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Tag: cultura (Page 9 of 17)

Vendetta a Manhattan (Quinta Strada Vol. 5) di Christopher Smith (recensione)

L’etica del killer secondo Christopher Smith

Uno spietato killer può seguire una morale?
Vendetta a Manhattan, di Christopher Smith racconta il punto di vista di Carmen Gragera, assassina di professione costretta a difendersi dall’Organizzazione (criminale) per la quale lavora.

Vendetta a Manhattan (Quinta Strada Vol. 5) di Christopher Smith: killer troppo umani?

Una storia di assassini

La lettura scorre veloce come le pallottole dei killer – i protagonisti assoluti di questo libro – descritti come esseri dotati di «una» coscienza (quale?).

L’umanizzazione di assassini cinici e violenti, la descrizione fin troppo «normale» della stessa protagonista, nel sottoscritto, suscita fastidio.

Perché – a conti fatti – la bella e cinica Carmen Gragera, per soldi, uccide.
Per denaro, elimina esseri umani.
«Non ammazzo bambini» è l’unico codice etico che rispetta.

 

Il fascino del male

Un romanzo di delinquenti accattivanti, affascinanti, anche colti.
Il Lettore resterà incollato alla trama da film d’azione, col fiato sospeso fino all’ultimo rigo, uno anomalo mix tra il cinismo del killer professionista e l’inattesa umanità della protagonista.

Superato lo choc del finale, resta l’amara verità: dietro l’apparenza, i personaggi di questo libro sono solo dei «mostri».

Da leggere col giusto distacco.

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L’Italia di Conte: operaia e vincente (ma inguardabile)

La Nazionale più scarsa degli ultimi 30anni

Le vittorie non modificano l’opinione: l’Italia di Conte è brutta da vedere.

Il sudore dei mediocri per ovviare alla scarsità di talento: i complimenti (incerti) finché si vince, le critiche alla prima sconfitta cadranno giù con la stessa violenza di una grandinata d’estate.

E faranno male.

Come tutte le verità che preferiamo nascondere per evitare la dura realtà: l’Italia di Conte è la Nazionale di calcio più scarsa degli ultimi trent’anni (per un indecoroso confronto con Pellè&Company, occorre risalire all’apatica italietta di Messico86).

L'Italia di Conte: la peggiore Nazionale degli ultimi 30 anni

L’Italia di Conte: una squadra di operai

Gli operai azzurri non vanno oltre uno schema lineare (non posseggono i mezzi per inventare) ed una poderosa corsa.

Lodiamo l’impegno come il professore che, conscio dei limiti dello studente, lo promuove: non raggiungerà mai la vetta, accontentiamoci del livello medio.

Lorenzo Insigne, il futuro 10

Thiago Motta porta il dieci come una croce: la sua via Crucis durerà il tempo di #Euro2016 dopodiché sparirà dai radar azzurri.

Un reset al contismo e la nuova Nazionale partirà dall’unico talento italiano: Lorenzo Insigne.

Al campione del Napoli sarà assegnata – con merito – il dieci: fantasia, assist, invenzioni, tecnica, punizioni, colpi da biliardo.
Addio al grigiore, la prigione tattica di Conte smantellata dalla fantasia del fuoriclasse di Frattamaggiore, il pugno di ferro del Generale sconfitto dall’entusiasmo e dall’emozione, linfa vitale dello sport.

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La nuova Nazionale

Intorno a Lorenzo Insiegne girerà una squadra di giovani: ringraziamo Buffon, da domani in porta Perin o Sportiello; titolari inamovibile Florenzi e Bernardeschi – tecnica e fantasia – addio a Chellini, De Rossi, Eder e Pellè, cancellati dalla lista Sturaro e Ogbonna (panchinari nelle loro squadre).

Forse non vinceremo, forse subiremo sconfitte cocenti.
O forse no.
Sicuramente torneremo a sorridere e divertirci nel veder giocare la nostra Nazionale.


