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L’amore non è mai una cosa semplice, di Anna Premoli (recensione)

Target: adolescenti ed universitari

Dopo la prima pagina di lettura incredula, la domanda è sorta spontanea: che ci fa sul mio Kindle, «L’amore non è mai una cosa semplice» storia di passione e scelte difficili di una giovane universitaria confusa?

Con uno sforzo pari allo spostamento del massiccio armadio della nonna, termino il capitolo e svelo l’arcano: il lui è un informatico, io sono un informatico 🙂

Superato lo sconforto iniziale, procedo tra le solite ovvietà sui nerd e la prevedibilità della trama con i ruoli (piatti) dei protagonisti e nessun sussulto nel racconto.

Forse è il sottoscritto avanti con l’età e non apprezza i sogni di una giovane universitaria?

Può essere.

Dunque – esausto per la fatica dell’armadio della nonna – digito le ultime battute buoniste: libro consigliato ad un pubblico adolescenziale o universitario.

 

Non è contemporaneo (nonostante facebook)

Non amo criticare un autore – seppure giovane come la nostra Anna Premoli – ma, per rispetto dei Lettori, devo pubblicare l’amara recensione.

Un libro, per definirsi contemporaneo, non basta mescolare le amicizie via facebook, la forza dei social network, la privacy violata di un profilo, Bitcoin – la moneta virtuale – ed i soliti comportamenti chiusi del genio informatico ed i mille tentativi di conquista dell’universitaria aperta col sorriso a trentadue denti!

A tutto c’è un limite.

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Ovvietà (chiedo venia ad Anna Premoli)

La trama?
I personaggi?
I dialoghi?

Trovate sul dizionario dei sinonimi «ovvietà» ed otterrete la lista dei termini che descrivono – ahimè – «L’amore non è mai una cosa semplice».

Sconsolato, cancello l’ebook dal Kindle e passo alla successiva lettura.
Di «L’amore non è mai una cosa semplice» non vi è più traccia 🙁

L'amore non è mai una cosa semplice, di Anna Premoli - recensione

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Vendetta a Manhattan (Quinta Strada Vol. 5) di Christopher Smith (recensione)

L’etica del killer secondo Christopher Smith

Uno spietato killer può seguire una morale?
Vendetta a Manhattan, di Christopher Smith racconta il punto di vista di Carmen Gragera, assassina di professione costretta a difendersi dall’Organizzazione (criminale) per la quale lavora.

Vendetta a Manhattan (Quinta Strada Vol. 5) di Christopher Smith: killer troppo umani?

Una storia di assassini

La lettura scorre veloce come le pallottole dei killer – i protagonisti assoluti di questo libro – descritti come esseri dotati di «una» coscienza (quale?).

L’umanizzazione di assassini cinici e violenti, la descrizione fin troppo «normale» della stessa protagonista, nel sottoscritto, suscita fastidio.

Perché – a conti fatti – la bella e cinica Carmen Gragera, per soldi, uccide.
Per denaro, elimina esseri umani.
«Non ammazzo bambini» è l’unico codice etico che rispetta.

 

Il fascino del male

Un romanzo di delinquenti accattivanti, affascinanti, anche colti.
Il Lettore resterà incollato alla trama da film d’azione, col fiato sospeso fino all’ultimo rigo, uno anomalo mix tra il cinismo del killer professionista e l’inattesa umanità della protagonista.

Superato lo choc del finale, resta l’amara verità: dietro l’apparenza, i personaggi di questo libro sono solo dei «mostri».

Da leggere col giusto distacco.

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Onyx (Lux Vol. 2) di Jennifer L. Armentrout, la recensione

Come al cinema

Il terzo volume della saga dei Luxiani procede con il medesimo ritmo dei primi due: se fossi al cinema, con lo sguardo fisso nello schermo, in trepida attesa del finale sgranocchierei popcorn mentre il tizio alle mie spalle ruberebbe in tutta tranquillità manciate di chicchi (per l’esistenza della puntata-zero Shadows (Lux Vol. 0), l’episodio due è in realtà il terzo).

Onyx (Lux Vol. 2) di Jennifer L. Armentrout, cattura il Lettore come se fosse al cinema

Amori alieni

Scoppierà l’amore tra l’affascinante alieno Daemon e la diffidente umana Katy?

Tra mille pericoli, segreti inconfessabili, momenti di romanticismo inattesi, battaglie epiche, evoluzioni e rivoluzioni, il Lettore non ha scampo: resta incollato al libro per giungere senza fiato fino all’ultimo, sconvolgente rigo.

