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Tag: job act

Un arcobaleno spuntò tra i palazzi

Piove da tre giorni ed il cielo di Napoli è più brizzolato dei capelli di George Clooney.
Governo ladro – nonostante il Job Act – diluvia durante la sudata pausa pranzo e noi, dipendenti privati, restiamo i più danneggiati tra i lavoratori.

E’ un venerdì uggioso.

Torno a casa dopo una lunga settimana di duri impegni, molteplici doveri e pochi diritti.
I «mostri» degli ultimi giorni sono belli tosti: la mafia e la politica ancora a braccetto nella dolce vita romana, scandali vari che non fanno nemmeno più notizia – tangenti e mazzette in ogni angolo d’Italia, la riforma del mondo del lavoro – o presunta tale, il clima impazzito al quale ci siamo ben presto abituati.

Ma, nonostante tutto, l’ottimismo non mi abbandona.
Fermo l’auto, parcheggio, apro lo sportello, mi godo l’aria fresca post temporale ed osservo il cielo.
Il mio sguardo (miope) attraversa i caotici palazzi che quasi si urtano, supera la jungla disordinata di antenne installate sopra i vecchi tetti e si concentra su una macchia colorata tra le nuvole diradate.

Aggrotto la fronte e focalizzo la vista: è proprio un arcobaleno!

Sorrido e fotografo.
Un arcobaleno metropolitano, dopotutto, é merce rara.

L'arcobaleno napoletano

Job Act, da oggi sarà possibile licenziare via WhatsApp

Il nostro Premier ama le nuove tecnologie ed il recente tour presso la Silicon Valley conferma il convincimento: occorre inserire nel moderno Job Act elementi innovatori rivoluzionari.
La premessa è chiara ed accettata pure dai Sindacati: la riforma del lavoro è necessaria, cambiano le regole del gioco e chi non si adegua è superato dai giovani paesi emergenti ove le norme sono elastiche ed i diritti un optional.

La Commissione di Saggi voluta fortemente da Matteo Renzi, dopo sette giorni di duri dibattiti in un cottage di Cortina d’Ampezzo, giunge alla choccante conclusione: da oggi sarà possibile licenziare il lavoratore con un semplice messaggio via Whatsapp.

Job Act, da oggi sarà possibile licenzionare via whatsapp

La nuova opportunità riguarda tutti i dipendenti privati assunti dopo il primo gennaio del 1923 e solo le aziende con più di due impiegati. I lavoratori della Pubblica Amministrazione sono – al momento – esclusi (si parla di una deroga fino al 2043).

Su questa norma, il PD si spacca, Forza Italia parla di «occasione di crescita per il Paese», l’UCD chiede di «abbassare i toni nel rispetto delle Istituzioni» mentre il M5S lancia un referendum on-line. La CGIL, dopo una estenuante trattativa con Confindustria, entusiasta annuncia: «sarà anche possibile assumere con un semplice messaggio via Whatsapp».

E Renzi?
Dalla sua residenza privata, twitta: «questa nuova possibilità non provocherà l’aumento delle tasse e favorirà le comunicazioni».

Bene.
Smartphone acceso, da oggi non resta che attendere una notifica.

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