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Come preparare biscotti fatti in casa saporiti (e salutari)

Gli ingredienti

  • 300 g. di farina integrale
  • un uovo
  • 150 g. di zucchero di canna
  • un vasetto di yogurt (ad esempio, al cocco)
  • mezzo bicchiere di olio di semi
  • mezza bustina di lievito
  • limone grattugiato (o pezzi di cioccolato)

La ricetta (col segreto dello chef)

Versa gli ingredienti in un recipiente di dimensione medie.
Impasta, impasta ed impasta ancora (in cucina non essere frettoloso!) fino ad ottenere una palla compatta.
Se il miscuglio tende a sgretolarsi oppure non è coeso, aggiungi delle piccole quantità di farina.

Un piccolo segreto: una volta creata una palla di pasta consistente, racchiudi l’amalgama in una pellicola trasparente e deposita il tutto per mezz’ora in frigo.

Preparazione dei biscotti

Ricopri una placca da forno con la carta (da forno).
Per poter stendere al meglio l’impasto, spargi un pizzico di farina.

Allunga la pasta (meglio procedere con piccoli pezzi) sulla carta da forno: utilizza un mattarello per ridurre l’altezza dell’impasto (ad esempio, un mezzo centimetro).

Dopo aver steso il tutto, con un bicchiere di plastica crea delle forme circolare (oppure le stelline, i cuoricini, la mezza luna con le forme per i biscotti che trovi in commercio).

La cottura

Mentre ti diverti a creare le sagome dei biscotti, preriscalda il forno a 170 gradi.
Immetti le teglie con la tua opera nel forno.

Attendi 15 minuti, poi con una forchetta verifica la cottura.
Spegni il forno non appena reputi i biscotti croccanti (secondo il tuo gusto).

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I biscotti fatti in casa in meno di un’ora

Il sottoscritto è un cuoco alle prime armi.
Eppure la suddetta ricetta ha un discreto successo tra i commensali.

Sarà la soddisfazione derivata dal mangiare ciò che si cucina ma preparare i biscotti in casa è un’esperienza da provare (anche per stupire gli ospiti in una serata tra amici).

Le varianti alla ricetta sono molteplici: pezzetti di cioccolata invece del limone, il burro in sostituzione dell’olio di semi.
In cucina vince la fantasia …

Eseguo l’intera ricetta (compresa di cottura) in meno di un’ora.
I piccoli «mostri» sono pronti.
Ti aspetto per un assaggio 🙂

Come preparare biscotti fatti in casa saporiti (e salutari): la mia ricetta


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Onyx (Lux Vol. 2) di Jennifer L. Armentrout, la recensione

Come al cinema

Il terzo volume della saga dei Luxiani procede con il medesimo ritmo dei primi due: se fossi al cinema, con lo sguardo fisso nello schermo, in trepida attesa del finale sgranocchierei popcorn mentre il tizio alle mie spalle ruberebbe in tutta tranquillità manciate di chicchi (per l’esistenza della puntata-zero Shadows (Lux Vol. 0), l’episodio due è in realtà il terzo).

Onyx (Lux Vol. 2) di Jennifer L. Armentrout, cattura il Lettore come se fosse al cinema

Amori alieni

Scoppierà l’amore tra l’affascinante alieno Daemon e la diffidente umana Katy?

Tra mille pericoli, segreti inconfessabili, momenti di romanticismo inattesi, battaglie epiche, evoluzioni e rivoluzioni, il Lettore non ha scampo: resta incollato al libro per giungere senza fiato fino all’ultimo, sconvolgente rigo.

 

Tre di sei: la saga di Jennifer L. Armentrout continua

Siamo nel bel mezzo della serie (terzo volume di sei).
Onyx (Lux Vol. 2) aggiunge un ulteriore tassello all’epopea ma, ovviamente, non giunge alla meta.

La brava Jennifer L. Armentrout racconta e costruisce un mondo dove la fantascienza non è poi così lontana dalla realtà.
Tra banchi di scuola e amicizie vere, il Governo ombra e gli agenti segreti appaiono (quasi) normali.

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Avvertenza per il Lettore incauto

Confermo quanto già affermato per Obsidian (Lux Vol. 1)

Scritto con uno stile semplice e discorsivo, nonostante si parli di ragazzi, la trama risulta avvincente e adatta per lettori di tutte le età.
Un’unica avvertenza: iniziata la prima pagina, la dipendenza immediatamente prenderà il sopravvento e si farà fatica a smettere.