 

Tre di sei: la saga di Jennifer L. Armentrout continua

Siamo nel bel mezzo della serie (terzo volume di sei).
Onyx (Lux Vol. 2) aggiunge un ulteriore tassello all’epopea ma, ovviamente, non giunge alla meta.

La brava Jennifer L. Armentrout racconta e costruisce un mondo dove la fantascienza non è poi così lontana dalla realtà.
Tra banchi di scuola e amicizie vere, il Governo ombra e gli agenti segreti appaiono (quasi) normali.

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Avvertenza per il Lettore incauto

Confermo quanto già affermato per Obsidian (Lux Vol. 1)

Scritto con uno stile semplice e discorsivo, nonostante si parli di ragazzi, la trama risulta avvincente e adatta per lettori di tutte le età.
Un’unica avvertenza: iniziata la prima pagina, la dipendenza immediatamente prenderà il sopravvento e si farà fatica a smettere.

L’esperienza insegna e mi son fatto furbo.
Giunto all’ultima riga dell’ultima pagina, Jennifer L. Armentrout non mi frega più.
Stavolta sono pronto: ho già acquistato il volume successivo 🙂

Breve annotazione sui titoli

Non ho ben capito il significato dei titoli dei libri: sono messaggi alieni da decifrare?

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«Cucina QB, l’Anti-manuale di cucina» (recensione di un ebook gratuito)

In cucina vince il «quanto basta»

Scritto con ironia e leggerezza,Cucina QB. L’anti-manuale di cucina è un invito alla sperimentazione culinaria.
Rispettare analiticamente le quantità stabilite nelle ricette?
La cucina è il nostro mondo e – almeno a casa nostra – decidiamo noi le regole!

Difatti, lo stesso piatto preparato da due persone diverse avrà un sapore ed un significato differente perché cucinare è un’arte e come tale è libera espressione dell’individuo.

Pagina dopo pagina, con stile brioso, l’autore smantella i rigidi teoremi gastronomici fondati sulla precisione e dogmi inossidabili («il vino bianco va servito freddo») e rafforza il concetto elastico e personale del «QB», il quanto basta.

Le ricette prevedono una dose numerica?
La cucina è esperienza, test, ricerca: la giusta quantità sarà discrezione del cuoco … quanto basta appunto!

Un ebook gratuito con cento ricette

Dopo i primi capitoli sui concetti generali della «teoria del QB», l’autore – celato dietro la sigla CM (una fantomatica e divertente «Commissione Magagne») – sprona il lettore ad indossare il grembiule e gettarsi tra i fornelli.

La cucina è sperimentazione!

Cucinare per se stessi e per gli altri, col gusto dell’esploratore indomito, mettersi alla prova, sbagliare, provare e riprovare perchè ogni piccolo fallimento sarà un’esperienza utile per il piatto successivo.

Il menù parte con fantasiosi antipasti, poi i primi piatti (noti e non), consigli sui piatti unici, contorni e seconde pietanze fino al caffè col dessert.

Ricette di facile applicazione, forse elementari per gli esperti del settore ma certamente fonte di spunti interessanti  da tener presente nelle cene con ospiti (graditi e non).

Lettura apprezzata e consigliata (evidenzio il download gratuito)

Scarica gratis Cucina QB. L’anti-manuale di cucina da Amazon

 

«Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli», scarica gratis l’ebook!

Perché il mio primo libro

Leggo “Mario Monfrecola” su Amazon come autore di un ebook e strabuzzo gli occhi!
Il mio nome sugli scaffali della libreria più grande al mondo, che emozione!

Immagino un cowboy del Texax cercare “HP” – la società nella quale lavora il nipote – e becca la testimonianza, una raccolta di articoli pubblicati sotto la spinta delle emozioni di quei difficili giorni, la cronaca informale di un dipendente sulla soglia del burrone e desideroso di non cancellare quasi vent’anni di professionalità per un cinico click da Palo Alto.

Rassicuro tutti: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli è il mio ultimo (e primo) manoscritto (definirlo libro appare esagerato anche all’autore).

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

L’ebook, la prefazione

«Mario, ci chiudono» la notizia giunge mentre sono in attesa del treno che da Gardaland mi riporta a Milano.
Sono in vacanza, stazione Peschiera del Garda ore 17,30: la telefonata del collega blocca l’entusiasmo per la giornata di festa (ironia della sorte, a decretare la fine è la medesima persona che diciotto anni prima portò il mio curriculum nell’allora EDS – nella quale fui assunto – poi confluita in HP).

