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Supercoppa Napoli-Juventus, quando il calcio è un film

Il film inizia alle 18,30 di un indimenticabile martedì 22 dicembre.
La sala è gremita, sono presenti circa 14mila spettatori perlopiù arabi.

Siamo a Doha, in un cinema ultramoderno inimmaginabile in Italia.

La capitale del Qatar dista 5.064KM da Napoli (e quasi 6mila da Torino) eppure la lontananza è nulla rispetto alla prepotenza infinita del Dio Danaro: i petrodollari sauditi comprano eventi sportivi, manifestazioni mondiali, marchi, industrie, atleti, artisti, uomini.
I nuovi «giocattoli» degli sceicchi hanno un prezzo, basta pagare ed ogni sfizio è consentito.

Il film è un «made in Italy» taroccato.

Il cast proviene dal «paese del sole» ma gli attori sono quasi tutti europei non italiani, il produttore cinematografico è il furbo Aurelio De Laurentis, lo sponsor principale l’emigrante FIAT.
Ma tant’è: per gli sceicchi i tre o quattro milioni di euro versati per il cinepanettone di fine anno sono briciole pagate senza batter ciglio, un gesto di innocua beneficenza, un pomeriggio tra amici, un tea caldo con biscotti nel lussuoso bar tra il primo e secondo tempo dell’evento mondano.

Gli ascoltatori collegati da ogni angolo del pianeta in diretta TV non restano delusi.

Gli ingredienti per una pellicola di successo ci sono tutti: ventidue gladiatori, il sudore della lotta, due ore di forti emozioni, errori, colpi di magia, il trionfo, la gioia dei vincitori, la morte degli sconfitti.
Il pathos e l’eros dal campo di battaglia non coinvolge il pubblico assente dell’arena araba bensì viaggia attraverso l’etere per raggiungere gli spettatori globali seduti su comode poltrone, nel salotti di casa.
Il tifoso moderno, armato di patatine, pizza, coca-cola e birra si gusta quella che un tempo fu una partita di calcio ed oggi è un investimento mediatico che restituisce profitti ed elargisce mance agli organizzatori.
Non è necessaria la presenza allo stadio, il biglietto è omaggio e giunge via telecomando.

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Il film termina tra gli applausi virtuali degli spettatori.

Per problemi tecnici, si è rischiata una visione in bianco e nero.
Invece, è stato un film a colori.
Di un azzurro indimenticabile.

Supercoppa Napoli-Juventus, quando il calcio è un film


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Viaggiare da Napoli a Doha per la finale di Supercoppa

Voglio assistere alla finale di SuperCoppa tra i bianconeri – vincitori del campionato di serieA – e gli azzurri detentori della Coppa Italia.

Chiedo a Google Map come arrivare a Doha.

Da Napoli, la capitale del Qatar dista 5.064KM da percorrere in auto in 63ore (senza traffico).

Google, però, evidenza alcuni disagi:

– il percorso prevede il pagamento di pedaggi
– il percorso prevede una tratta in traghetto
– questo percorso attraversa più Paesi

Se scegliessi di viaggiare in aereo, invece, abbatterei il tempo in 8ore e 35minuti.

Come arrivare a Doha da Napoli

Il potente motore di ricerca – e di percorsi – suggerisce anche i prezzi dei biglietti aerei: il più economico è offerto dalla premiata ditta Alitalia-Etihad alla modica cifra di 1058$ (pari a 862€).
Al momento preferisco evitare la spesa e scarto l’ipotesi volante.

Dovrei guidare notte e giorno per macinare i 5.064KM stradali e non sono sicuro di farcela.
Non mi spaventano nemmeno i 1593Km della strada 615 di Salwa Rd e a Al Anbar in Iraq ma temo la chiusura domenicale della biglietteria di Brindisi per l’imbarco verso Igoumenitsa.

L’ammetto: necessito di un copilota.

Se qualche tifoso della Juventus volesse viaggiare con il sottoscritto, sarei ben lieto di nominarlo secondo pilota.
D’accordo, ci sono da aggiungere altri 891KM del tratto Torino-Napoli consumati in 8ore e 17minuti ma ne varrebbe la pena.

Nelle successive 63ore di viaggio potremmo discutere di molteplici argomenti come ad esempio la «mostruosa» organizzazione di una partita di calcio e gli interessi televisivi.
Con la remota speranza di arrivare in tempo per il fischio di inizio (ammesso che a qualcuno interessi ancora la presenza dei tifosi allo stadio).

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