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Tag: ebook (Page 5 of 6)

Il mio compleanno speciale

45 anni, evento irripetibile

Sono entusiasta, compio quarantacinque anni.
La notizia è ufficiale: oggi ventisei novembre è il mio compleanno ed è un compleanno speciale.
Mi spiace solo di non poter ripetere l’evento, dunque mi godrò la giornata appieno prima che fugga via.

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L’età di mezzo

Quarantacinque anni, l’età perfetta.

Adulto e giovane, dipende dall’occasione e dal contesto.
Uomo maturo per le decisioni importanti, giocatore di calcetto per una partita senza senso tra vecchi amici.
Professionista nel mondo del lavoro, turista per caso nel weekend.
Insegnante per i giovani, allievo degli anziani.

L’età nella quale vale il tu ed il lei (o il voi per chi vive al sud), dipende dagli occhi di chi ti guarda.

Quarantacinque anni, sono ideali per godersi la vita.
Basta capirlo.

Il mio compleanno, 45 anni età perfetta!

Il mio compleanno, 45 anni età perfetta!

Presbiopia, effetto collaterale del 45

«Dottore inizio a non vedere bene da vicino» ammetto durante la visita oculistica annuale.
«E’ normale per la sua età» sentenzia il medico mentre scrive apatico il referto.
«Comunque ho risolto: per leggere allungo le braccia» ribatto felice come se avessi scoperto l’invenzione del secolo.
«Prima o poi le braccia terminano» risponde asettico l’uomo abituato a smontare l’entusiasmo dei quarantenni presbiti.

Il «giro di boa» può attendere

Guardo indietro ed osservo il tratto già percorso, non breve ma nemmeno chilometrico.
D’avanti la strada da esplorare è ancora lunga, scruto lontano ma non vedo l’orizzonte (la miopia, in questo caso, aiuta).
Buon segno.

Dopotutto non sono ancora giunto nemmeno nel dantesco mezzo del cammin di nostra vita, un’amica mi suggerisce i cinquanta come «giro di boa».
Ottima idea, accetto il consiglio.

Il mio regalo di compleanno per te

Oggi, 26 novembre 2015, il download dell’ebook da Amazon Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli è gratuito!
E’ un regalo per tutti voi Lettori che seguite con fedeltà le nostre sorti lavorative (come già specificato, tutti i profitti comunque andranno in beneficenza).
Il relativo PDF, ovviamente, è sempre disponibile e gratuito.

Scarica l'ebook gratuito "Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli"

Il tuo regalo di compleanno

«Mario, che regalo desideri?» chiedo a me stesso.
«Nulla, ho già tutto» rispondo al sottoscritto.
«Ti conosco meglio di me stesso, è il giorno del tuo compleanno, sento che desideri qualcosa» il mio alter ego è testardo.
«Sbagli Mario, non cosa desidero ma chi desidero» correggo la mia coscienza.

Vorrei che tu – dico proprio a te che leggi il post in questo momento – dopo aver cliccato su “Mi Piace” e condiviso l’articolo sui social, mi telefonasti.

E’ vero, amico mio, non ci sentiamo da tempo e quale migliore occasione per rompere il ghiaccio?

Drin drin drin … il cellulare squilla, se tu vero? 🙂


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«Cucina QB, l’Anti-manuale di cucina» (recensione di un ebook gratuito)

In cucina vince il «quanto basta»

Scritto con ironia e leggerezza,Cucina QB. L’anti-manuale di cucina è un invito alla sperimentazione culinaria.
Rispettare analiticamente le quantità stabilite nelle ricette?
La cucina è il nostro mondo e – almeno a casa nostra – decidiamo noi le regole!

Difatti, lo stesso piatto preparato da due persone diverse avrà un sapore ed un significato differente perché cucinare è un’arte e come tale è libera espressione dell’individuo.

Pagina dopo pagina, con stile brioso, l’autore smantella i rigidi teoremi gastronomici fondati sulla precisione e dogmi inossidabili («il vino bianco va servito freddo») e rafforza il concetto elastico e personale del «QB», il quanto basta.