L’esperienza insegna e mi son fatto furbo.
Giunto all’ultima riga dell’ultima pagina, Jennifer L. Armentrout non mi frega più.
Stavolta sono pronto: ho già acquistato il volume successivo 🙂

Breve annotazione sui titoli

Non ho ben capito il significato dei titoli dei libri: sono messaggi alieni da decifrare?

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Mario Cavaliere, i segreti di un instagramer di successo

Mario Cavaliere, amico di una vita

Mario Cavaliere è una persona di cultura.
Le nostre discussioni sotto l’ombrellone, tra il serio ed il faceto, sono un mix di ironia e approfondimenti.
Ascolto con attenzione le sue teorie: col sorriso che lo contraddistingue da sempre, mi spiega la passione per la fotografia.
Difatti, il mio vecchio amico è oggi un instagramer multipremiato.

Mario Cavaliere, instagramer di successo

Il terzo occhio

In sella allo scooter, vede angoli della città che ai molti sfuggono.
E’ il terzo occhio, la capacità del repoter on the road: catturare immagini con una prospettiva originale.
E la community dei fotografi da smartphone apprezza e premia il nostro mcmathematic.

D: Mario le tue pubblicazioni, oltre per lo scatto unico, si caratterizzano anche per le storie narrate: viene prima l’immagine oppure la parola?
R: Assolutamente prima l’immagine poi la parola!
L’immagine sopra ogni cosa ma il racconto i dettagli sono il vero 3D della foto.  Non quello tecnologico ma intendo il 3d quello dell’anima!
Ti racconto un aneddoto: da giovane sono stato alla Galleria degli uffizi a vedere la Venere di Botticelli e dopo cinque ore di fila mi sono trovato di fronte a questo capolavoro e dopo aver ammirato i colori e l’immagine per qualche minuto stavo andando via.
Quando accanto a me c’era una uno che aveva un libro sulla Venere!?!?
Leggeva ad alta voce e diceva che in alto a destra c’è un angelo che la Venere sembra intravedere ecco perchè la sua posizione di profilo gli alberi il cielo … e continuava con la descrizione … insomma la foto per me all’improvviso stava prendendo vita.
Il sapere dei dettagli di un’immagine aumentava il tempo di osservazione!
Questa esperienza mi ha letteralmente segnato!

Il segreto? La diversità

D: il Vesuvio è il medesimo da secoli: come realizzare una foto originale?
R: Eh vecchio Monf! Questo è il vero segreto della foto! E cioè il segreto non è fotografare ciò che nessuno ha mai visto ma fotografare quello che tutti vedono ma in maniera diversa!
Il Vesuvio è sempre diverso come i tramonti..l’occhio, lo stato d’animo può fare la differenza. Posso dirti che nonostante io sia solare non amo le foto con il sole forte, adoro quelle un po’ noir … gotiche boh! Secondo me così sono più realistiche!
E il Vesuvio è perfetto in questo tipo di scenario.

D: quale è il sentimento principe che ti spinge a fermare lo scooter, passeggiare per i vicoli, documentarti, indagare per scovare un angolo di città da catturare?
R: Ciò che mi spinge è assolutamente il sentimento di quanto Napoli sia sottovalutata! Cioè moltissimi pensano di conoscerla ma Napoli è terribilmente misteriosa.
Spesso le foto banali di Napoli ne racchiudono solo la punta di un iceberg.
Ci sono vicoletti spesso bui e con scarsa igiene ma poi basta guardare all’interno di qualche palazzo del 700 e trovi storia a fiumi, la cosa che m’infastidisce di più è proprio che tutti pensano di conoscere poi appena indago su qualcosa che scopro tutti mi dicono: ah non lo sapevo!
Tutti si preoccupano dei turisti ma Napoli va raccontata ai napoletani non ai turisti! Quelli verranno di conseguenza!!
Se si va avanti col prototipo pizza mandolino e sfogliatella (peraltro buonissima) è terribilmente svilente per una città come Napoli

D: è tempo di rivincite: quale è lo scatto nel quale credevi ed invece è passato perlopiù inosservato?
R: Bah Monf puoi non credermi ma non sono un catcher di premi.
Ci sono tante foto che io definisco marchette: basta un babà col vesuvio di sfondo o una foto ad una pizza col golfo in sottofondo vedrai premi a gogò! 😀
Io cerco il desueto! O comunque se è qualcosa è strafotografato deve avere un valore aggiunto!
Ecco che la didascalia può aiutare.
Comunque, per rispondere alla tua domanda: quella che pubblicai del Campanile della Madonna del Carmine: per me è meraviglioso!
Ma sono di parte! 😀

