Iene metropolitane, chi sono
Nella giungla metropolitana vivono bestie feroci, ratti usciti dalle fogne, avvoltoi pronti a colpire gli indifesi.
E poi ci sono loro, le iene.
Ogni santo giorno, dalla sella della e-bike, quante ne vedo.
Mentre pedalo, nel tragitto casa-lavoro-casa, osservo questi esseri abietti calpestare i diritti delle persone perbene.
Con gesti subdoli, attaccano, rubano, tornano nelle loro tane.
Sono ovunque, «mostri» perfettamente mimetizzati con l’arredo urbano, impossibili da catturare.
Compiono piccoli e grandi illegalità, sotto l’occhio inerme delle forze dell’ordine, spesso spettatori impotenti, a volte controllori distratti.
Si alimentano del loro insano egoismo: azzannano il prossimo pur di raggiungere il proprio scopo personale, non rispettano nessuna regola del vivere comune.
Iene metropolitane occupano le strisce pedonali
Mi soffermo su una tipica azione delle iene metropolitane: parcheggiare l’auto sulle strisce pedonali.
Con disinvoltura, senza vergogna.
Colpevoli di un gesto vile (oltre che illegale), incuranti delle Leggi, questi ignobili fermano la macchina proprio davanti la pedana per accedere al marciapiede.
Per la rabbia dei diversamente abili, delle mamme con le carrozzine, anziani col carrello portaspesa, semplici pedoni.
Il gesto meschino potrebbe apparire meno grave rispetto agli abnormi problemi di Napoli, invece è indice di una maleducazione diffusa che misura l’alto grado di inciviltà raggiunto.
Quante volte registriamo questa scena meschina?
Troppe.
Parcheggiare sulle strisce pedonali non è «normale», è una classica azione impunita della nostra realtà – da sanzionare, da correggere.
Iene metropolitane, come sconfiggerle
Le iene metropolitane formano un branco numeroso: il parcheggiatore abusivo, il cittadino che getta la spazzatura la mattina prima di recarsi al lavoro, gli incivili di ogni ordine e grado, l’assenteista, il truffatore del cartellino, il camorrista, …
Sembra un esercito imbattibile.
Invece, la ricetta per sterminare questi «mostri», esiste.
Agiamo in prima persona con l’esempio positivo, imponiamo la nostra legalità nelle piccole, grandi azioni che ci ruotano intorno.
Io voglio provarci.
Se siamo in tanti, le iene metropolitane non avranno da cibarsi.
E così come sono nate, si estingueranno.