Dietro le mura del carcere di Poggioreale
Che succede dietro al muro di Poggioreale?
Dalle finestre dell’ufficio, con lo sguardo attento, intercetto quel luogo sinistro impiantato nel cuore di Napoli, a ridosso del Centro Direzionale.
Osservo quel pesante muro alto come il primo piano di una casa, poi salto nelle celle scure come la notte.
La domanda resta sospesa nell’aria: il carcere è un luogo di redenzione?
Il camorrista, un film di Giuseppe Tornatore (1986)
Bloccato da un fastidioso mal di schiena di inizio anno, sdraiato sul divano, mi concedo uno zapping pomeridiano.
Il camorrista di Giuseppe Tornatore, attira la mia attenzione.
Il film risale a trent’anni fa – al 1986 – e descrive l’ascesa al potere criminale del “Professore”.
Ascesa partita dal carcere di Poggioreale.
Il luogo destinato ad espiare la condanna e correggere l’animo umano – secondo il regista siciliano – diviene il centro dell’organizzazione mafiosa.
Il “Professore” creerà La Nuova Camorra Riformata tra le mura del carcere, sotto lo sguardo distratto delle guardie corrotte, utilizzerà le celle per affiliare i camorristi con un patto di sangue tribale e pianificherà omicidi, alleanze, strategie criminali.
Dalla prigione.
Storia della camorra, di Vittorio Paliotti
Vittorio Paliotti (scrittore e giornalista), autore dell’interessantissimo Storia della camorra, riporta il rito, presente da sempre nelle carceri napoletane, dell’olio per la Madonna.
In ciascuna stanza delle varie carceri, pendeva da una parete, un quadro della Vergine, costantemente illuminato, davanti al quale i camorristi, anche i più feroci, si inginocchiavano ogni mattina ed ogni sera […]
La tassa per l’acquisto dell’olio con cui tenere acceso il lumino dinanzi al quadro, aveva un carattere simbolico. Il nuovo venuto, nel momento stesso in cui pagava, accettava anche di lasciarsi sfruttare per tutto il tempo in cui sarebbe rimasto in carcere […]
Insomma, il principio dell’olio della Madonna rappresentava la conferma dell’autorità mafiosa all’interno del carcere.
Questa usanza, secondo il Paliotti, risale a tempi antichi.
E non solo il Regno d’Italia ma anche la Repubblica Italiana subirà, proprio nelle carceri, i maggiori attacchi dalla camorra carceraria.
Il boss Raffaele Cutolo, fin dalla metà degli anni Settanta, imperò sulla Nuova Camorra Organizzata da una cella di un carcere di massima sicurezza.
Ed il cerchio si chiude.
Il carcere oggi
Il mal di schiena non mi abbandona, il divano inizia ad essere scomodo.
Mentre cerco la posizione migliore, il canale salta ed Il camorrista di Giuseppe Tornatore scompare nell’instabilità del digitale terrestre.
Poco male, il film viene riproposto con insistenza, lo recupero domani.
Mi alzo dal divano con la fatica di chi deve sollevare duecento chili sulla schiena.
Mentre mi riprendo, nella mente viaggia l’amara riflessione: le due testimonianze sono prove storiche di ciò che accadeva ieri, oggi, invece, dietro le mura del carcere di Poggioreale, cosa succede?