Le ricette prevedono una dose numerica?
La cucina è esperienza, test, ricerca: la giusta quantità sarà discrezione del cuoco … quanto basta appunto!

Un ebook gratuito con cento ricette

Dopo i primi capitoli sui concetti generali della «teoria del QB», l’autore – celato dietro la sigla CM (una fantomatica e divertente «Commissione Magagne») – sprona il lettore ad indossare il grembiule e gettarsi tra i fornelli.

La cucina è sperimentazione!

Cucinare per se stessi e per gli altri, col gusto dell’esploratore indomito, mettersi alla prova, sbagliare, provare e riprovare perchè ogni piccolo fallimento sarà un’esperienza utile per il piatto successivo.

Il menù parte con fantasiosi antipasti, poi i primi piatti (noti e non), consigli sui piatti unici, contorni e seconde pietanze fino al caffè col dessert.

Ricette di facile applicazione, forse elementari per gli esperti del settore ma certamente fonte di spunti interessanti  da tener presente nelle cene con ospiti (graditi e non).

Lettura apprezzata e consigliata (evidenzio il download gratuito)

Scarica gratis Cucina QB. L’anti-manuale di cucina da Amazon

 

«Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli», scarica gratis l’ebook!

Perché il mio primo libro

Leggo “Mario Monfrecola” su Amazon come autore di un ebook e strabuzzo gli occhi!
Il mio nome sugli scaffali della libreria più grande al mondo, che emozione!

Immagino un cowboy del Texax cercare “HP” – la società nella quale lavora il nipote – e becca la testimonianza, una raccolta di articoli pubblicati sotto la spinta delle emozioni di quei difficili giorni, la cronaca informale di un dipendente sulla soglia del burrone e desideroso di non cancellare quasi vent’anni di professionalità per un cinico click da Palo Alto.

Rassicuro tutti: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli è il mio ultimo (e primo) manoscritto (definirlo libro appare esagerato anche all’autore).

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

L’ebook, la prefazione

«Mario, ci chiudono» la notizia giunge mentre sono in attesa del treno che da Gardaland mi riporta a Milano.
Sono in vacanza, stazione Peschiera del Garda ore 17,30: la telefonata del collega blocca l’entusiasmo per la giornata di festa (ironia della sorte, a decretare la fine è la medesima persona che diciotto anni prima portò il mio curriculum nell’allora EDS – nella quale fui assunto – poi confluita in HP).

E’ Il 7 luglio 2015: l’HP annuncia la chiusura della sede di Pozzuoli, gli uffici napoletani nei quali lavoro (insieme ad altri 160 esperti informatici).
Una e-mail e la vita è stravolta, la comunicazione di una multinazionale non prevede ringraziamenti e scelte ma concetti sinistri celati da termini aziendali.

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

«Ristrutturazione», «riorganizzazione» e «trasferimenti» per giustificare la chiusura della sede di Pozzuoli, nel territorio più depresso d’Italia dove la disoccupazione raggiunge percentuali bulgare.

A me, informatico flegreo coinvolto in prima persona, nasce l’esigenza di raccontare questo momento storico. Desidero evitare che un pezzo di vita – ero un neoassunto ventottenne, oggi un uomo di quarantacinque anni – cada nel dimenticatoio.

Decido così di raccogliere in questo ebook tutti i post pubblicati sul mio sito faCCebook.eu, articoli dettati dalle emozioni del momento privi di una qualsiasi pretesa informativa.
La cronaca di un lavoratore che vede demolire in sessanta frenetici giorni, le certezze costruite in quasi vent’anni di passione, professionalità ed etica.

Documentare questi drammatici giorni, mi appare – forse in modo del tutto irrazionale – giusto.