Il Campanile della Madonna del Carmine, di Mario Cavaliere

La foto è uno stato d’animo

D: le persone sono assenti dalla tua galleria: perché non catturi lo sguardo di una donna, il volto di un anziano, il sorriso di un bimbo?
R: Lo faccio ma solo con la mia famiglia. Perchè credo sia un tipo di foto troppo intima e io non ho intimità con gli sconosciuti.
E poi la verità è che non sono così introspettivo. La foto è un percorso, io sono ancora dietro. Come anche la foto bianco e nero sono fortemente introspettive e io non ho ancora raggiunto questo livello, questa capacità!

D: Mario, la tua bacheca è affollata di piccole e grandi soddisfazioni, premi ricevuti da importanti community online. La gratificazione fa piacere, è innegabile: cosa provi quando ricevi la meritata coppa? Dai peso alla fama oppure, in caso di indifferenza generale, avresti abbandonato Instagram?

R: Assolutamente no! La foto per me è uno stato d’animo, non mi sento in competizione. Sono una persona molto competitiva ma sulla foto no!
Come si può pensare di competere con uno stato d’animo?!?!?
Poi c’è una frase di un famoso fotografo che dice: “Se hai una bella foto che fai? la conservi nel cassetto?” dunque ovvio che fa piacere mostrarla. Non nego che fa piacere l’attenzione di chi sceglie la tua foto tra tante e ne coglie il tuo stesso spirito. E’ una forma di comunicazione meravigliosa ma questo comunque non crea in me ossessione. I premi poi sono punti di partenza non di arrivo! Li ripubblico solo temporaneamente perchè fa piacere agli admin che ti premiano,
Vedo profili zeppi di premi io invece dopo un po’ cancello tutto.

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Instagram, per intrattenere ed informare

D: Mario, sei su faCCebook.eu, il blog ufficiale dei «mostri»: a tal proposito, ne hai mai immortalato uno?
R: No Monf sai che seguo moltissimo il tuo blog! Perchè in un certo senso ha uno spirito simile al mio, cioè la ricerca del desueto, talvolta la critica, il mostro!
Ovviamente il tuo è un blog famoso, io scatto solo qualche foto e sono molto criticato dai follower perchè partorisco foto con gestazioni da elefante! 😀

D: credi nella foto denuncia oppure utilizzi il tuo canale solo per informare ed intrattenere?
R: credo nella foto denuncia ma non utilizzo questo tipo di canale ma solo intrattenere. Informare poi sarebbe pretestuoso da parte mia, io scopro delle cose e le racconto a chi come me non ne era a conoscenza. Tutto qua: un gioco semplice!

Fotografia e Matematica

La foto per me è geometria decorata con i colori della realtà … e la foto spesso mi aiuta a raccontare …

D: Mario la tua stessa citazione ed il nome dell’account Instagram mcmathematic ti inchiodano: la Matematica (con la “M” maiuscola) è parte della tua visione della vita? E influenza anche i tuoi scatti? La Matematica non è noiosa? Che relazione c’è tra tutti quei numeri grigi e le tue foto colorate?
R: Devo dirti che la matematica è ovunque: la geometria di un golfo, quella di una volta di una chiesa …
Ricordo in una foto del golfo di Napoli con una scogliera: sembrava il grafico del logaritmo! Perchè poi tutti dicono di odiare la matematica ma poi moltissimi ne sono affascinati!
Dunque la relazione tra matematica e fotografia è fortissima! Se ti riferisci alla parte numerica quella no, è solo uno dei tanti aspetti della matematica che credo non ha assonanza con le foto.

D: Mario, lasciaci con una promessa: nel prossimo scatto catturerai l’anima di una persona.
R: Ci proverò! Monf! Se diventerò bravo ce la farò!
Ho una vita davanti e se non ci riuscirò oltre questa vita fotograferò l’anima del mio fantasma.
Per accontentarti 🙂

Scopri il canale Instagram di Mario Cavaliere!


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Donatori di sangue: I want you!

