’imprenditore al disoccupato, non manca la casalinga di Voghera e nemmeno la donna in carriera.
Sportivi, obesi, ristoranti e attività commerciali, esperti informatici e cialtroni, nonne, zie, mamme e papà, single, amanti, suocere … i miei «amici» accedono dal pc di casa e dal computer dell’ufficio, via smartphone e con i tablet di ultima generazione.
E cosa scrivono di tanto interessante?
Il commento più digitato
Condividono contenuti già condivisi da altri utenti creando un circolo vizioso senza fine (privo di valore aggiunto).
Si potrebbe pensare che il meglio del superfluo lo si legga nei giorni delle ricorrenze, i compleanni su tutti.
E’ vero, si sprecano le frasi profonde e sincere al festeggiato di turno («auguri») ma la mia indagine smentisce questo luogo comune e fornisce un risultato sorprendente: il commento più scritto su facebook è lo sbalorditivo, intenso, appassionato, filosofico «AHAHAHHAH».
Da notare: la potenza di questo commento mette fine a qualsiasi conversazione.
AHAHAHHAH
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