Ebook, download gratuito

Titolo: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli: 7 luglio 2015 – 14 ottobre 2015
Autore: Mario Monfrecola
Estensione del file: pdf
Dimensione del file: 3 MB
Download: gratuito

Descrizione
La testimonianza di un dipendente della sede HP di Pozzuoli negli ultimi, difficili mesi antecedenti la chiusura del sito informatico.

I soldi di Amazon in beneficenza

L’ebook è ugualmente in vendita su Amazon a 2,99€.
Il mio desiderio, invece, è distribuirlo gratuitamente ma il colosso americano impone un prezzo minimo ad ogni prodotto pubblicizzato.

Dunque, in attesa di attivare una promozione per il download free, mi impegno a devolvere in beneficenza gli eventuali ricavi.

Se dovessi vendere anche solo una copia, con la massima trasparenza, girerò i profitti a chi necessita.

Promesso.

Acquista subito l’ebook su Amazon!

La fusione di multinazionali, i motivi del fallimento

La fusione, da «Caos calmo»

Caos calmo, il libro di Sandro Veronesi (dal quale, nel 2008, venne tratto il film interpretato da Nanni Moretti) mi fornisce un importante spunto di riflessione sul destino che tocca ai dipendenti di qualsiasi multinazionale coinvolti nella fusione con un’altra grande azienda della medesima importanza.

La tesi esposta nel romanzo (descritta in una lettera di un dirigente coinvolto nell’operazione) la ritrovo applicata sulla mia pelle, lavoratore di HP Pozzuoli.

Perchè la fusione tra due multinazionali fallisce

HP-EDS, durata della fusione: 7 anni

Per giungere ad oggi, rivivo le tappe fondamentali:

  • 1998: assunto in EDS, una multinazionale operante nell’Information Technology (dello stesso calibro di IBM, giusto per intenderci)
  • 2008: EDS viene acquisita dalla ben più famosa Hewlett Packard costituendo di fatto l’attuale HP Enterprise Services (per la quale lavoro insieme ad altri 160 colleghi)
  • ottobre 2015l’HP chiude la sede di Pozzuoli trasferendo i 160 lavoratori in Maticmind, piccola società che orbita intorno alla multinazionale americana.
  • novembre 2015: HP si divide in due distinte compagnie.
    Nascono Hewlett-Packard Enterprise e HP Inc rinnegando di fatto la fusione con EDS

Durata della fusione HP-EDS : sette (tormentati) anni.

La parola ad Enoch, capo dell’Ufficio del Personale.

Che cos’è una fusione?

Che cos’è una fusione? Una fusione è il conflitto di due sistemi di potere atto a crearne un terzo, realizzata per finalità finanziarie.
È concepita per creare valore, ma la creazione di valore è un concetto buono per gli azionisti, o per le banche d’affari, non per gli esseri umani che lavorano nelle aziende, per i quali una fusione è, al contrario, il trauma lavorativo più violento che possa essere loro inflitto.

La reazione dei dipendenti

I problemi più grossi di una fusione non sono legati al documento che la sancisce.
Prima che di cifre, infatti, un’azienda è fatta dagli uomini che ci lavorano, cioè dai suoi dipendenti, e dopo l’annuncio di una fusione la reazione di qualsiasi dipendente a qualsiasi livello è l’incertezza.
Che cosa mi aspetta? Resterò o verrò mandato a casa? La mia funzione cambierà? Di chi mi devo fidare? Come verranno risolti i miei problemi?
Riuscirò a mantenere i privilegi che mi ero conquistato?

L’ipocrita comunicazione standard

Durante una fusione bisognerebbe parlare con i dipendenti, informarli e aggiornarli tutti il più spesso possibile; il dipendente ha bisogno di fiducia, di sentire che non è considerato solo una pedina.
Invece gli viene riservato un discorso-standard, buttato giù una volta per tutte da un paio di consulenti in comunicazione interna, che ha il solo effetto di accrescere le sue preoccupazioni.
Quelle dichiarazioni asettiche su future sinergie che non toccheranno il personale sono ipocrisia bella e buona, poiché tutti sanno che l’unica garanzia concreta per creare valore sui mercati è la riduzione dei costi aziendali, e le riduzioni dei costi sono realizzate all’80% con tagli del personale.

