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Tag: cronaca

Un debito è per sempre Vol.1, di Alexander Hartung (recensione)

Alexander Hartung, un giallo a tinte forti

Ancora sazio dal precedente libro, con la superbia del Lettore MangiaPagine, casco nel tortuoso mondo di Jan Tommen detective della omicidi di Berlino – e la sua ragazza Betty.

Era mia intenzione utilizzare Un debito è per sempre Vol. 1 come digestivo: tra un romanzo e l’altro, per digerire e prima di immergermi a capofitto in una nuova storia, leggo il poliziesco di Alexander Hartung.

Stavolta, però, invece di smaltire, ricevo un pugno nello stomaco che lascia il segno.

Un debito è per sempre Vol. 1, di Alexander Hartung | recensione

Nei peggiori meandri dell’animo umano

Con un susseguirsi di colpi di scena tipici del romanzo giallo, Alexander Hartung scava nell’animo umano.

Emergono verità che preferiremmo nascondere a noi stessi, i «mostri» presenti in ogni essere (dis)umano prendono il sopravvento.

Personaggi da cronaca nera – della peggiore specie – caratterizzano questo romanzo, immagino il numero zero di una saga noir ambientata nella capitale tedesca dei nostri giorni.

 

Consigliato ad un pubblico adulto

Chi ama il genere forte e digerisce i più cruenti delitti senza batter ciglio, troverà pane per i suoi denti.

La trama è densa di azione, dettagli a volte raccapriccianti, uomini dalle coscienze talmente sporche da far rabbrividire i ratti nascosti nelle oscure profondità delle fogne berlinesi.

Sconsigliato ai bacchettoni come il sottoscritto e a chi desidera un giallo allo Poirot.

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«Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli», scarica gratis l’ebook!

Perché il mio primo libro

Leggo “Mario Monfrecola” su Amazon come autore di un ebook e strabuzzo gli occhi!
Il mio nome sugli scaffali della libreria più grande al mondo, che emozione!

Immagino un cowboy del Texax cercare “HP” – la società nella quale lavora il nipote – e becca la testimonianza, una raccolta di articoli pubblicati sotto la spinta delle emozioni di quei difficili giorni, la cronaca informale di un dipendente sulla soglia del burrone e desideroso di non cancellare quasi vent’anni di professionalità per un cinico click da Palo Alto.

Rassicuro tutti: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli è il mio ultimo (e primo) manoscritto (definirlo libro appare esagerato anche all’autore).

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

L’ebook, la prefazione

«Mario, ci chiudono» la notizia giunge mentre sono in attesa del treno che da Gardaland mi riporta a Milano.
Sono in vacanza, stazione Peschiera del Garda ore 17,30: la telefonata del collega blocca l’entusiasmo per la giornata di festa (ironia della sorte, a decretare la fine è la medesima persona che diciotto anni prima portò il mio curriculum nell’allora EDS – nella quale fui assunto – poi confluita in HP).

E’ Il 7 luglio 2015: l’HP annuncia la chiusura della sede di Pozzuoli, gli uffici napoletani nei quali lavoro (insieme ad altri 160 esperti informatici).
Una e-mail e la vita è stravolta, la comunicazione di una multinazionale non prevede ringraziamenti e scelte ma concetti sinistri celati da termini aziendali.

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

«Ristrutturazione», «riorganizzazione» e «trasferimenti» per giustificare la chiusura della sede di Pozzuoli, nel territorio più depresso d’Italia dove la disoccupazione raggiunge percentuali bulgare.

A me, informatico flegreo coinvolto in prima persona, nasce l’esigenza di raccontare questo momento storico. Desidero evitare che un pezzo di vita – ero un neoassunto ventottenne, oggi un uomo di quarantacinque anni – cada nel dimenticatoio.

Decido così di raccogliere in questo ebook tutti i post pubblicati sul mio sito faCCebook.eu, articoli dettati dalle emozioni del momento privi di una qualsiasi pretesa informativa.
La cronaca di un lavoratore che vede demolire in sessanta frenetici giorni, le certezze costruite in quasi vent’anni di passione, professionalità ed etica.

Documentare questi drammatici giorni, mi appare – forse in modo del tutto irrazionale – giusto.

Ebook, download gratuito

Titolo: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli: 7 luglio 2015 – 14 ottobre 2015
Autore: Mario Monfrecola
Estensione del file: pdf
Dimensione del file: 3 MB
Download: gratuito

Descrizione
La testimonianza di un dipendente della sede HP di Pozzuoli negli ultimi, difficili mesi antecedenti la chiusura del sito informatico.

I soldi di Amazon in beneficenza

L’ebook è ugualmente in vendita su Amazon a 2,99€.
Il mio desiderio, invece, è distribuirlo gratuitamente ma il colosso americano impone un prezzo minimo ad ogni prodotto pubblicizzato.

Dunque, in attesa di attivare una promozione per il download free, mi impegno a devolvere in beneficenza gli eventuali ricavi.

Se dovessi vendere anche solo una copia, con la massima trasparenza, girerò i profitti a chi necessita.

Promesso.

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Contro la pornografia mediatica

Sky dice no alla pornografia mediatica

Apprezzo la scelta editoriale di Sky: non trasmettere il video dei due giornalisti uccisi in diretta tv da un ex collega (analogamente alle atrocità dell’ISIS).

Alison and Adam i due giornalisti uccisi in diretta tv

Alison and Adam i due giornalisti uccisi in diretta tv

Il tg delle venti è un contenitore degli orrori quotidiani che si consumano nel mondo, meriterebbe il bollino rosso per la tutela dei minori, proprio come accade per i film adatti ad un pubblico adulto.

