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Tag: emergenza rifiuti

Raccolta differenziata: se applicassimo il modello Scampia?

Scampia, raccolta differenziata al 75%

Scampia, da quanto leggo in Rete, è il quartiere di Napoli con la maggior percentuale di raccolta differenziata (porta a porta).
La ragguardevole cifra si assesta al 75%, più di Posillipo, Bagnoli e Chiaiano (fermi intorno ad un importante 70%).

Nel quartiere a nord di Napoli lo spazio non manca: strade larghe (oramai sgombre dai fastidiosi e sporchi bidoni dell’immondizia), ampi parchi ove posizionare i cassonetti dei rifiuti, facilità di manovra dei mezzi e degli operatori ecologici addetti alla raccolta.

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Napoli è ferma al 30%?

Rivolto come un calzino il sito ufficiale dell’ASIA ma non trovo i dati relativi alla raccolta differenziata in città.

Indago, esploro, esamino, frugo e rovisto il web in cerca della trasparenza sempre annunciata e mai realizzata: la sezione Home » Azienda » Trasparenza dall’azienda dei servizi igienici ambientali è ancora un cantiere aperto:

Per informazioni sull’amministrazione trasparente di ASIA vi invitiamo a visitare la sezione albo dei fornitori.
Intanto vi comunichiamo che stiamo lavorando alla raccolta delle informazioni necessarie alla costruzione della sezione trasparenza.

Google pesca notizie e grafici aggiornati al 2014 che confermano la crescita dei numeri a Napoli (ed in generale in Campania) ma nessun link ufficiale.
Sul sito ASIA, becco un comunicato con i dati di gennaio 2012: Scampia al 73,7% e Posillipo a 71,8% (fonte)

Scampia la raccolta differenziata porta a porta al 74% (2012)

Scampia, la raccolta differenziata porta a porta al 74% (2012, fonte ASIA Napoli)

 

Quantità significative a dimostrazione che, in ogni quartiere di Napoli, se parte la raccolta differenziata porta a porta ed è ben organizzata, il cittadino acquista fiducia, compie appieno il suo dovere con il conseguente raggiungimento degli eco-obiettivi attesi.

Quando il porta a porta in tutta Napoli?

Se i numeri di Scampia fossero estesi ad ogni angolo della città, scatterebbe una rivoluzione ambientale capace di stravolgere i comportamenti quotidiani dei napoletani, migliorare il decoro urbano con il sospirato addio ai cassonetti Open H24, cancellare per sempre le immagini dell’emergenza rifiuti e l’incubo delle aperture di nuove discariche-inutili-buchi-da-riempire.

Dopo anni di parole e promesse, le Istituzioni quando annunceranno l’avanzata dei mini-cassonetti marroni dell’umido in ogni casa partenopea?

L’assenza di risorse è un alibi miope smontato dagli esemplari numeri di Scampia.

Perché l’ASIA non divulga i dati aggiornati sulla raccolta differenziata?
Per non ammettere il successo del porta a porta ed evitare gli inevitabili investimenti?

Se si applicasse il modello Scampia all’intera città, in breve Napoli raggiungerebbe la soglia del 70% di raccolta differenziata.
Un’idea «mostruosa» oppure elementare, dipende dai punti di vista.


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Sentenza Mediaset, i servizi sociali minacciano: «dateci il Presidente spazzino»

La pena del Cavaliere

Il senatore Silvio Berlusconi, rinchiuso nella fortezza di Arcore, medita sull’inquietante interrogativo che ogni italiano per bene oggi si pone: come espiare la condanna per la sentenza Mediaset?
(i delinquenti si darebbero alla fuga ma non è il caso del Cavaliere, è ovvio).

La reclusione è da escludere: la prigionia dell’ex Premier accenderebbe il riflettore mediatico sul dramma-carceri, una seccatura che meglio fingere non esistere.
D’altronde, lo staff marketing di Forza Italia sconsiglia gli arresti domiciliari: l’isolamento non gioverebbe all’immagine del leader.

Il silenzio, l’assenza di polemiche, l’impossibilità di sparare dichiarazioni senza senso e la privazioni della diretta tv, rischierebbero di far cadere nel dimenticatoio lo showman politico.

Non c’è altra possibilità: Sivlio Berlusconi sceglierà di essere affidato ai servizi sociali.
Ma quale ingrato compito utile per la collettività può svolgere un uomo sulla soglia degli ottant’anni?

La proposta del sottoscritto

Io un’idea ce l’ho e lo spunto emerse durante quella sporca estate napoletana del 2008.
L’allora Primo Ministro – sempre lui – per affrontare l’ennesima nauseabonda emergenza rifiuti, si trasformò nel Presidente spazzino.

Ve lo ricordate?
Scopa in mano, un sorridente ed ottimista Berlusconi raccoglie qualche cartaccia buttata sull’improvvisato set televisivo di piazza del Plebiscito invitando gli spettatori ad una corretta raccolta differenziata.

Sentenza Mediaset, i servizi sociali minacciano: «dateci il Presidente spazzino»

Dov’è il vero spazzino?

Nel mio quartiere lo spazzino è una figura mitologica, quando si materializza viene puntualmente assalito da cittadini indignati con le solite, inutili domande senza risposta.

La scena è sempre la stessa: un gruppo di persone accerchia il netturbino indifeso, una voce incavolata urla il primo quesito complesso quanto il mistero sull’esistenza di forme di vita extraterrestri: «paghiamo fior di quattrini per avere delle strade così sporche?».

Segue la domanda del secolo «perché non viene a spazzare i marciapiedi ogni santo giorno?»

Il povero uomo – un anziano operatore ecologico dal volto affranto – si scusa: «sono solo, gli altri colleghi sono in malattia e non c’è personale disponibile».

La pietà per l’onesto lavoratore placa gli animi, un grido di speranza si alza dal gruppo: «quando tornerà?». 
L’ingenuo netturbino ammette sconsolato: «non lo so, quando mi mandano …», si fa largo tra la folla e continua il suo onesto compito.

Se da metà settembre i servizi sociali di Napoli potranno contare su un nuovo addetto, affidate il Presidente-spazzino al nostro povero netturbino.
Un aiuto se lo merita.


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