I fedelissimi, i voltagabbana e i collaborazionisti

L’impatto è più devastante per la fascia d’età che va dai quaranta ai cinquant’anni, quando le risorse d’adattamento sono minori ed il rischio di perdere qualcosa nel cambiamento è molto più alto.
Si ha l’impressione di regredire, si percepisce un senso d’ingiustizia.
Il trauma da assorbire è enorme: si era attaccati ad una cultura aziendale, ad una squadra, a colleghi con cui si lavorava con piacere, con spirito di corpo. È una situazione altamente destabilizzante, e ci sono solo tre categorie di persone che riescono a reggerla: i fedelissimi, i voltagabbana e i collaborazionisti.
Tutti gli altri rischiano di andare a picco.

 Il fallimento

Bisogna sviluppare una grande resistenza, fisica e psicologica, per non crollare, e solo pochi sono in grado di farlo senza adeguata assistenza.
Ma un’assistenza del genere non esiste.
Così, il risultato più comune durante le fusioni è che una grande quantità di ottimi elementi lascia volontariamente il proprio incarico, prima ancora che la fusione sia compiuta; cosa che viene miopemente considerata con favore in quanto alleggerisce la successiva azione di taglio del personale, ma che invece rappresenta una perdita secca.
Perché gli uomini e le donne che se ne vanno si portano dietro le proprie conoscenze e le proprie capacità tecniche, ed a fronte del valore virtuale creato sui mercati, il risultato reale è uno spaventoso impoverimento.
Ecco perché non si è ancora vista una sola grande fusione che non sia fallita nel giro di un anno o due.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, di Luis Sepulveda (recensione)

Perché leggerlo

Sepulveda lancia un messaggio (ecologico) contro la colonizzazione selvaggia dei gringos, in difesa della foresta e dei suoi abitanti.
Scritto con uno stile pulito, i capitoli scorrono veloci come il grande fiume, ogni pagina è un attestato d’amore per gli indios shuar, il popolo che vive in simbiosi con la natura rispettandone tempi e regole.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore è un romanzo intenso, veloce ed attraverso gli occhi dei personaggi scopriremo un antico ed indimenticabile pezzo di Amazzonia.

Luis Sepulveda

La storia

Amazzonia, teatro del sottile equilibrio tra uomo e natura.
Il vecchio Antonio José Bolivar è l’uomo assoldato dall’irrispettoso sindaco del piccolo villaggio per cacciare un feroce animale assetato di rabbia, colpevole di inspiegabili uccisioni.

Nella solitudine della sua capanna, in riva al grande fiume, il vecchio ama leggere i romanzi d’amore e cerca la pace smarrita dopo una vita avventurosa.

L’uomo (bianco) salvato dagli indios ha imparato i segreti della foresta ed il rispetto per la natura.
Affronterà la belva per giungere all’amara verità.

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Elogio dell’imperfezione, di Rita Levi di Montalcini (recensione)

La donna e la scienziata

“Elogio dell’imperfezione” rispecchia fedelmente la vita di Rita Levi di Montalcini e può essere diviso in due parti: le pagine dedicata alla donna e quelle rivolte alla scienziata.

Le prime sono sincere, entusiasmanti, emozionanti, le seconde dense di passione, sacrifici, rinunce, successi.

La narrazione parte dai primi anni del novecento, attraversa i momenti tragici affrontati tra le due guerre con l’avvento del nazismo e termina con la fine del secolo.
Cento anni di incredibili aneddoti che evidenziano la caparbietà della scienziata intenta a studiare sotto i bombardamenti, un amore verso la ricerca che la porterà al premio Nobel nel 1986 ma l’impedirà di costruire una famiglia (lei stessa afferma di non desiderare il ruolo di moglie e madre).