E’ Il 7 luglio 2015: l’HP annuncia la chiusura della sede di Pozzuoli, gli uffici napoletani nei quali lavoro (insieme ad altri 160 esperti informatici).
Una e-mail e la vita è stravolta, la comunicazione di una multinazionale non prevede ringraziamenti e scelte ma concetti sinistri celati da termini aziendali.

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

«Ristrutturazione», «riorganizzazione» e «trasferimenti» per giustificare la chiusura della sede di Pozzuoli, nel territorio più depresso d’Italia dove la disoccupazione raggiunge percentuali bulgare.

A me, informatico flegreo coinvolto in prima persona, nasce l’esigenza di raccontare questo momento storico. Desidero evitare che un pezzo di vita – ero un neoassunto ventottenne, oggi un uomo di quarantacinque anni – cada nel dimenticatoio.

Decido così di raccogliere in questo ebook tutti i post pubblicati sul mio sito faCCebook.eu, articoli dettati dalle emozioni del momento privi di una qualsiasi pretesa informativa.
La cronaca di un lavoratore che vede demolire in sessanta frenetici giorni, le certezze costruite in quasi vent’anni di passione, professionalità ed etica.

Documentare questi drammatici giorni, mi appare – forse in modo del tutto irrazionale – giusto.

Ebook, download gratuito

Titolo: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli: 7 luglio 2015 – 14 ottobre 2015
Autore: Mario Monfrecola
Estensione del file: pdf
Dimensione del file: 3 MB
Download: gratuito

Descrizione
La testimonianza di un dipendente della sede HP di Pozzuoli negli ultimi, difficili mesi antecedenti la chiusura del sito informatico.

I soldi di Amazon in beneficenza

L’ebook è ugualmente in vendita su Amazon a 2,99€.
Il mio desiderio, invece, è distribuirlo gratuitamente ma il colosso americano impone un prezzo minimo ad ogni prodotto pubblicizzato.

Dunque, in attesa di attivare una promozione per il download free, mi impegno a devolvere in beneficenza gli eventuali ricavi.

Se dovessi vendere anche solo una copia, con la massima trasparenza, girerò i profitti a chi necessita.

Promesso.

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Elogio dell’imperfezione, di Rita Levi di Montalcini (recensione)

La donna e la scienziata

“Elogio dell’imperfezione” rispecchia fedelmente la vita di Rita Levi di Montalcini e può essere diviso in due parti: le pagine dedicata alla donna e quelle rivolte alla scienziata.

Le prime sono sincere, entusiasmanti, emozionanti, le seconde dense di passione, sacrifici, rinunce, successi.

La narrazione parte dai primi anni del novecento, attraversa i momenti tragici affrontati tra le due guerre con l’avvento del nazismo e termina con la fine del secolo.
Cento anni di incredibili aneddoti che evidenziano la caparbietà della scienziata intenta a studiare sotto i bombardamenti, un amore verso la ricerca che la porterà al premio Nobel nel 1986 ma l’impedirà di costruire una famiglia (lei stessa afferma di non desiderare il ruolo di moglie e madre).

Rita Levi di Montalcini

Lo stile

La scrittura della Montalcini è impeccabile: elegante, raffinata, accademica, umile.
I primi capitoli scorrono via veloci incentrati soprattutto sulle vicende familiari.
Le difficoltà emergono quando la Montalcini descrive gli studi sull’NGF (Nerve growth factor) con termini spesso incomprensibili, considerazioni, conclusioni e citazioni indecifrabili per noi comuni mortali.

Elogio dell’imperfezione

Il titolo racchiude perfettamente il contenuto del libro: l’imperfezione è il motore dell’evoluzione.
La natura, per correggere i difetti, si migliora.
Affascinante.

Acquista Elogio dell’imperfezione su Amazon!

 

Una posizione scomoda (recensione)

Divertente (e non è poco!)

Leggere un libro e ridere non è questione trascurabile.
Soprattutto se necessiti di evadere e desideri rilassarti, senza pretendere personaggi troppo profondi e dialoghi impegnativi.

Una posizione scomoda (recensione)

Una posizione scomoda: la trama

E così, Fabio sogna la regia di film d’autore ma le bollette ridimensionano le sue aspirazioni: per necessità economiche, il mondo del porno accoglierà questo giovane e talentuoso sceneggiatore insoddisfatto della volgare quotidianità tra titoli surreali e gag esilaranti ma tenace nel cercare l’occasione che gli cambierà la vita.

Da leggere perché ogni pagina è densa di ironia, i surreali titoli delle pellicole hard sono una garanzia di divertimento e poi il finale appagherà chi – per forza – cerca un significato in una storia.