Lucia, l’incontro tre volte l’anno

Lucia non conosce il mio nome.
Ma io conosco lei.
L’incontro tre volte l’anno: gentile, accogliente professionale.

Lucia è un’infermiera del centro trasfusionale dell’ospedale Pascale di Napoli.
Assiste noi donatori di sangue col sorriso, intrattiene, chiacchiera, rassicura.
E ringrazia ogni singola persona che,  dopo dieci minuti – tanto dura l’intera operazione! – lascia il centro con l’orgoglio di chi compie una nobile azione.

Anche io ringrazio perché vado via con una certezza: donare il sangue mi rende un cittadino migliore.

Donatori di sangue: come sentirsi un cittadino migliore

L’appello per i non donatori di sangue

Cercasi adulto (uomo o donna che sia), dotato della giusta dose di umanità, in buona salute, con una vita normale senza comportamenti a rischio, disposto a concedere dieci minuti della propria giornata per compiere un gesto generoso.

Offresi atmosfera serena e cordiale, la consulenza di medici esperti, competenti e professionali, una check-up completo (controllo della pressione, cuore, analisi del sangue …).
Segue una colazione tra amici, un giorno di ferie retribuito dal lavoro.

Guadagno sicuro: la riconoscenza infinita di tutte quelle persone che necessitano di trasfusioni di sangue.


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Non sono un alieno

Alieno (per necessità)

«Terrorista! Se ti ferma la polizia, t’arresta!»
«Talebano, fai paura!»
Le battute si sprecano, gli epiteti pure.

Il volto nascosto dietro la maschera avvolgente nera, la testa protetta dal casco militare, lo sguardo impenetrabile.
Le occhiate perplesse dei passanti, inchiodano il sottoscritto e la sua e-bike alla dura realtà: nel contesto urbano dove è totalmente assente la cultura della bicicletta, il ciclista risulta un elemento estraneo, un corpo da emarginare, un extraterrestre da abbattere.
Un alieno, appunto.

Io, ciclista napoletano, non sono un alieno: chi sono i veri mostri?

La giungla metropolitana

Eppure, l’eroico ciclista napoletano, resiste.
Per sopravvivere nella giungla metropolitana utilizza le uniche armi a sua disposizione: pazienza, tolleranza, concentrazione, passione per la pedalata, fede inossidabile per la salvaguardia dell’ambiente, lotta senza quartieri contro i «mostri» metropolitani.

Il sorpasso

Il clacson cafone chiede strada.
Arranco in salita con mille occhi(ali) aperti per intercettare i pericoli contromano, le orecchie-radar a percepire il rombo dell’idiota di turno pronto al meschino sorpasso a destra.

L’auto si avvicina, l’ennesima strombazzata e la grossa tartaruga metallica supera la piccola lumaca a due ruote.

Avrà cinque anni.
Il bimbo – in braccio alla mamma, seduto d’avanti lato passeggero – affacciato al finestrino dell’auto, durante gli interminabili istanti del sorpasso, studia il sottoscritto pedalare.

Lo sguardo innocente tradisce lo stupore.
La meraviglia si fa largo nei suoi occhi puliti.

L’adocchio.
Catturo la sua sorpresa.
Il mio sorriso resta imprigionato nella maschera antismog.
Saluto il piccolo con la mano.
Intimorito dall’aspetto cibernetico che trasmetto, il bimbo non risponde al cenno.

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Chi è il vero «mostro»?

Vorrei gridare: «ehi piccolo, l’alieno non sono io!»

I «mostri» siete voialtri che usate l’auto anche per comprare le sigarette sotto casa, evitate i mezzi pubblici come la peste bubbonica, ignorate il car-sharing, odiate passeggiare, impestate l’aria con i tubi di scappamento delle vostre carcasse metalliche sempre bollenti.

La tartaruga sgancia l’ultima nuvola nera di veleno, accelera e prosegue nella giungla.

Il bimbo allunga il collo, si affaccia di nuovo, mi osserva ancora.
Prima di sparire dietro la curva, muove la manina per un timido saluto.


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Le mani insanguinate, di Maurizio De Giovanni (recensione)

Per conoscere Maurizio De Giovanni

Le mani insanguinate: trattasi di brevi storie noir, 
Novelle agrodolci, a volte dolorose alle quali è impossibile restare indifferenti.