Rita Levi di Montalcini

Lo stile

La scrittura della Montalcini è impeccabile: elegante, raffinata, accademica, umile.
I primi capitoli scorrono via veloci incentrati soprattutto sulle vicende familiari.
Le difficoltà emergono quando la Montalcini descrive gli studi sull’NGF (Nerve growth factor) con termini spesso incomprensibili, considerazioni, conclusioni e citazioni indecifrabili per noi comuni mortali.

Elogio dell’imperfezione

Il titolo racchiude perfettamente il contenuto del libro: l’imperfezione è il motore dell’evoluzione.
La natura, per correggere i difetti, si migliora.
Affascinante.

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Caos calmo, di Sandro Veronesi – la recensione

Caos calmo, la recensione

Passeggiare lungo un campo minato col rischio, in ogni istante, di saltare per aria.
E’ la sensazione provata durante la lettura di «Caos calmo» il libro del bravo Sandro Veronesi che, pagina dopo pagina, trattiene l’esplosione di dolore in una bottiglia chiusa ermeticamente.

Eppure, al rigo successivo, il tappo sembra non riuscire a contenere l’infinita disperazione per il lutto familiare che ha colpito padre e figlia ed è pronto a disintegrarsi in un boato liberatorio.

Ma il botto non avviene ed è rimandato al nuovo capitolo.

L’intera lettura è un’attesa – a volte angosciante, spesso stupefacente: l’attesa del dolore, l’attesa liberatoria, l’attesa del lutto, l’attesa della rinascita.

Un’attesa emozionante.

Caos calmo, di Sandro Veronesi - la recensione

Sandro Veronesi, lo stile

Lunghe frasi prive di punti costringono il lettore a digerire estenuanti periodi tutti d’un fiato.
La lettura – in alcuni frangenti – avviene in apnea e non resta che sperare nel punto per mettere fine allo sforzo.
L’attesa liberatoria anche per il lettore?

Un piccolo appunto: avrei fatto volentieri a meno di alcuni paragrafi per l’uso di piccole volgarità gratuite che non rendono giustizia ad un libro, in generale, lineare e pulito.

La trama

Pietro è un uomo di successo, con un ottimo lavoro, una donna che lo ama, una figlia di dieci anni.
Ma un giorno, mentre al mare salva la vita di una sconosciuta, è colpito da un tremendo lutto familiare.
Pietro si rifugia nella sua auto, parcheggiata davanti alla scuola della figlia, ed in attesa del dolore osserva il mondo con una calma incomprensibile per i suoi cari …

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Risky lovin’: Tutto quello che non so di te [recensione]

Risky lovin, di Emily Susan Bell – la trama

Separata, con due piccoli figli a carico, disoccupata, moglie in lotta col suo ex, mamma isterica cerca uomo rassicurante per sistemarsi e un lavoro sicuro.

Argomenti scontati, lettura noiosa, storia prevedibile fino al 90% della trama.
Poi un improbabile finale con un colpo di scena che rende il libro ancora più irreale.

Emma, la wonder woman del libro, vorrebbe apparire come la novella eroina che – nonostante la crisi economica e non – supera le difficoltà quotidiane per realizzare una nuova vita (sentimentale e lavorativa).
Il personaggio, invece, è inverosimile con aspetti grotteschi ed infastidisce l’immagine della figura femminile – nevrotica, distratta e cacciatrice – descritta dalla scrittrice.

Risky lovin': Tutto quello che non so di te [recensione]

La recensione

Il giudizio negativo nasce dall’avversione che ho verso la figura della donna descritta in questo libro e – ammetto – il genere non è tra i miei preferiti.
Ciò nonostante, leggo con piacere storie rose divertenti, ironiche, brillanti ed appassionanti.
Purtroppo non è questo il caso.

Unico aspetto positivo: il libro scorre via con la stessa semplicità con la quale si beve un bicchiere d’acqua e  svanisce nel nulla, senza lasciare traccia, dopo aver letto l’ultima riga.

