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Tag: Italia (Page 4 of 4)

Tra l’indulto di ieri e di oggi, il quesito (ingenuo) resta irrisolto

L’indulto non è la soluzione

Nel luglio 2006 l’allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella promuoveva l’indulto (governo Prodi).

A distanza di sette anni ritorna la stessa (discutibile) soluzione e le motivazioni di oggi sono le medesime di ieri: «le carceri italiane non sono degne di un paese civile», «il Parlamento deve risolvere il dramma del sovraffollamento», «condizione umiliante e violazione dei princìpi sul trattamento umano dei detenuti» …

Negli ultimi sette anni, quanti nuovi penitenziari sono stati realizzati? L'indulto è la soluzione?

La lettera del Presidente della Repubblica

La denuncia è corretta ma incompleta.
La lettera del Presidente della Repubblica al Parlamento sulla questione carceraria, infatti, è monca della dovuta premessa: vista l’incapacità della classe politica italiana, la totale inefficienza dello Stato, l’inettitudine di chi ci governa nel riuscire a programmare un progetto a lungo termine (in qualsiasi campo), l’improvvisazione dei decreti legge a secondo delle emotività del momento, il tirare a campare come modus operandi … in pratica l’assenza totale di una classe dirigente degna di questo nome … occorre svuotare le patrie galere.

I reati (non) gravi

Al mancato mea culpa poi si aggiunge l’inevitabile (beffarda) giustificazione: «la clemenza non è prevista per reati gravi».

L’onesto cittadino rientra a casa e trova l’abitazione svuotata e violentata da un topo d’appartamento: è un reato grave?
Il lavoratore che si spacca la schiena per guadagnarsi da vivere non trova più l’automobile: è un reato grave?
L’eco-delinquente incendia pneumatici nella martoriata Terra dei Fuochi: è un reato ambientale grave?

Zero nuove carceri?

E dunque, come rispondere al quesito dell’italiano medio se – ingenuamente – si domanda interdetto: negli ultimi sette anni, quanti nuovi penitenziari sono stati realizzati?
Zero è una risposta realistica oppure sono io pessimista?


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L’inno di Mameli e quel termine (anacronistico) da cambiare

Inno di Mameli, colonna sonora dell’Italia

Per noi – uomini del ventunesimo secolo – l’inno di Mameli è sinonimo di eventi internazionali e grandi manifestazioni sportive, le partite della Nazionale, la vittoria della Coppa del Mondo, gli epici trionfi olimpici, le acrobazie spettacolari delle Frecce Tricolori, l’orgoglio per le missioni di pace dell’esercito e le esibizioni della Marina Militare.

“Il Canto degli Italiani” rievoca gioia, abbracci, esultanza, momenti di festa e non certo immagini di guerra, sangue e morte.

E’ giunto il momento di rendere il nostro inno attuale, moderno ed in linea con la Costituzione.
L’articolo 11 cita testualmente:

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”

e allora perché non modificare il testo per rendere il canto il primo inno nazionale alla VITA?

E' tempo di aggiornare l'inno di Mameli: dentro la Vita, fuori la morte!

Mameli, inno alla Vita!

La musica entusiasta stona con l’incitazione al sacrificio per liberare la Patria dall’invasione straniera, l’allegria della composizione tanto cara a noi italiani fa a pugni col “siam pronti alla morte”; rendiamo il testo una celebrazione alla pace, depenniamo la parola morte e sostituendola con VITA, via il nero e dentro l’arcobaleno colorato, urliamo ai quattro venti l’amore per i popoli e cantiamo felici senza incitazioni prive di senso.

Proponiamo di aggiornare la pagina ufficiale del Quirinale con la nuova versione del testo: sono certo che l’idea strapperebbe un sorriso anche al buon vecchio caro Mameli.

Inno di Mameli – NUOVA VERSIONE

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla VITA
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla VITA
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla VITA
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla VITA
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla VITA
L’Italia chiamò


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