Brevi racconti che narrano il punto di vista di una una bimba maltrattata, una vedova tutt’altro che riconoscente, uomini e donne – personaggi dalle vite difficili – alla ricerca del riscatto che non sempre giungerà.

 

Il colpo di scena finale

La lettura scorre veloce, priva di intoppi, col piacere suscitato dalla scrittura tipica di un grande autore.

La genialità di Maurizio De Giovanni è tutta nel finale: il colpo di scena che stravolge la prospettiva, stupisce il Lettore e chiude la narrazione come un cerchio perfetto, con i dettagli posizionati perfettamente a comporre il puzzle perfetto.

Un sorriso (amaro) per digerire lo stravolgimento che implica la dovuta riflessione: la realtà non è come appare?

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La denuncia

Le mani insanguinate – seppur breve – lascia il segno.
Soprattutto le storie tratte da episodi di cronaca superano – in malvagità – i più fantasiosi e crudeli piani escogitati dall’autore.

“Ex voto”, il racconto dal quale nasce il titolo dell’opera, contiene tutti gli elementi tipici dell’ebook.
Anche la giusta denuncia contro il «mostro» che opprime la nostra terra.
Da leggere (e ricordare).

Maurizio De Giovanni , autore di Le mani insanguinate

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Scavi di Ercolano, la meravigliosa macchina del tempo

Scavi di Ercolano, duemila anni dopo

L’onda anomala – acqua, sale, fango, lava, polvere, detriti, magma – ferma la vita e congela Ercolano.
Dopo duemila anni, a noi turisti moderni, gli scheletri assiepati nei depositi delle barche – il mare, la via di fuga istintiva – suscitano ancora emozione e spavento.

Uomini speranzosi in attesa della fine dell’eruzione.
Corpi ammassati, testimoni immortali della Storia che il Vesuvio ha reso eterni.

Scavi di Ercolano, gli scheletri assiepati nei depositi delle barche

Il viaggio nel tempo

Arrivo agli scavi di Ercolano e dopo aver varcato la soglia, come in un film, mi ritrovo nell’antica Roma.

Un fantastico viaggio nel tempo: passeggiare lungo le strade percorse dai nobili seduti nelle loro lettighe portate dagli schiavi, camminare dove le pesanti e rumorose carrozze sfrecciavano, osservare dall’interno una villa di un commerciante per comprendere come vivevano nel 79 d.C. è un’esperienza indimenticabile.

Scavi di Ercolano, la macchina del tempo perfetta

Resto colpito dai dettagli: il letto (sarà una piazza e mezzo?), una magnifica vasca da bagno, la piccola cucina (compresa di toilette), il legno annerito, una porta scorrevole per separare due ambienti, gli eleganti mosaici rosso pompeiano, la cura per il corpo nelle piccole piscine termali a diversa temperatura.

E poi: il sistema fognario per far confluire le acque piovane e reflue fuori dal centro abitato, un cartello che invita a non gettare rifiuti a terra onde evitare pene esemplari (solo per gli schiavi erano previste le frustrate – la Legge non è mai stata uguale per tutti).

Un luogo magnifico ed unico!
(non amo il punto esclamativo ma quando ci vuole, ci vuole!)

Tip and Tricks

Nel momento in cui scrivo, il biglietto di ingresso costa 11€ per gli adulti (i bimbi entrano gratis).

Per chi giunge in auto (uscita Ercolano dell’A3), il garage adiacente gli scavi esige 2€ l’ora.
Per i più tenaci, è possibile anche sostare la macchina nei pressi degli scavi sulle strisce blu oppure, allontanandosi verso il centro, anche su strisce bianche (gratuite).

La guida ufficiale della Regione Campania (preparata e gentile): 10€ ad adulto.
Da quanto ho capito, la guida organizza gruppi di dieci, quindici persone e parte per il tour che dura dalle due alle tre ore a secondo del numero di persone, del meteo e … della resistenza.

Perché la visita è faticosa quanto affascinante.
E’ necessario organizzarsi con bottiglie d’acqua e cappellino, il sole non perdona (attenzione a non esagerare col bere, durante l’escursione non è possibile la sosta ai bagni).

