faCCebook.eu

Sbatti il mostro in homepage!

Tag: ferie

Ferragosto italiano, tre perché (ed una risposta)

Ferragosto, Italia ferma
(come negli anni sessanta)

  • Perché l’esercito dei lavoratori (pubblici e privati) è costretto ad andare in ferie ad agosto?
  • Perché, in Italia, ci comportiamo ancora come negli anni sessanta quando la grande industria regolava i ritmi degli operai?
  • Perché, mentre il lavoro diviene flessibile, la regolamentazione delle ferie resta rigida nel tempo?

Milioni di lavoratori in partenza, tutti nello stesso weekend.
Città vuote, negozi chiusi.
Chi resta, costretto a sobbarcarsi il lavoro dei colleghi vacanzieri.

Al supermercato, la cassiera stressata.
Alla Posta, l’impiegata scorbutica.
Al Pronto Soccorso, il dottore latitante.

Lavorare fino ad estate inoltrata risulta snervante: negli uffici, il nervosismo si taglia con un coltello, ognuno vorrebbe essere altrove.
Eppure, in Italia, continuiamo ad usufruire del periodo di ferie, tutti insieme appassionatamente.

Una regola anacronistica impone ai dipendenti il periodo nel quale spendere le vacanze: dai primi di agosto fino alla settimana dopo ferragosto.

Il ferragosto degli anni 60: le vacanze legate alla catena di montaggio

La regola della catena di montaggio

La piccola utilitaria carica di ogni ben di Dio, la famiglia compressa nella FIAT cinquecento.
Il viaggio è lungo, dal laborioso nord verso il profondo sud.
A salutare i parenti rimasti, per trascorrere l’agognata vacanza.

Ad agosto, la catena di montaggio si ferma: gli operai – e chi lavora nell’indotto – liberi per un mese.

Aveva senso.
Nell’Italia degli anni sessanta.

Oggi, nella società del mordi e fuggi, fermare la nazione – per una settimana! – è un concetto preistorico.

In Italia, la grande industria è praticamente assente.
Il massiccio esercito di operai (moderni), frammentato in mille unità precarie.
Ognuna con regole e tempi diversi, nessuna uniformità, ritmi specifici, diritti e doveri legati al territorio.

faCCebook è anche su Telegram: unisciti al canale!

La risposta ai tre perché

Permettere ai lavoratori (pubblici e privati) di consumare le proprie settimane di ferie (due, tre, quattro o cinque) tra il primo giugno ed il trentuno agosto.

Spalmare le vacanze in più mesi, evita:

  • lo stress dei lavoratori costretti a recarsi in ufficio fino ad estate inoltrata
  • il miglioramento della qualità dei servizi offerti in ogni settore
  • gli esodi di massa ed i relativi bollini rossi sulle autostrade italiane (con diminuzione degli incidenti stradali)
  • lo svuotamento delle città e l’azzeramento delle prestazioni (vedi anziani e chi necessita di assistenza)
  • la speculazione dell’alta stagione e lo sfruttamento indegna del turista
  • varie (furti in casa, abbandono degli animali …)

Con questo semplice accorgimento, le aziende (piccole e grandi) non si fermano e raggiungono un doppio obiettivo: soddisfare le esigenze del proprio impiegato, far consumare le ferie al lavoratore come stabilito dal contratto nazionale.

Resta un ultima domanda: in Italia, oggi perché andiamo ancora in vacanza tutti insieme come negli anni sessanta?


Restiamo in contatto: ricevi la newsletter

Il riposo (estivo) del guerriero

In vacanza (senza wifi?)

E’ giunto il momento di ricaricare le batterie e – a differenza del cellulare – io stacco la spina.

Per le prossime tre settimane non sarò on-line, faCCebook.eu resterà chiuso per ferie.

Andrò in vacanza, lontano dalla città, attraverserò luoghi solitari dove la tecnologia non ha ancora invaso le menti delle persone e la parola “tablet” suona sinistra.
Vagherò tra montagne desolate, forse nemmeno il cellulare avrà un segnale degno di questo nome.

Certo, se trovassi una connessione wi-fi libera un aggiornamento ve lo invierei volentieri, care Lettrici e Lettori, ma dubito di riuscire nell’impresa.

On-line? A fine agosto

Tornerò a fine agosto più bello – se possibile – e forte di prima.

Nel mentre, auguro a tutti Voi, buone vacanze mentre sono certo che i soliti, immancabili «mostri» non si concederanno pause estive (purtroppo l’esercito del male è sempre all’opera).

Per loro, odiosi «mostri», invece sogno un colpo di sole con conseguente pentimento e trasformazione in cittadini-modello.

A volte, i miracoli accadono.

Il riposo (estivo) del guerriero
 


Ti è piaciuto questo post? Ricevi la newsletter

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén

Translate »