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Shadows (Lux Vol. 0) – la recensione

Gli alieni sono tra noi

Immaginare di avere tra i propri lettori un alieno non è roba di tutti i giorni.
L’ipotesi fantasiosa potrebbe essere realtà se la storia raccontata dalla (brava) scrittrice Jennifer L. Armentrout rispondesse a verità: gli extraterrestri sono tra noi, con le nostre sembianze – anzi, risultano molto più affascinante e prestanti – ma celati dietro un’esistenza segreta.

 

La trama

Le vicende dei Luxiani (gli alieni, appunto) insediati sulla Terra sono raccontate in sei, emozionanti libri di successo.
Shadows (Lux Vol. 0)” è il prequel, la puntata zero, l’inizio dal quale tutto parte e del quale non si desidera mai la fine.

L’amore ibrido tra il bello e innamorato Dawson l’alieno e la giovane umana Bethany è dirompente.
Contrastata dalla comunità dei luxiani che teme per la propria sopravvivenza (nessun uomo conosce il loro segreto), sorvegliata dal Governo che vieta agli alieni di avere rapporti con i terrestri, la passione tra i due sedicenni non conosce ostacoli.

Ambientato in una piccola cittadina americana, tra romantici incontri nelle aule scolastiche e furiose battaglie notturne nei boschi limitrofi (i luxiani, oltre all’esercito, devono difendersi da spietati nemici alieni) la lettura procede con la stessa passione della storia d’amore tra i protagonisti.
Le pagine volano via alla velocità dei luxiani, esseri evoluti capaci di trasformarsi in luminose scie e viaggiare come la luce.
Questi poteri immensi basteranno a proteggere Bethany?
Lo sconvolgente finale sarà difficile da accettare – a meno che non si possegga già l’episodio successivo.

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Avvertenze per il lettore

Scritto con uno stile semplice e discorsivo, nonostante si parli di ragazzi, la trama risulta avvincente e adatta per lettori di tutte le età.
Un’unica avvertenza: iniziata la prima pagina, la dipendenza immediatamente prenderà il sopravvento e si farà fatica a smettere.

Shadows, il prequel di Jennifer L. Armentrout

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Funny Girl, di Nick Hornby (recensione)

Nick è cresciuto

Il single in cerca di avventure, il tifoso appassionato ed il fanatico di musica hanno ceduto il posto a Barbara, una giovane e sensuale ragazza degli anni cinquanta che vive in un paesino vicino Londra.
Barbara detesta la piccola realtà dove è cresciuta e, a differenze delle sue coetanee, non aspira a lavorare nei grandi magazzini e sposare un gentiluomo – meglio se benestante.
Sogna la carriera cinematografica: con tutte le sue forze, vuole divenire un’attrice comica.

Attraverso gli occhi di Barbara, Nick ci porterà in un lungo viaggio, dagli anni sessanta fino ai giorni nostri tra serie TV, sit-com inglesi, i leggendari studi della BBC, attori, sceneggiatori, vita privata e (vana) gloria.

Nick Hornby, funny girl (recensione)

Trama (troppo) rassicurante

La storia è raccontata con uno stile pulito e lineare, un libro col bollino verde (da trasformare in un possibile film «per tutta la famiglia»?).

Leggere Funny girl equivale a percorrere una kilometrica autostrada dritta sprovvista di discese e salite, un percorso privo di intoppi, buche e curve pericolose.
Pagina dopo pagina, si macinano metri senza particolari sussulti emotivi (è un bene o un male?), un viaggio riposante indice di una trama rassicurante che guadagnerà la fiducia del lettore con delicatezza aggiungendo nuovi dettagli alla vita di Barbara, a volte pezzi di carriera oppure informazioni personali.

Gli uomini che ruotano intorno alla giovane star costituiscono un quadro esilarante, tra voglia di successo, la prima ed ingenua popolarità televisiva, desiderio di affrontare temi più delicati della semplice comicità e l’aspirazione ad infrangere i tabù di una società in via di emancipazione frenati dalla censura ottusa.