Scavi di Ercolano, la magnifica macchina del tempo

Scavi di Ercolano, le (mie) foto

Mi rivolgo direttamente a te, amico Lettore.
Gli scatti non rendono giustizia alla magnificenza del luogo: visita gli scavi.

Osservazione di un turista alla vista degli scheletri:

«se l’eruzione fosse oggi, gli scheletri avrebbero tutti la stessa posizione: col cellulare in mano»

Come dargli torto.


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1998-2016: quanti siamo al Centro Direzionale di Napoli?

La percentuale misteriosa

Dopo i colpi inflitti dalla crisi economica, oggi al Centro Direzionale di Napoli, quanti uffici sono davvero utilizzati?

Venti per cento? Settanta? Novanta?
Percentuali ignote.

1998: l’ingresso nella New Economy!

E’ il 1998, al Centro Direzionale spuntano startup come funghi.
Da giovane neolaureato, cerco il primo lavoro ufficiale.

Siamo nel bel mezzo della bolla informatica: c’è da spremere il business dell’anno 2000 e l’arrivo dell’Euro.

Assunto in “prova” in una piccola azienda dell’Information Technology partenopeo, foraggiato da un ridicolo rimborso spese, digito entusiasta le prime righe di codice.
Sono «in formazione», termine culturale per nascondere l’amara verità: sfruttamento di giovani cervelli.

Felice e sottopagato, anche il sottoscritto entra di diritto nella new economy napoletana!

2016: ancora al Centro Direzionale di Napoli

Diciotto anni di corsa tra le autostrade digitali, poi i drammatici ultimi giorni di HP Pozzuoli, infine il ritorno nel luogo dove tutto iniziò.

Con occhi meno romantici di ieri e qualche filo d’argento in più tra i capelli, osservo ancora i grattacieli del Centro Direzionale.

Mille celle incastonate in un alveare di uffici.
Un esercito di lavoratori chiusi in gabbie operano laboriosi.
Almeno all’apparenza.

Perché girando per le varie stradine, noto innumerevoli locali abbandonati.
Insegne di ex banche corrose dal tempo, loghi sbiaditi di importanti società, finestre sempre chiuse, molte delle mille startup non esistono più mentre bar e ristorantini «aprono e chiudono» con esagerata disinvoltura.

Con uno scatto degno di quel lontano e glorioso 1998, salto sul muretto.
Qualche istante per riprendermi dallo sforzo, ritrovo l’equilibrio ed oltre la siepe osservo il canyon artificiale tra i condomini di altezze diverse.

Prendo lo smartphone tuttofare dalla tasca posteriore del jeans.
Metto a fuoco.
Scatto la foto.

Un nuovo balzo felino e ritorno con i piedi per strada.
«Et voilà, sono sempre un giovincello» ridacchio silenzioso mentre una fitta di dolore si fa spazio lungo la schiena.

Centro Direzionale di Napoli: palazzoni ed uffici pieni o vuoti?


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Daniela Vigliotti, perché una cittadina qualsiasi scende in politica (con De Magistris)

Daniela Vigliotti, chi è

La scelta di Daniela Vigliotti è emblematica: una cittadina, stanca di restare a guardare la politica da lontano, agisce.

L’occasione: a Napoli, il prossimo 5 giugno si vota per eleggere la nuova giunta comunale e Daniela partecipa nella squadra del sindaco uscente, Luigi De Magistris.

Daniela Vigliotti, candidata per De Magistris nella II municipalità (Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino, Porto e S.Giuseppe)

D: Daniela, per chi non ti conosce, un breve telegramma di presentazione
R: sono una donna di 42 anni, felicemente sposata e con due figli, insegnante di matematica presso un istituto professionale alberghiero di Napoli, che ha deciso di dedicare il suo tempo alla politica di quartiere per migliorare la vita quotidiana e poter dare un futuro migliore ai nostri figli.

D: quale folle scintilla è scattata nella tua mente – persona “normale” al di fuori del giro partitico – per convincerti a scendere in campo?
R: abito a Napoli da pochi anni. Ho sempre amato questa città, ma da quando ci vivo mi rendo conto che i cittadini quotidianamente devono sopportare tanti disagi, ai quali molti, con rassegnazione, dicono o mostrano di essere abituati. Io non mi abituo e non mi rassegno.

