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Tag: decoro urbano

Bud Spencer a Montesanto, in ricordo di Petru Birladeanu [FOTO]

Petru Birladeanu, vittima innocente di camorra

La foto di zio Bud è a Montesanto, all’uscita dell’affollata stazione della cumana, nella piazzetta dove perse la vita il giovane musicista rumeno Petru Birladeanu – vittima innocente di camorra.

L’arte per strappare un metro di terra al degrado, i colori e la simpatia di Bud Spencer per (ri)guadagnare un angolo di piazza lacerata dal dolore.

Bud Spencer a Montesanto, l'ulivo della pace dove morì Petru Birladeanu, il musicista rumeno vittima innocente della camorra

Bud Spencer a Montesanto

Napoli
L’ho difesa e portata nel mondo con i miei film
Bud Spencer

Osservo e sorrido.

Lo sguardo burbero, i piccoli occhi socchiusi, il barbone incolto.
L’espressione di zio Bud, la solita espressione vista e rivista mille volte nei suoi indimenticabili film.

Bud Spencer è in compagnia di altri personaggi famosi che hanno reso celebre Napoli nel mondo.

Ad ognuno il suo ulivo, simbolo della pace in un luogo speciale.

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Montesanto, gli ulivi della pace

Osservo gli altri ulivi: saranno una dozzina, curati, ben piantati, dal futuro promettente.
Sotto ogni giovane arbusto, un volto famoso ed una citazione ad effetto.

Gli ulivi trasmettono forza e positività, un’idea giusta e convincente.

Guardo ancora zio Bud.
Sorrido quando la fisarmonica di un giovane rumeno mi accompagna mentre fotografo l’ulivo della pace.


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Escrementi dei cani e dispenser fai da te: tredici giorno dopo, i primi furti

Tredici giorni dopo

Due dipenser sono spariti.
Rubati.
Strappati e portati via.

Isolati, attaccati, derisi oppure lasciati nell’indifferenza generale.
Eroici, li osservo con orgoglio nel giro di perlustrazione mattutino prima di recarmi al lavoro.
«Li stanno usando» è l’incoraggiamento dell’edicolante, persona attenta e sentinella di uno dei quattro dispenser sopravvissuti al week end.

Dalla prima installazione dello scorso 5 luglio, sono trascorsi tredici giorni.
Appena tredici giorni?
Oppure già tredici giorni?

Inciviltà, ovviamente

L’inciviltà è un prezzo necessario da pagare?
Se distribuisci sacchetti gratuiti per la raccolta degli escrementi dei cani tramite dispenser disponibili giorno e notte, risulta quasi ovvio scontrarsi con i vandali.

Perchè distruggere un bene comune è normale, quasi accettato come una tassa obbligatoria ad ogni iniziativa basata sulla fiducia verso il prossimo.

I quattro (su sei) dispnser sopravvissuti: la lottad agli escrementi continua

Perchè?

Il costo del singolo distributore (compresi i venti sacchetti) è irrisorio: un euro e mezzo.
Dunque, perchè distruggere uno strumento privo di un qualsivoglia valore economico ma utile a tutti?

Mi piacerebbe parlare con uno di questi «mostri», belve della giungla metropolitana, esseri incapaci di apprezzare la bellezza e la cultura.

Il decoro del quartiere migliora la morale delle persone.

E’ un’equazione semplice da comprendere ed applicare che, però, si scontra con la triste realtà urbana: esistono branchi di iene che vagano per la città irrispettosi di ogni elementare regola del vivere civile (quando non sconfinano nella delinquenza).

Rifletto: il motivo del furto risiede nel seme di autodistruzione insito nell’animo umano?

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Oltre lo stupore

Non provo sconforto, bensì stupore.
E’ chiaro: non vivo a Stoccolma, l’Italia non è la Svezia e Napoli soffre – da sempre – di un’innata anarchia che, troppo spesso, naufraga nell’ordinaria inciviltà accettata dai cittadini assuefatti e/o rassegnati.

Continuiamo l’opera di sensibilizzazione.
Dopotutto, gli incivili sono un gruppo rumoroso ma pur sempre una minoranza.

La storia può cambiare.
Dai piccoli gesti.
Da due piccoli dispenser.


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Raccolta differenziata: se applicassimo il modello Scampia?

Scampia, raccolta differenziata al 75%

Scampia, da quanto leggo in Rete, è il quartiere di Napoli con la maggior percentuale di raccolta differenziata (porta a porta).
La ragguardevole cifra si assesta al 75%, più di Posillipo, Bagnoli e Chiaiano (fermi intorno ad un importante 70%).

Nel quartiere a nord di Napoli lo spazio non manca: strade larghe (oramai sgombre dai fastidiosi e sporchi bidoni dell’immondizia), ampi parchi ove posizionare i cassonetti dei rifiuti, facilità di manovra dei mezzi e degli operatori ecologici addetti alla raccolta.

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Napoli è ferma al 30%?

Rivolto come un calzino il sito ufficiale dell’ASIA ma non trovo i dati relativi alla raccolta differenziata in città.

Indago, esploro, esamino, frugo e rovisto il web in cerca della trasparenza sempre annunciata e mai realizzata: la sezione Home » Azienda » Trasparenza dall’azienda dei servizi igienici ambientali è ancora un cantiere aperto:

Per informazioni sull’amministrazione trasparente di ASIA vi invitiamo a visitare la sezione albo dei fornitori.
Intanto vi comunichiamo che stiamo lavorando alla raccolta delle informazioni necessarie alla costruzione della sezione trasparenza.

Google pesca notizie e grafici aggiornati al 2014 che confermano la crescita dei numeri a Napoli (ed in generale in Campania) ma nessun link ufficiale.
Sul sito ASIA, becco un comunicato con i dati di gennaio 2012: Scampia al 73,7% e Posillipo a 71,8% (fonte)

Scampia la raccolta differenziata porta a porta al 74% (2012)

Scampia, la raccolta differenziata porta a porta al 74% (2012, fonte ASIA Napoli)

 

Quantità significative a dimostrazione che, in ogni quartiere di Napoli, se parte la raccolta differenziata porta a porta ed è ben organizzata, il cittadino acquista fiducia, compie appieno il suo dovere con il conseguente raggiungimento degli eco-obiettivi attesi.

Quando il porta a porta in tutta Napoli?

Se i numeri di Scampia fossero estesi ad ogni angolo della città, scatterebbe una rivoluzione ambientale capace di stravolgere i comportamenti quotidiani dei napoletani, migliorare il decoro urbano con il sospirato addio ai cassonetti Open H24, cancellare per sempre le immagini dell’emergenza rifiuti e l’incubo delle aperture di nuove discariche-inutili-buchi-da-riempire.

Dopo anni di parole e promesse, le Istituzioni quando annunceranno l’avanzata dei mini-cassonetti marroni dell’umido in ogni casa partenopea?

L’assenza di risorse è un alibi miope smontato dagli esemplari numeri di Scampia.

Perché l’ASIA non divulga i dati aggiornati sulla raccolta differenziata?
Per non ammettere il successo del porta a porta ed evitare gli inevitabili investimenti?

Se si applicasse il modello Scampia all’intera città, in breve Napoli raggiungerebbe la soglia del 70% di raccolta differenziata.
Un’idea «mostruosa» oppure elementare, dipende dai punti di vista.


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