Giunti alla meta, il viaggio termina con un dolce finale privo dei fuochi d’artificio – in linea con l’intera storia.
Lettura consigliata a chi ama la pura evasione.

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Una posizione scomoda (recensione)

Divertente (e non è poco!)

Leggere un libro e ridere non è questione trascurabile.
Soprattutto se necessiti di evadere e desideri rilassarti, senza pretendere personaggi troppo profondi e dialoghi impegnativi.

Una posizione scomoda (recensione)

Una posizione scomoda: la trama

E così, Fabio sogna la regia di film d’autore ma le bollette ridimensionano le sue aspirazioni: per necessità economiche, il mondo del porno accoglierà questo giovane e talentuoso sceneggiatore insoddisfatto della volgare quotidianità tra titoli surreali e gag esilaranti ma tenace nel cercare l’occasione che gli cambierà la vita.

Da leggere perché ogni pagina è densa di ironia, i surreali titoli delle pellicole hard sono una garanzia di divertimento e poi il finale appagherà chi – per forza – cerca un significato in una storia.

Una posizione scomoda di Francesco Muzzopappa ha il merito di trasmette la giusta dose di buon umore.
E non è poco.

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Dentro il Kindle (perché l’ho spaccato in due)

Un raptus incontrollato e colpisco con veemenza, senza pietà.
L’istante successivo – come in un film al rallentatore – cade inerme sul tavolo della cucina in una pozzanghera rossa (per la cronaca, un costoso Lacryma Christi) e si apre in due.
Nonostante sia sotto choc, fotografo il defunto per mostrare al mondo intero il cuore del «mostro».

Oggi – a tre giorni dal delitto – sono conscio: l’alternativa esiste e la violenza non può essere giustificata.

Non sono comunque pentito.

Il gesto inconsulto, inaspettato per un individuo riflessivo come il sottoscritto, è la conseguenza di una crisi che dura da tempo.
Da qualche giorno, infatti, quando ci incontriamo – soprattutto in tarda serata – l’amato non risponde più alle mie richieste, l’immagine stampata priva di un’espressione significativa evidenzia palesemente un malessere.

Lo sguardo congelato è il segno visibile di una rottura ipocritamente ignorata.

Non posso rimproverarmi nulla, l’ho sollecito in mille modi diversi, cento tentativi andati a vuoto, uso anche le manieri forti (il «reset» come consigliano in questi casi sul web).
Ai miei input mai un cenno, un’apertura, una possibilità di ripartire.
Buio totale.

Impotente, chiedo assistenza via internet e l’appello è raccolto da sedicenti esperti indiani.
Rassicurato, gli orientali propongono varie soluzioni. Le provo tutte ma dopo un’ora di inutili esperimenti ancora buio pesto.
Sempre la stessa immagine indelebile a schernire la mia intelligenza.
Mi informano che il termine tecnico è «frozen» – congelato appunto – ma, al momento, non esiste una spiegazione plausibile e nel mondo si sono verificati tanti altri casi simili al mio.
Mal comune mezzo gaudio – anche in India.

Rassegnato ammetto: dopo due anni, è finita.

Quando il kindle è frozen

Perso nello sconforto, l’istinto «animale» prevale sulla ragione ed apro in due il Kindle.
Desidero curiosare e scoprire cosa c’è dietro – anzi dentro – il reader di Amazon.

Osservo i circuiti stampati ed i grigi componenti elettronici.
Resto deluso.
Da queste piste digitali nasce la magia della lettura?
Peccato, avrei sperato in qualcosa in più di una serie di numeri e norme da seguire per lo smaltimento del prodotto.
La chiave di tutto è ancora una volta da ricercare in uno scontato “Made in China”?

Dopo pochi giorni dal funerale, acquisto di un nuovo Kindle.
Lunga vita agli e-book.

Quando il kindle è frozen

Inside the Kindle

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