Una posizione scomoda di Francesco Muzzopappa ha il merito di trasmette la giusta dose di buon umore.
E non è poco.

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Dentro il Kindle (perché l’ho spaccato in due)

Un raptus incontrollato e colpisco con veemenza, senza pietà.
L’istante successivo – come in un film al rallentatore – cade inerme sul tavolo della cucina in una pozzanghera rossa (per la cronaca, un costoso Lacryma Christi) e si apre in due.
Nonostante sia sotto choc, fotografo il defunto per mostrare al mondo intero il cuore del «mostro».

Oggi – a tre giorni dal delitto – sono conscio: l’alternativa esiste e la violenza non può essere giustificata.

Non sono comunque pentito.

Il gesto inconsulto, inaspettato per un individuo riflessivo come il sottoscritto, è la conseguenza di una crisi che dura da tempo.
Da qualche giorno, infatti, quando ci incontriamo – soprattutto in tarda serata – l’amato non risponde più alle mie richieste, l’immagine stampata priva di un’espressione significativa evidenzia palesemente un malessere.

Lo sguardo congelato è il segno visibile di una rottura ipocritamente ignorata.

Non posso rimproverarmi nulla, l’ho sollecito in mille modi diversi, cento tentativi andati a vuoto, uso anche le manieri forti (il «reset» come consigliano in questi casi sul web).
Ai miei input mai un cenno, un’apertura, una possibilità di ripartire.
Buio totale.

Impotente, chiedo assistenza via internet e l’appello è raccolto da sedicenti esperti indiani.
Rassicurato, gli orientali propongono varie soluzioni. Le provo tutte ma dopo un’ora di inutili esperimenti ancora buio pesto.
Sempre la stessa immagine indelebile a schernire la mia intelligenza.
Mi informano che il termine tecnico è «frozen» – congelato appunto – ma, al momento, non esiste una spiegazione plausibile e nel mondo si sono verificati tanti altri casi simili al mio.
Mal comune mezzo gaudio – anche in India.

Rassegnato ammetto: dopo due anni, è finita.

Quando il kindle è frozen

Perso nello sconforto, l’istinto «animale» prevale sulla ragione ed apro in due il Kindle.
Desidero curiosare e scoprire cosa c’è dietro – anzi dentro – il reader di Amazon.

Osservo i circuiti stampati ed i grigi componenti elettronici.
Resto deluso.
Da queste piste digitali nasce la magia della lettura?
Peccato, avrei sperato in qualcosa in più di una serie di numeri e norme da seguire per lo smaltimento del prodotto.
La chiave di tutto è ancora una volta da ricercare in uno scontato “Made in China”?

Dopo pochi giorni dal funerale, acquisto di un nuovo Kindle.
Lunga vita agli e-book.

Quando il kindle è frozen

Inside the Kindle

Non sono un Pirata, sono un Lettore (di ebook)

L’ebook di Tiziano Terzani a 11€

Quest’estate, in spiaggia, spopolavano i libri di Tiziano Terzani.
Forse per una banale coincidenza oppure per l’effetto passaparola, sta di fatto che sotto gli ombrelloni del lido becco due amici leggere le storie del medesimo autore: «La fine è il mio inizio»«Un indovino mi disse».

Ammetto l’ignoranza: io non conosco lo scrittore Terzani e – a dirla tutta – sono all’oscuro anche della sua carriera come giornalista.

Decido di rimediare e corro su Amazon per acquistare i due ebook: «La fine è il mio inizio» è proposto ad un prezzo sbalorditivo di 10.99€ mentre «Un indovino mi disse» ad un più accettabile – ma sempre esagerato – costo di 6,99€ (i prezzi nel tempo potrebbero cambiare).

Perplesso, mi chiedo: come può un ebook essere così esoso?

Ebook e cartaceo: medesimo prezzo

Parliamo di un prodotto digitale: un documento dematerializzato, non spreca la carta cioè non distrugge gli alberi, non prevede la consegna nelle librerie e salta tutti gli anelli della filiera produttore-consumatore.

L’importo, quindi, non dovrebbe risentire degli incrementi applicati da ogni componente della distribuzione.

E allora perché i due ebook sopracitati sono venduti con lo stesso prezzo delle versioni cartacee?

Mistero dell’editoria italiana.

E’ facile essere un Pirata

Navigo sul web ed (orologio alla mano) impiego due minuti per trovare gratuitamente i due ebook in formato pdf, pronti da convertire ed essere copiati sul mio Kindle Paperwhite
.
Due minuti, centoventi secondi per risparmiare (illegalmente) circa 18€.