I servizi mostrano dettagli raccapriccianti per attirare l’attenzione degli spettatori oramai assuefatti ad ogni tipo di visione a qualsiasi ora del giorno.

Rifletto su un particolare: l’esecuzione mafiosa di un malvivente appartenente ad un altro clan oramai occupa lo spazio minimo di un trafiletto di giornale, quasi fosse normale ammazzare una persona perché rivale.

La mia scelta: non guardo il video

Così decido di non guardare dallo spioncino della serratura, evito la trappola della tragica realtà presentata come un film d’azione, dieci secondi di choc e poi il successivo servizio sul concorso dei cani a Riccione.

La pornografia mediatica merita la censura, ognuno di noi stabilissce se rigettare l’informazione-spazzatura oppure premiare il diritto di cronaca corretto.

A voi il telecomando.

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A qualcuno (non) piace lo sciopero?

Sciopero, ogni giorno una manifestazione

L’Italia è il paese degli scioperi: non passa giorno senza una manifestazione di protesta.

Sfido chiunque a citare una categoria di lavoratori che negli ultimi anni non abbia incrociato le braccia almeno una volta.
Non vi affaticate, la ricerca presenta le stesse difficoltà bibliche provate dal povero cammello costretto ad attraversare la cruna dell’ago …

Dai calciatori ai parcheggiatori abusivi

Oltre ai soliti bistrattati  (operai, pensionati, disoccupati, esodati, cassintegrati, precari …) di nessun interesse mediatico,  ricordo anche le più clamorose astensione dei viziati giovanotti della serieA (luci della ribalta), degli attori di Cinecittà (tagli al cinema), dei parcheggiatori abusivi (pentiti, desiderano essere regolarizzati), delle prostitute (sfruttamento) ed – in ordine di tempo – degli ex ricchi, gli impiegati delle banche (e dei bancomat, all’asciutto in molte zone per l’intero weekend).

All’appello oramai ci sono tutti, dall’operatore ecologico all’imprenditore: mancano solo i preti, i mafiosi ed i politici.

I preti ed i mafiosi, per questioni etiche opposte, forniscono i loro “servizi” alla cittadinanza sempre e comunque,  non conoscono licenziamenti (se non per passare a miglior vita) né tantomeno riflettono sui diritti negati alle rispettive classi (almeno fino ad oggi).

Discorso diverso, invece, vale per i politici.

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Perchè i politici non scioperano mai

Se è vero che lo sciopero misura il disagio di una categoria, si comprende perché gli uomini delle Istituzioni e dei partiti – come i Reali o i regnanti di un tempo – non manifestino mai (semmai, manifestano gli altri per chiedere loro di rinunciare a qualche piccolo beneficio, richieste perlopiù inevase).

Una classe politica unisona, compatta e priva di contrasti, carente di (significative) discussioni, implosa sui propri privilegi, sorda alle esigenze altrui e scevra da contestazioni interne, nasconde certamente un «mostro» nell’armadio.

sciopero? No grazie


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Processo Mediaset: AAA cercasi carcere per Berlusconi

Le conseguenze del processo Mediaset

La paura per una eventuale condanna a Silvio Berlusconi – imputato al processo Mediaset – pervade il mondo politico.
Tutti a chiedersi stupiti: «veramente il Cavaliere andrà in prigione?».
Bisogna essere previdenti, occorre guardare avanti e chiedersi austeri: quale penitenziario può ospitare l’ex Premier?

Le polemiche tra i direttori delle carceri già impazzano: avere tra i detenuti una star del calibro del Cavaliere può far saltare il già precario equilibrio presenti nelle patrie galere.

La sua sola presenza porterebbe alla ribalta il problema delle carceri sovraffollate, l’inferno segreto di chi vive tra le sbarre, l’impossibilità del recupero sociale del recluso, la tragedia dei suicidi … insomma, i «soliti» drammi ai quali nessuno fornisce risposte e soluzioni (a partire dalle Istituzioni, ovviamente).

La situazione delle carceri è insostenibile

Dal carcere di San Vittore fanno sapere: «al nostro concittadino vorremmo offrire il massimo confort ma le celle-suite sono già tutte occupate dai dirigenti della regione Lombardia, il Cavaliere vada altrove». 

La capitale non è da meno, voci ufficiali ribattono convinti; «approfittiamo dell’estate per i lavori di manutenzione della struttura di Regina Coeli. Al momento siamo chiusi ma riapriamo a settembre».  

Rispondono i matematici di Poggioreale: «da noi, in ogni cella, vivono dieci detenuti. Se ne cediamo una intera solo al Cavaliere come merita, gli altri nove dove li mettiamo?». 

Dalla casa circondariale di Palermo, il famigerato Ucciardone, replicano stizziti: «Cuffaro e gli ex politici della DC occupano già la metà dell’intero edificio. Se ci date pure Berlusconi e poi in futuro Dell’Utri, ci chiameranno Parlamento2 e non ci sta bene».

La soluzione giunge da Pozzuoli

La discussione attraversa l’intero stivale, si susseguono attacchi e provocazioni, il Ministro della Giustizia minaccia le dimissioni «se entro le prossime ore non si trova una soluzione da paese civile quale noi siamo» afferma inviperito.

Dalla generosa Pozzuoli giunge finalmente un’apertura: «la nostra Casa Circondariale sarà felice di ospitare l’illustre galeotto. Nei nostri archivi non mancano nomi celebri, Sophia Loren potrà confermare la bontà del programma di riabilitazione della nostra galera».

Sembra che il Cavaliere abbia già accettato l’invito giunto del carcere femminile napoletano.


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