Daniela Vigliotti per De Magistris Sindaco

D: perché il tuo impegno politico nella lista civica di De Magistris?
R: L’attuale sindaco, fin da quando ha fatto la sua comparsa sulla scena politica, mi ha dato l’impressione di essere una persona molto intelligente, di grande senso civico e soprattutto onesta. Basti solo pensare al fatto che ha preservato il comune di Napoli dal dissesto economico, o anche che è grazie a lui che l’acqua per noi è rimasto un bene pubblico.

Candidata per la II Municipalità di Napoli

D: sei alla tua prima esperienza politica: quali obiettivi concreti ti sei posta? Non temi che le tue idee possano perdersi nella palude della burocrazia o – peggio ancora – nella malapoltica?
R: Non mi lascio spaventare dalla burocrazia. Quello che conta è perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti.
In particolare:

  • vorrei un’aria più respirabile: cammino per strada per la maggior parte del tempo in apnea, e penso a tutti noi che ogni giorno, circondati da un traffico snervante, rischiamo di ammalarci
  • vorrei strade più pulite, senza dover fare con i miei bambini lo slalom fra gli escrementi di cani o fra i rifiuti che invadono i marciapiedi
  • vorrei un servizio di refezione scolastica più soddisfacente
  • vorrei che le strade fossero più sicure e mi piacerebbe dare un contributo alla sensibilizzazione al rispetto per le regole
  • vorrei trovare gli espedienti per una vita meno stressante per tutti.

Sono pronta a lottare per migliorare i servizi offerti nella II municipalità (che comprende i quartieri Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino, Porto e S.Giuseppe) per la quale mi candido come consigliera.

Un cittadino qualsiasi contro la malapolitica

Conosco Daniela da tempo e sono sicuro della bontà delle sue intenzioni e dell’integrità morale che la contraddistingue da sempre.
Però le sabbie mobili dei partiti possono inghiottire chi non ha i giusti anticorpi alle dinamiche oscure celate da compromessi e interessi personali.

D: Daniela, non sospetti che la tua onestà possa essere sfruttata da altri per catturare simpatie e voti?
R: E’ un rischio che si corre inevitabilmente quando ci si pone in prima linea come sto facendo io candidandomi, ma chi si lascia sopraffare dalla paura delle conseguenze del proprio agire si può ritenere già sconfitto in partenza.

D: quali sono i temi che ti appassionano e come pensi di affrontarli?
R: la II municipalità è la zona in cui vivo. Sento di dover partire dal basso, dalla quotidianità, dal guardarmi intorno per capire come posso rendermi utile alla collettività.
Questa é per me la prima esperienza politica ma so di poter contare sui buoni propositi del consigliere comunale Elpidio Capasso, che attualmente lavora al fianco del sindaco De Magistris, e che si ricandida per le prossime elezioni come consigliere al Comune di Napoli.

Come contattare Daniela: la fanpage facebook

D: quali canali utilizzerai per comunicare con il quartiere? Per informarci delle iniziative intraprese e di come si evolvono?
R: utilizzo la mia fanpage facebook Daniela Vigliotti per De Magistris ed altri mezzi multimediali, potenti strumenti di comunicazione che oggi vanno per la maggiore; mi propongo anche di essere presente sul territorio: voglio il contatto con la gente.

Clicca per accedere alla fanpage di Daniela Vigliotti, candidata per De Magistris nella II municipalità (Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino, Porto e S.Giuseppe)

Perchè votare Daniela Vigliotti

D: Daniela lancia il tuo spot: perché un elettore napoletano dovrebbe votarti?
R: Sono una donna che mantiene la parola data nel rispetto di chi l’ascolta.
Di certo non sarò mai “contro” qualcuno o qualcosa, ma solo “per” i cittadini della II Municipalità. Non sono in corsa per una poltrona, sono in corsa per assicurare – incondizionatamente – il mio impegno e la mia disponibilità al servizio dei miei concittadini.
Votatemi perché la nostra città è ricca di potenzialità ed energie e sono certa che operando in modo sinergico, riducendo ogni spreco, indirizzando ogni risorsa a fini utili e usando tecnologie e risorse nuove si possono raggiungere risultati insperati. La società moderna ci dà benessere e problemi: cogliamo il benessere riducendo i problemi!

In bocca al lupo Daniela.
La politica ha bisogno di persone come te.


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