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Tag: infedeltà

L’infedeltà conviene? L’esperienza (costosa) del sottoscritto

L’infedeltà premia

L’ultimo tradimento, tre mesi fa.
Oggi – mio malgrado – sono costretto di nuovo a cambiare.

Perché la lealtà, nella società dell’usa e getta, è un sentimento anacronistico.
Anzi, sconveniente.

Tu credi e desideri rimanere fedele, ce la metti tutta per non cadere di nuovo in tentazione, poi ti guardi intorno e scopri che – chi tradisce – viene premiato.

Nessun senso di colpa, al contrario l’azione gratifica e migliora la propria condizione di uomo moderno.

E dunque, come tre mesi fa, oggi tradisco ancora.

L'infedeltà conviene?

24 mesi, la massima aspirazione

La prova del tradimento è nel nostro smartphone.

Il cellulare resta l’oggetto del desiderio ed intorno ad esso ruotano milioni di chiacchiere, giga byte di foto e miliardi di messaggi.

Parliamo, inviamo, riceviamo: sempre connessi con la migliore promozione attiva del momento.

Mille minuti al mese? Quattro giga di traffico dati?
Voglio di più!

Eppure, ai tempi dei nostri genitori, l’idea di cambiare non era mai presa in considerazione.
Il matrimonio indissolubile, zero concorrenza, la voglia di novità un’utopia come il viaggio sulla Luna.

Nell’era del mobile, invece, non esiste il «per sempre».
Ci si accontenta di ventiquattro mesi ed una tantum, la massima aspirazione possibile per le società di telefonia, le sirene dell’etere.

Il prezzo dell’infedeltà

La voglia di cambiamento ha il suo prezzo.
E così, quando cedo alla tentazione ed attivo la SIM telefonica del nuovo, accattivante operatore, sborso:

  • 8€ la prima ricarica
  • 5€ cambio operatore
  • 5€ la nuova scheda
  • 7€ una tantum

Il tradimento, stavolta, mi costa 25€.
E’ il prezzo da versare per l’insaziabile desiderio di minuti, giga e cianfrusaglie varie.

Soddisfatto, pago e vado via con l’innovativa promozione.

Nessuno offre di più, sono al top tra le attuali offerte sul mercato.
Per ora, almeno.

Il mistero del credito residuo

Dopo la fase iniziale del dolce innamoramento, iniziano i primi inconvenienti: il credito residuo, nel passaggio dal precedente gestore al nuovo, viene decurtato.

Dal mini gruzzoletto, sono spariti 2€.
La piccola somma si è dileguata nei meandri della burocrazia?

I dubbi affiorano, come la sensazione di aver trovato un operatore truffaldino simile a quello appena lasciato.

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I servizi (non richiesti) a pagamento

Il nuovo operatore, dopo il corteggiamento, presenta subito il vero volto: il piano tariffario prevede una serie di servizi non richiesti, ovviamente a pagamento.

Lo scoprirò dopo qualche giorno, quando l’addebito avrà colpito.

A questo punto, non resta che chiamare il servizio clienti per chiedere lumi.
Dopo aver disabilitato tutti i servizi a pagamento, sono costretto a cambiare piano tariffario (e mi fumo la prima possibilità di modifica gratuita del profilo).

Alla ricerca della nuova promozione!

Sono trascorsi tre mesi dall’ultimo tradimento.
Appena raggiunta la stabilità, scopro l’amara verità: sono superato dagli eventi.

Il mio stesso operatore propone, ai nuovi clienti, promozioni migliori di quella offerta al sottoscritto.

Deluso, mi guardo indietro: il mio ex – in caso di pentimento – è pronto ad accogliermi con una super-offerta!

Rifletto.
Sono un tipo fedele.
Credo nell’amore.
L’infedeltà insegna.

Entro nel negozio.
Il sorriso gentile di una ragazza mi accoglie.

Sono pronto a cambiare.
Dopotutto, il tradimento costa solo altri 25€ 🙂


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Il punto 4G esiste davvero?

Cavalcare la promozione

Il colpo di fulmine con la TIM è scattato dopo la proposta indecente: 400 minuti verso tutti, 1000 sms, 2GB per la navigazione internet da consumarsi in un mese all’inebriante prezzo di 7€.

Inoltre, la velocità di connessione promessa è l’ultraveloce 4G.
Non ho esitato un attimo e ho ceduto alla tentazione mobile (mobail per chi mastica l’inglese).

Le tariffe per i cellulari sono l’unico campo in Italia ove la concorrenza spietata tra gli spasimanti porta indubbi vantaggi a noi consumatori inseguiti ed adulati.

Bisogna però essere infedeli, cambiare operatore senza remore, entrare a far parte del giro di offerte commerciali via call-center, tenere il proprio gestore telefonico sul filo costante del dubbio, non essere legati al romantico concetto del «per sempre con te».
Se resti devoto, sarai trascurato.
Se tradisci, verrai premiato.

la bufala del 4G

L’infedeltà premia

Cavalcare l’onda della promozione del momento fino alla naturale scadenza per saltare sul cavallone ancora più affascinante di un altro corteggiatore, sempre col sorriso sulle labbra, privi di sensi di colpa e col salvadanaio che ci ringrazia.

La facilità dello scambio non scandalizza più nessuno (serve solo la copia della carta di identità, del codice fiscale ed il numero della SIM).
Il nostro nuovo compagno farà il resto: come ogni innamorato entusiasta, all’inizio prometterà mari&monti pur di conquistare l’amore e (soprattutto) l’utopica fedeltà.

A noi non resta che fingere, accettare il rapporto e mostrarci soddisfatti finché il legame sarà conveniente, poi – alla prima nuova proposta eccitante – sferreremo la pugnalata per fuggire col nuovo e seducente operatore.

Le regole del gioco sono ciniche e note alle controparti: una relazione dura in media sei mesi dopodiché prevale l’infruttuosa routine.
A quel punto, meglio trovarsi un nuovo partner.

Del 4G nemmeno l’ombra

Oggi sono in luna di miele con  la provocante signorina TIM e già si intravedono i primi segni di usura.
Della connessione 4G tanto enfatizzata nessuna traccia.
Al centro città (Napoli), in periferia, vicino al mare o in montagna al più raggiungo – a tratti – un sudato 3G ma quasi sempre la velocità della connessione internet presenta un livello standard “H” (ed anche un mediocre “E”).

Ma non mi lamento: se tradisci non puoi certo dormire sonni tranquilli e – prima o poi – un colpo basso te lo devi aspettare.
Dopotutto gli amanti sono subdoli e la menzogna rende la vendetta più eccitante.


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