Bookcrossing in ufficio, è già realtà!
«Il Diario di una schiappa? Mio figlio li ha letti tutti, ora è cresciuto, li abbiamo sulla mensola a prendere polvere, se vuoi te li porto».
In ufficio la scintilla nasce per caso, tra una chiacchierata innocente ed una mezza richiesta rivolta a Paola – lettrice seriale e persona disponibile.
Detto fatto: il nostro bookcrossing è realtà!
I primi volumi colorati dell’autore statunitense Jeff Kinney distribuiti a colleghe e colleghi, prima stupefatti e poi sorridenti.
Con una promessa: «a fine lettura, riporta il libro in ufficio».
Pronti per una nuovo prestito.
I tre punti del successo
L’ufficio è l’ambiente ideale per il bookcrossing per ovvi motivi:
- l’ambiente è circoscritto
- le persone sono fidate
Due elementi fondamentali per essere sicuri di consegnare il libro a chi è veramente interessato.
E – particolare non trascurabile – in ogni caso, con la certezza di recuperare il volume.
Inoltre, la condivisione aiuta a condividere: se il sottoscritto è il primo a mettere a disposizione un proprio libro, fornisce l’esempio diretto a colui che lo riceve.
E, come tutti i casi di successo insegnano, colui che riceve il libro gratis, a sua volta, sarà invogliato a prestare.
Bookcrossing in ufficio: dove possiamo arrivare?
Più rifletto, più mi convinco della bontà dell’idea!
Volo con la fantasia … addirittura, il successo del bookcrossing in ufficio potrebbe portare ad un’evoluzione inattesa: la creazione di una libreria aziendale!
Si!
Una libreria dove ogni impiegato può depositare un qualsiasi libro – dal manuale tecnico al romanzo – un regalo da condividere con gli altri colleghi.
Chi desidera leggere quel determinato volume, compila una semplice scheda col nome e la data del prestito, preleva il libro e, al suo posto, lascia la scheda informativa per comunicare agli altri la presenza di quel titolo e chi e quando lo ha prelevato.
Potrebbe davvero funzionare!
Se ampliamo l’idea, creiamo in tutti gli uffici d’Italia un piccolo spazio dedicato alla lettura gratis.
Ne parlerò con i miei colleghi, scruterò le reazioni ed il loro entusiasmo.
Il Diario di una schiappa ha iniziato il viaggio itinerante (e gratuito).
Ora, tocca convincere gli altri libri impolverati e abbandonati sulle nostre mensole: fermi sono sprecati, il loro posto è tra le mani di un nuovo lettore.
Ci proviamo?