Prefazione
La prima puntata Hp Pozzuoli affonda, colpita dal fuoco amico evidenzia la fedeltà del marinaio ed il cinismo del comandante: il sottoposto crede nel suo lavoro, ai Generali interessa solo salvare la merce e rispettare gli ordini ricevuti.
Si tratta di un articolo di pura fantasia, una metafora per raccontare la chiusura della sede HP Pozzuoli, vicenda tristemente reale.
All’autore l’idea della storia immaginaria piace perché richiede uno sforzo creativo, la fatica necessaria per definire un proprio stile riconoscibile (e, si spera, apprezzato) dal Lettore.
Continuerò su questa strada.
La ripresa
«Signore, la falla è riparata!» annuncia il fedele marinaio con entusiasmo.
Dopo tre settimane di silenzio radio obbligato, la comunicazione è miracolosamente ripristinata.
«Come cavolo avete resistito?» rispondono esterrefatti dagli uffici del nord.
«Con tutto il rispetto signore, credo che sottovalutiate le nostre competenze e forse ignorate il nostro lavoro» replica il marinaio.
«La nave “HP Pozzuoli” è tornata a navigare, la squadra ha compiuto un mezzo miracolo e, nonostante il tradimento, i 160 continuano a compiere il proprio dovere. Signore, dovreste vedere per capire» spiega il coraggioso marinaio con l’orgoglio ritrovato.
HP Pozzuoli torna a navigare
L’uomo è sul ponte, la nave malridotta è in balia del mare, l’equipaggio all’estremo delle forze.
«Signore, chiediamo di tornare a Pozzuoli» chiede con decisione.
«Escluso marinaio, Pozzuoli non esiste più. Continuate a navigare» ribattono dagli uffici del nord.
Il marinaio osserva l’orizzonte, il cielo è denso di nuvole nere, violenti fulmini precipitano in acqua mentre rombi di tuoni si udono in lontananza.
«Signore, a breve affonderemo e lei lo sa. Ci aiuti» chiede il marinaio con un filo di voce.
La proposta
«Sui nostri radar è indicata un’isola, gli strumenti segnalano clima sereno, natura amica, fiumi puliti, vegetazione sicura. Luogo perfetto, attraccate» ordinano dagli uffici del nord.
Il fedele marinaio, armato di binocolo, scruta l’orizzonte e dopo un’attenta osservazione individua il pezzo di terra in prossimità della tempesta.
«Signore, è un isolotto molto piccolo. Possono sopravvivere al massimo una quarantina …» osserva stupito il marinaio.
«Quarantotto per la precisione» confermano dagli uffici del nord «ma abbiamo inviato una scialuppa per prelevare subito trenta persone. Marinaio, tu salirai su quella scialuppa insieme ai migliori. Seleziona tu …» sibillano dagli uffici del nord.
HP Pozzuoli e la decisione impossibile
La decisione
Il destino della nave “HP Pozzuoli” è ad un bivio: fermarsi sull’isolotto e salvare – per un tempo ristretto – una parte dell’equipaggio oppure evitare questa ulteriore umiliazione?
E come scegliere i trenta da far salire sulla scialuppa di salvataggio inviata dagli uffici del nord? E a questi fortunati, quale sorte toccherà?
L’uomo guarda i 160 marinai con i quali ha condiviso gli ultimi vent’anni della sua vita: nonostante sia ben presente la ferita provocata dal siluro-amico, continuano a lavorare con la solita professionalità.
«Signore, con tutti il rispetto, credo che lei non sia un vero marinaio e immagino che non abbia mai messo piede su una nave» afferma tutto d’un fiato l’uomo.
La nave “Hp Pozzuoli” supera il piccolo isolotto fantasma, ora procede verso l’orizzonte incerto.
Il marinaio chiude la comunicazione radio, raggiunge sul ponte gli altri 160 marinai e si prepara.
Li attende una tempesta mai affrontata e dopo, riflette il marinaio, nulla sarà più come prima.