Eppure, questa malsana idea non sarebbe mai balenata se il prezzo degli ebook fosse stato accettabile.


Intendo una cifra ragionevole, non certo gli improponibili 10.99€ ma nemmeno gli 0,99€ di un’offerta lampo.
Ad esempio, un equilibrato 2,99€ che accontenti tutti, dal produttore allo scrittore ed infine anche l’indifeso consumatore.

Come sconfiggere la pirateria

Mentre i grandi esperti del settore discutono e non trovano mai un accordo intelligente, oggi l’unica arma utilizzata per combattere il download illegale resta la repressione con il blocco del sito irregolare ad opera della polizia postale – un ago in un pagliaio.

Al contrario, non si vuole comprendere che una politica giusta dei prezzi spingerebbe gli utenti ad acquistare presso gli store ufficiali – con la qualità e gli indubbi vantaggi garantiti dal marchio.

Dopotutto, il mastodontico «mostro» della pirateria in Rete ingrassa e si alimenta anche per l’ignoranza e l’ingordigia umana.

La polizia di Londra blocca un sito: in pochi minuti, il PIrata ne troverà un altro ...

E all’improvviso il web si riempì di «nuvole»

Le nuvole sempre con te

Se chiedete in giro cosa sia il «cloud» il 99% degli intervistati sgranerà gli occhi e resterà a bocca aperta senza proferire una parola. Armati di buona volontà, spiegherete loro: «il cloud, la nuvola che ti segue ovunque tu vada!» e allora, quasi certamente, vi ritroverete la solita battutaccia «ah, certo la nuvola di Fantozzi?»

Quale sia la definizione del «cloud» lo potete leggere voi stessi cercando via internet, la letteratura è ampia visto l’estrema attualità dell’argomento. Non vergognatevi, potete anche partire dalla pagina di Wikipedia.

E all'improvviso il web si riempì di «nuvole»

Cos’è il cloud

Il «cloud» è un hard disk sempre al mio fianco.
La sua capacità è variabile (dipende a chi mi rivolgo e quanto voglio spendere), l’accesso è rapido ed immediato: posso gestirlo via smartphone, dal computer o qualsiasi altro dispositivo collegato alla Rete.

Il vantaggio, rispetto al passato, è lampante: la «nuvola» è in “cielo” e come tale non occupa spazio (fisico), è indistruttibile ed è un’entità mobile che mi segue ovunque, non mi devo preoccupare del backup dei dati e della sicurezza, ogni volta che carico un file sulla «nuvola» questo è automaticamente visibile da tutti i sistemi collegati (ricordate la pubblicità della Apple? Scatti una foto con l’Iphone e te la ritrovi, senza dover far nulla, sull’Ipad e sul Mac).

GDrive, il cloud di Google

Tra i tanti «cloud computing» disponibili, io mi affido al servizio di BigG, Google Drive.

Se si possiede già un account, il link compare direttamente nella barra di Gmail altrimenti occorre registrarsi.

Come tutti i prodotti della società di Mountain View, è facile da usare: sul computer GDrive si presenta come una nuova cartella di Windows, sul web con una semplice interfaccia grafica (che ricorda GoogleDoc), sullo smartphone con un app che richiama l’applicazione internet.

Qualsiasi file copiato sulla «nuvola» compare immediatamente sulla cartella del computer, sul sito web e sul cellulare perfettamente sincronizzati!
Notevole (il servizio è gratuito con 5GB disponibili).

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I vantaggi di Amazon

Un altro interessante uso del «cloud» l’ammiro ogni volta che acquisto un e-book tramite il mio Kindle: lo compro ed il download avviene sull’e-reader, sullo smartphone tramite l’app di Amazon e sul computer mediante l’apposito software.

In archivio (cioè sulla «nuvola») ho sempre a disposizione tutti i libri acquistati, sui dispositivi quelli che desidero leggere.
Da notare che quando consulto un e-book questo si apre precisamente all’ultima pagina letta (indipendentemente da dove io abbia consultato il libro).

Il futuro? Sulle nuvole

Con un uso di massa dei vari servizi di «cloud computing» non è difficile prevedere – in un futuro non molto lontano – la fine di tutti i supporti fisici utilizzati per immagazzinare i dati (ad esempio, pen-drive oppure agli stessi CD e DVD).

Meno supporti meno rifiuti elettronici, già ciò dovrebbe invogliarci a provare questa nuova tecnologia.

Forza ragazzi, la vostra fedele «nuvola» è già pronta all’uso, aspetta solo un vostro fischio per attivarsi e seguirvi 


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